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Il Cammino: si parte! La preparazione fisica e come comportarsi durante il tragitto

Alessia
cammino di santiago

Nel Medioevo i pellegrini di tutto il mondo si mettevano in viaggio per raggiungere a piedi, con tutte le difficoltà del caso, il  Santuario di Santiago di Campostela per visitare la tomba di Giacomo il maggiore. Ancora oggi in tanti si preparano per attraversare Francia e Spagna e raggiungere la meta dopo i 738 km del Cammino di Santiago.

Vi abbiamo già parlato di come preparare lo zaino da portare con sè ma molto importante è anche la preparazione fisica prima di intraprendere questo cammino e sapere come e cosa fare durante la marcia.

Quando fare il Cammino

Grazie al bel tempo e alle ferie a disposizione, la maggior parte dei pellegrini svolge il cammino durante la stagione estiva: ciò comporta un ingente traffico sulla strada e un affollamento notevole negli albergues pubblici, che costringe ad alzarsi molto presto la mattina per camminare nel silenzio e per trovare poi alloggi economici (in quelli privati, il costo è maggiore). Durante l’inverno invece, alcuni albergues sono chiusi e il tragitto è deserto. Sarebbe dunque meglio, partire nelle stagioni intermedie, in cui non fa né troppo caldo né troppo freddo, prestando attenzione soprattutto alle diverse altimetrie da affrontare e programmando le tappe in base a quest’ultime.

La preparazione fisica

Il Cammino è piuttosto duro sia per le distanze sia per la tipologia di tracciato e per tale motivo è necessario prepararsi fisicamente, anche da 2 o 3 mesi prima della partenza fissata. Bisogna quindi cominciare a camminare ogni giorno, percorrendo distanze sempre più lunghe fino a raggiungere i km che si effettuerebbero in media, in una giornata del Cammino. Bisogna andare gradatamente sia per abituarsi sia per non demoralizzarsi ed avere troppe richieste ambiziose verso il proprio corpo: è consigliabile annotarsi i km che si percorrono, per programmare poi le tappe del Cammino. Nell’ultimo mese di preparazione è bene camminare portando il proprio zaino con il peso previsto sulle spalle, in modo da abituare e da rafforzare anche i muscoli di braccia e gambe.

Durante il tragitto

Camminate sempre sul lato sinistro del sentiero (seguite le frecce gialle) e se marciate di notte, non dimenticate di utilizzare il catarifrangenti, evitando di formare gruppi sulla strada. Seguite il vostro ritmo, soprattutto i primi giorni, per non “scoppiare”.

Le lesioni del pellegrino sono inevitabili: lividi, ginocchia gonfie, muscoli infiammati, vesciche e calli sui piedi. Soprattutto per le vesciche, evitare di fare la doccia molto calda la mattina prima di partire, perché predispone la pelle ad infiammazioni e all’insorgenza delle dolorosissime bolle.

Iniziare il cammino molto presto la mattina, per evitare le ore più calde e per prevenire le bruciature del sole: i primi giorni, meglio utilizzare pantaloni e magliette a maniche lunghe per abituare la pelle pian piano.

Prima di partire per la marciata quotidiana, assumere maggior quantità di zucchero (con dolci o con del miele) ed i grassi in piccole quantità, ma ripetute, durante il tragitto. Le proteine delle uova, della carne, del pesce e dei latticini, meglio assumerle durante la preparazione al cammino o nei momenti di riposo al termine della tappa, in cui ci si può concedere un sostanzioso pasto. Non dimenticare mai le vitamine, contenute nella frutta come limoni e arance o uva passa e noci. Cercate di bere molta acqua durante il percorso, senza aspettare di sentire lo stimolo della sete.

Le tappe giornaliere sono solitamente di 20-30 km a piedi: pianificate però il vostro percorso in base alle vostre esigenze personali, nonché l’età, il proprio ritmo e le condizioni fisiche.

Dove dormire

Albergue dos peregrinos sono a non più di 20-25 chilometri uno dall’altro e consentono ai pellegrini di riposare in stanzoni attrezzati con letti a castello. Non tutti accettano i ciclisti (se lo siete, informatevi prima!) e i pedestri hanno comunque sempre la precedenza. Ogni rifugio consente di lavare e mettere a asciugare i propri indumenti. Non si possono prenotare, quindi i posti si occupano man mano che giungono i pellegrini, e vi si può dormire solo 1 notte, a meno di malattia. Aprono a mezzogiorno e la sera, dalle 21 / 22, si richiede il silenzio per il riposo; la mattina, bisogna lasciare il letto prima delle 9. Se gli ostelli pubblici sono completi o si preferisce fermarsi in un posto un giorno in più, ci sono anche pensioni, agriturismi, edifici monumentali e alloggi privati, che costano però di più. 

Per ristorarsi lungo il tragitto non mancano ristoranti che propongono menù dosperegrinos, a cifre che solitamente non superiori i 6 euro.

Il costo  del Cammino di Santiago

Il prezzo è relativamente economico e accessibile a tutti, grazie agli albergues pubblici e ai menù fissi. Prima della partenza o alla partenza, con qualche euro, si può ricevere la Credenziale, ossia il documento che attesta il vostro stato di pellegrino e vi permetterà di usufruire degli ostelli dei pellegrini (molto economici), e la Compostela: quest’ultima viene concessa a coloro che intraprendono il pellegrinaggio per motivi religiosi o spirituali e percorrono almeno gli ultimi 100 km a Santiago a piedi o a cavallo, e gli ultimi 200 km in bicicletta. Facendo un conto approssimativo fra colazione, pranzo, cena e pernottamento, bisogna considerare circa 25 euro al giorno.

Più avanti e più in Alto” e “Il Cammino lo fanno i pellegrini” sono le frasi che sentirete più frequentemente durante il cammino: infatti il cammino è l’animo e lo spirito delle persone che lo vivono e lo fanno vivere, da soli e in compagnia. Anche coloro che decidono di fare il cammino da soli infatti, a meno che non desiderino il contrario, avranno sempre qualcuno con cui parlare, fare amicizia, disponibile ad aiutare e a fare compagnia anche nei momenti più duri psicologicamente e fisicamente. Ricordate comunque di ascoltare il vostro corpo, voi stessi e di prendere sempre i vostri tempi, senza omologarvi forzatamente agli altri compagni di viaggio perché in verità, l’importanza del cammino non è la meta che si raggiunge, ma è fare il cammino stesso e trovare la propria anima.

Assolutamente senza prezzo comunque, è arrivare e vedere finalmente la meta materiale prefissata, ossia la famosa Cattedrale che si materializza dopo giorni e giorni di cammino e fatica e diviene l’emozione che racchiude tutta l’essenza e la forza del pellegrinaggio. Giunti a Finisterre è tradizione bruciare gli abiti del pellegrinaggio e immergersi nell’oceano per un bagno purificatore, proprio ad affermare la catarsi personale che si completa: “una volta si andava sul cammino per salvare l’anima, ora ci si va per trovarla“.

 

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