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Il cibo scaduto si può mangiare? Conservare correttamente latte carne verdura e uova in frigorifero

Redazione
frigorifero

A chi non è mai capitato di aprire il frigorifero o la dispensa e scoprire che proprio quello di cui avevamo voglia o ci serviva per la nostra ricetta è scaduto? Cosa fare? Mangiare o buttare? Occorre fare una prima distinzione tra due diverse tipologie di scadenze che possiamo trovare sugli alimenti.

La dicitura “da consumarsi entro il” mostra la vera e propria scadenza del cibo, indicando il giorno preciso (al massimo uno o due più) oltre il quale non è più commestibile. Questa scritta di solito si trova sui prodotti considerati facilmente deperibili come latte e latticini, uova, insalata in busta e alimenti freschi in genere.
I danni causati dal consumo di questi cibi scaduti possono essere più o meno gravi: si va dai disturbi gastrointestinali a infezioni più specifiche come la salmonella.

L’altra tipologia di scadenza è “da consumarsi preferibilmente entro il”: in questo caso si fa riferimento ad un termine minimo di conservazione oltre il quale il cibo inizia a perdere alcuni dei suoi principi nutritivi, cambiando progressivamente colore e sapore.

Questi alimenti possono essere mangiati ancora per diversi giorni oltre la data di scadenza e rientrano in questa categoria, prodotti come affettati in busta, pasta, marmellata e miele. Possono essere consumati addirittura ancora per settimane olio, cioccolato, biscotti, crackers e pelati in scatola. Fondamentale è che siano mantenuti correttamente.

Conservare correttamente il cibo

La corretta conservazione dei cibi è infatti il primo passo per “allungare la vita” degli stessi: leggere bene le etichette, su cui sono riportate le norme di conservazione (oltre agli ingredienti) e rispettarle fedelmente aumenta le possibilità che i prodotti hanno di essere mangiati tranquillamente anche oltre la data di scadenza, evitando di buttare (e sprecare) del cibo ancora buono.

Ordine nel frigorifero

Per garantire agli alimenti una giusta conservazione buona norma è riporli al posto giusto nel frigorifero:

  • Verdure e frutta fresca: cestello in basso (8-10 gradi)
  • Carne e pesce, piatti precucinati deperibili: primo ripiano in basso, il più freddo (2 gradi)
  • Latticini freschi, cibi cotti, salumi, dolci, prodotti contrassegnati dalla scritta “dopo l’apertura conservare in frigo”: ripiani intermedi (4-6 gradi)
  • Uova, marmellata e formaggi stagionati: ultimo ripiano in alto, il più caldo (7-8 gradi)
  • Latte, succhi di frutta e vino: l’apposito spazio all’interno dello sportello (5 gradi)

La corretta conservazione deve, naturalmente, essere rispettata anche dove acquistiamo i nostri prodotti, per cui bisogna prestare attenzione al momento dell’acquisto:

  • Controllare lo stato delle confezioni (devono essere integre)
  • Controllare che si trovano nei banchi frigo, e non a temperatura ambiente, prodotti come mozzarella, yogurt, paste fresche, carne e pesce
  • Tastare le confezioni dei prodotti surgelati: se hanno dentro grossi grumi molto probabilmente si sono in parte sciolti. Da evitare!

Affidarsi ai propri sensi

Prese tutte le dovute precauzioni e rispettate tutte le norme di conservazione per accorgersi se qualcosa è andato a male bisogna sempre e comunque affidarsi ai propri sensi. È a livello sensoriale che si percepiscono cambio di colore, della consistenza o, ancora, la presenza di muffe, cattivo odore o sapore acido.

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