Disturbi del sonno: i consigli per curarli

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Quante volte vi è capitato di passare intere nottate con il telecomando in mano facendo zapping alla ricerca di qualche programma interessante perché non riuscivate a prendere sonno?

Se si pensa che circa 22 milioni di italiani hanno sofferto in maniera sporadica di questo disturbo e che ben 4,5 milioni di essi ne soffrono in maniera cronica, si capisce bene quale sia l’entità del problema  legato ai disturbi del sonno.

L’insonnia si può definire come la difficoltà o incapacità ad addormentarsi nonostante uno stato di bisogno fisiologico e di stanchezza. Vengono definite come insonnia anche le situazioni in cui il sonno viene considerato insoddisfacente. Le donne sembrano essere le più colpite ad ogni età; tra le donne quelle maggiormente a rischio sono le pensionate o casalinghe appartenenti alle classi sociali più basse.

Entrambi i sessi vedono un aumento dell’insonnia col progredire dell’età. Un buon riposo può esser disturbato dalle parasonnie, quegli episodi di alterato comportamento nel corso della notte che vanno dal sonnambulismo all’agitazione dei bambini (pavor notturno) che all’improvviso gridano e aprono gli occhi, anche se non sono del tutto svegli. C’è poi il disturbo di alterato sonno Rem (la fase dei sogni) che tocca in particolare la mezza età e costringe il dormiente a scalciare o a fare capitomboli dal letto ed è sempre legato a un sogno in cui ci si sente aggrediti e si cerca di difendersi.

Immediati e visibili sono gli effetti di una carenza di sonno: borse sotto gli occhi, pelle poco luminosa, palpebre appesantite e afflosciate oltre ad ansia, irritabilità, nervosismo e stanchezza. Talvolta la difficoltà a dormire è causata da motivi abbastanza semplici da capire, per esempio un partner che russa rumorosamente o frequenti brutti sogni, e in tal caso è più facile affrontare il problema. Spesso, però, alla base ci sono motivazioni di più difficile risoluzione che richiedono l’intervento del medico o dello specialista.

Se l’insonnia è causata da un particolare momento di stress dovrebbe bastare fare un bagno rilassante prima di andare a letto, magari associato ad una tisana a base di camomilla e melissa, evitando così l’assunzione di farmaci.  È opportuno anche mantenere una certa routine andando a dormire e svegliandosi sempre alla stessa ora; mantenere la stanza fresca, buia e silenziosa; fare attività fisica nelle ore pomeridiane; non consumare cibi difficili da digerire, in particolare gli specialisti consigliano l’assunzione di carboidrati complessi (quelli ricchi di fibre come orzo e cereali), latte e mele perché ricchi di triptofani che favoriscono il sonno, vietati, al contrario, zucchero e proteine.

Se, tuttavia, nemmeno questi accorgimenti basteranno a conciliare un buon riposo, tanto vale alzarsi e dedicarsi a qualche faccenda domestica: prima o poi Morfeo farà capolino.