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Lenticchie d’inverno: buone, riscaldanti e salutari

Jennifer
lenticchie

Ora che è arrivato il freddo, sentiamo di più la necessita di mangiare piatti caldi, vitaminici che ci aiutino ad affrontare al meglio anche i malanni di stagione, senza rinunciare al gusto. Sotto questo aspetto le lenticchie sono tra i piatti principi dell’alimentazione invernale perché al buon ma non eccessivo apporto calorico (ottimi anche per chi sta a dieta) si combinano zucchero, proteine e ferro; inoltre rispetto agli altri legumi sono più facili da digerire, non comportano anche alle persone che hanno problemi digestivi aria nella pancia o altre forme spiacevoli come magari succede per i fagioli e in più svolgono un’azione tonica, diuretica, mineralizzante e depurativa dell’organismoSono un validissimo sostituto della pasta, perché hanno un elevato potere saziante grazie alla notevole presenza di fibre ma minor contenuto calorico e soprattutto più elementi nutritivi del grano duro. Quindi anche chi per esempio ha sviluppato una certa “intolleranza” al carboidrati della pasta e del pane , trova nelle lenticchie un alleato.

Il loro uso in cucina risale  al 7000 a.C e già allora era preferito anche se non soprattutto dalle classi più povere in virtù del loro potere energetico, in grado di sostituire anche in tempo di carestie un pasto completo, fornendo per lo più proteine e vitamine indispensabili per migliorare le condizioni di salute e quindi anche la resistenza alle malattie.

Esse contengono il 53% dei carboidrati, il 25 % di proteine e solo il 2% di oli vegetali. Sono ricche di ferro, fosforo e vitamine del gruppo B a cui si aggiunge un elevata quantità di fibre che le rendono utili per il funzionamento dell’intestino e per tenere sotto controllo il livello di colesterolo. Avevamo accennato alla loro funzione depurativa dell’organismo, ciò è possibile  grazie ai soflavoni, sostanze delle lenticchie che inducono la pulizia.

Sono  note anche la loro funzione antiossidante, in quanto agiscono per rimuovere le sostanze inquinanti a cui il corpo può essere soggetto, oggi più che mai se si considera non solo l’inquinamento generale ma anche i cibi industriali che in un certo senso risultano lievemente velenosi a causa degli eccepienti contenuti e delle sostanza di raffinazione e conservazione.

Servono poi per migliorare la memoria, in quanto ricche di tiamina mentre la presenza di vitamina PP le fa diventare un cibo in grado di equilibrare il sistema nervoso con azione antidepressiva e antipsicotica.

Come dimenticare la presenza notevole di ferro che aiuta in tutti i soggetti affetti da anemia a ridimensionarla, con l’effetto dunque di sentirsi più in forza, maggiore capacità di concentrazione e resistenza del fisico agli sforzi.

Cucinate in forma di zuppa, tengono lontano il freddo, riscaldando il corpo e dando una piacevole sensazione di sollievo alle vie respiratorie.

Le lenticchie vanno sempre cotte prima di essere consumate, facciamo attenzione a che non abbiano coloranti né conservanti, leggendo bene le etichette al momento dell’acquisto. Una volta cotte, preferibile la cottura a vapore per non disperderne le proprietà, si conservano in frigorifero per 2, 3 giorni. La porzione ottimale a persona è di 80 g, sempre che non decidite di unirle alla pasta, nel qual caso i grammi vanno ridotti della metà.

Ricordiamo infine che in Italia  ci sono delle varietà tipiche protette:quelle verdi di Altamura, dal seme piuttosto grande e la varietà di Castelluccio, più piccole nel seme dal sapore pregiato. Altra qualità è quella rossa, molto diffusa in Medio Oriente.

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