Si può essere allergici all’acqua?

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allergia all'acqua mani

Le allergie e le intolleranze sembrano essere aumentate notevolmente rispetto al passato (a parlare con un nonno sembra che prima non ci fosse nessuna malattia!) ma sicuramente rara è l’allergia all’acqua o prurito acquagenico, una malattia che crea non pochi disagi a chi ne è affetto perchè che gli impedisce di entrare in contatto con l’acqua.

Per quanto strano possa sembrare alcuni soggetti tengono a sviluppare una reazione avversa all’acqua, una molecola fondamentale per la vita dell’uomo, e il contatto scatena reazioni allergiche con manifestazioni di tipo cutaneo (da qui il nome di orticaria acquagenica e prurito acquagenico).

I sintomi dell’allergia all’acqua

Le manifestazioni dell’allergia all’acqua sono cutanee con la formazione di macchie, rossore e vesciche al solo contatto con l’elemento, accompagnate da prurito e dolore. Occorre fare una distizione tra orticaria e prurito acquagenico, infatti nel primo caso la comparsa dei sintomi è immediata perchè collegata all’istamina (neurotrasmettitore mediatore di infiammazioni e reazioni allergiche) invece in caso di prurito si possono manifestare anche a distanza di ore dal contatto, il che rende anche più difficile individuare la natura dell’allergia.

Mani, braccia, collo, spalle, tronco e schiena sono generalmente le parti statisticamente più colpite dall’allergia all’acqua (anche se si tratta di una malattia molto rara con poche centinaia di casi al mondo); differenze ci sono anche in base alla temperatura infatti l’acqua calda induce reazioni di maggiore entità rispetto all’acqua fredda.

Sono diversi i tipi di acqua con cui si può entrare in contatto ogni giorno, ognuna con caratteristiche diverse in base alla provenienza e ai processi (naturali o artificiali) a cui viene sottoposta. Si distingue così tra acqua di rubinetto; acqua di mare, di fiume e di piscina; acqua piovana e secrezioni corporee (lacrime e sudore); nei soggetti predisposti tutte queste diverse acqua possono innescare una reazione allergica che se in alcuni casi possono essere controllate evitando quelle situazioni ed arrività che mettono in contatto con l’acqua (acqua di mare,di fiume o di piscina) in altri diventa sempre più difficile come nel caso dell’acqua che viene dal rubinetto e si usa normalmente per la pulizie domestiche, delle lacrime o del sudore o di una pioggia improvvisa che trova sprovvisti dell’ombrello.

Cause e cura dell’allergia all’acqua

Trattandosi di una forma di allergia molto rara non è facile individuare con precisione le cause, ancor di più vista la differenza tra orticaria acquagenica e prurito. Le varie ipotesi collegano l’allergia all’acqua all’alterazione dei livelli di istamina nel corpo oppure ad una reazione allergica a particolari elementi che compongono l’acqua come il cloro o il fluoro; una delle teorie più accreditate ritrova la causa scatenante nella presenza di una molecola (ancora sconosciuta e da individuare) che si trova nell’epidermide.

Non essendoci ancora certezza sulle cause non esiste nemmeno una terapia specifica per la cura dell’allergia all’acqua per cui si utilizzano farmaci antistaminici, corticosteroidi a livello topico o un trattamento di fototerapia con raggi UVA e UVB per cercare di ispessire lo strato superficiale dell’epidermide e limitare la penetrazione dell’acqua nella cute.

Il consiglio di tenersi lontano dall’acqua resta sempre il più valido in questi casi, ma sicuramente non facile da attuare essendo l’acqua così presente nella vita di tutti i giorni; laddove non è possibile sembra essere una valida alternativa l’utilizzo dell’acqua distillata che, essendo priva di sali minerali, non provoca particolari reazioni.