La dieta Atkins: iperproteica e fortemente sbilanciata

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Non è tra le diete peggiori al mondo secondo la British Dietetic Association, o almeno non ancora, ma ugualmente potrebbe far storcere il naso a qualcuno, visto che la dieta Atkins, recentemente sbarcata in Europa e in Italia, è un regime alimentare iperproteico e a basso contenuto di carboidrati.

Altro che dieta mediterranea: la Atkins prevede di iniziare la giornata con uova fritte e pancetta, consumare a metà mattina del formaggio e a pranzo concedersi il lusso di una bistecca con verdure. Niente pasta, riso o pane. L’obiettivo è quello di mantenere costanti i livelli di insulina: senza carboidrati, l’organismo inizia ad utilizzare i lipidi e le proteine come fonte energetica alternativa, bruciando così i grassi. Aumenta il senso di sazietà, dunque si consuma meno cibo. Inoltre si sviluppano gli ormoni anabolici che favoriscono l’aumento di massa muscolare a discapito di quella grassa.

La prima fase, di induzione, prevede un consumo di carboidrati pari a 20 grammi al giorno. Nella fase successiva, si consumano prevalentemente carboidrati ricchi di fibre e nutrienti, si può passare a 25 grammi nella prima settimana, 30 grammi nella seconda fino a quando non si inizia a perdere peso. La terza fase, di pre-mantenimento, prevede l’assunzione di 10 grammi a settimana di zuccheri. Secondo gli schemi della dieta successivamente si può continuare, idealmente anche per tutta la vita, a ridurre i carboidrati privilegiando proteine e grassi. Secondo il suo ideatore, Robert C. Atkins, si riescono a perdere mediamente 10-12 kg già nel primo mese.

I rischi della dieta però sono numerosi: se si elimina del tutto l’apporto di carboidrati, si può facilmente incorrere in sintomi quali nausea, cefalea, affaticamento, osteoporosi, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari. Insomma, come tutte le altre diete iperproteiche, anche la dieta Atkins è pericolosa, perché fortemente sbilanciata.

Infatti, secondo le tabelle dei nutrizionisti bisognerebbe assumere ogni giorno il 50-60% di zuccheri (che nella dieta Atkins sono ridotti al 15%), il 15% di proteine (nella Atkins diventano il 25%) e il 25-30% di grassi (ben il 60% nella dieta Atkins).

Le fasi della dieta Atkins

La dieta Atkins prevede 4 fasi distinte precedentemente descritte:

  1. fase di induzione
  2. fase di continua podita di peso
  3. fase di pre-mantenimento
  4. fase di mantenimento

Durante le quali il nostro organismo è sottoposto a un notevole stress, spesso inutile. La dieta è stata pensata e ideata per risolvere un particolare problema: cura del diabete mellito di tipo 2 (oltre che per dimagrire). E proprio per questo motivo, forse, che la dieta non è indicata per tutti. La dieta non prevede in alcun modo questi cibi:

  • biscotti, caramelle, cioccolato e sfogliatelle
  • datteri
  • cacao
  • arachidi
  • fave secche e fagioli secchi
  • fecola di patate
  • latte in polvere e condensato
  • marmellata
  • lenticchie
  • pane
  • prugne, fichi e piselli secchi
  • riso integrale
  • torte e torrone
  • uva passa
  • zucchero
  • pasta
  • farina di granturco e frumento

I sostenitori della dieta Atkins consigliano di integrare il menù tipo con antiossidanti, crusca e multivitaminici.

Controindicazioni della dieta Atkins

La dieta americana è soggetta a numerose critiche perchè sbilanciata e non sufficientemente ricca di nutrienti per la salute. Nonostante faccia parte della categoria dei cibi mediterranei presenta troppi eccessi in alcune categorie alimentari (troppa carne e grassi di origine animale). L’Approccio Nutrizionale Atkins presenta potenziali rischi per la salute di:

  • apparato cardiocircolatorio (per troppa carne, grassi e formaggi)
  • ossa
  • articolazioni
  • chetosi (per la riduzione di glucosio nel sangue)
  • idratazione
  • squilibrio intestinale (stipsi e diarrea)
  • nausea e affaticamento
  • insonnia
  • tumore al colon (nei casi gravi)

La dieta Atkins funziona davvero?

La dieta metabolica in questione avrebbe diversi benefici secondo alcuni esperti, oltre che far dimagrire e mantenere costanti i livelli di insulina:

  • aumenta il senso di sazietà
  • accresce il dispendio energetico quotidiano
  • favorisce l’aumento di massa muscolare
  • innalza il metabolismo basale

Nonostante questi aspetti positivi, sul piatto della bilancia è decisamente troppo sbilanciata e a lungo termine potrebbe non avere più gli stessi risultati positivi e in più danneggiare gli apparati vitali del nostro organismo. I risultati di questa dieta sono raggiungibili con altri regimi alimentari e dietetici decisamente più salutari.

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Se decidete di provarla fate attenzione e rivolgetevi a un medico specialista.