Attacco di panico: cos’è e come affrontarlo

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Ti manca l’aria, sudi freddo, non riesci a respirare, il cuore ti batte all’impazzata in gola. Improvvisamente ti senti morire. Il tutto senza alcuna motivazione fisica.

Questi sono alcuni dei sintomi di un attacco di panico che possono durare da alcuni minuti alla mezz’ora. L’attacco può insorgere apparentemente in qualunque momento e in qualunque luogo, perfino mentre si dorme. In certi casi gli attacchi sembrano essere legati a luoghi, a persone o a periodi della giornata. In altri sembrano legati a situazioni. In ogni caso non c’è qualcosa d’esclusivo, altrimenti si potrebbe parlare di fobie specifiche: claustrofobia, ipocondria, agorafobia, fobia sociale etc…

L’attacco di panico (DP o DAP) può accadere una sola volta nella vita e in questo caso si tratta di stress. Se invece questi episodi continuano a ripetersi, piano piano, si entra in un circolo vizioso, si ha “paura della paura di un ennesimo attacco di panico”.

L’attacco di panico, non è una malattia, ma è un vero e proprio disturbo che colpisce una persona su settantacinque. Se un familiare ha sofferto di attacchi di panico, si ha una maggiore probabilità di soffrire dello stesso disturbo. Le vere cause, tuttavia, sono altre e da ricercare a livello psicologico.

L’attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante, fino a portare la persona che ne soffre ad una totale incapacità di affrontare il mondo esterno.

Una ricerca ha mostrato che le persone che ne soffrono:

§           possono essere più inclini all’alcol e all’abuso di droghe

§           passano molto tempo al pronto soccorso

§           non praticano sport

§           tendono ad essere finanziariamente, emotivamente e logisticamente dipendenti da altri

§           hanno paura di guidare o di camminare da sole.

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Il primo passo è imparare di cosa si tratta, conoscerlo, comprenderlo ed affrontarlo. Ma questo, purtroppo, non basta per sconfiggerlo.

Ci sono diverse cose che è utile sapere per chi soffre di questo disturbo o per chi si trova vicino a chi ne soffre. Prima di tutto, che ci sono psicoterapeuti che si occupano principalmente di attacchi di panico, poi che la psicoterapia è di fondamentale importanza per affrontare questo disturbo. Occorre anche accettare di avere un problema che necessita di cure farmacologiche specifiche: i serotoninergici.

Ma ricorrere ai farmaci spesso significa solo “accantonare il problema” e può essere che una volta sospese le medicine il disturbo si ripresenti.

Ecco perché grazie alla psicoterapia, si possono rielaborare tutta una serie di comportamenti non voluti.

Alcuni passi, invece, si possono compiere da soli, come imparare a “respirare”, cioè a controllare la respirazione.

L’esercizio di training autogeno è semplice: bisogna chiudere gli occhi, iniziare a respirare con la pancia, senza l’affanno. Immaginare un pendolo che dondolo, seguire il suo ritmo sempre più lentamente. Piano piano la sensazione di angoscia svanirà.

Passata la crisi, la tensione si concentrerà sul viso. Fate quest’esercizio per rilassare i muscoli: per cinque secondo corrugate la fronte, strizzate gli occhi e stringete le labbra, poi allentate. Ripetete almeno 5 volte.

Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.