Vaccino per l’allergia al nichel?

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Il nichel è dappertutto, o quasi. È una sostanza ubiquitaria contenuta in percentuali diverse anche in moltissimo alimenti della dieta mediterranea: frutta, verdura, cereali, pomodori, broccoli, cavolfiori. Questo può essere nocivo per molte persone che ne sono allergiche. L’allergia al nichel da contatto (che si verifica cioè quando qualcuno tocca un oggetto di questo metallo) riguarda il 20% della popolazione.

Un vaccino per contrastare fastidiosi sintomi dell’allergia

Un gruppo di allergologi dell’Università Cattolica-Policlinico generi di Rona e l’università di Chieti hanno messo a punto un vaccino che permetterebbe di arrestare o almeno controllare le reazioni avverse al nichel. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Annals of Medicine.

È stato sperimentato su un gruppo di 100 pazienti che avevano forti intolleranze e reazioni al metallo: dermatiti da contatto, sintomi gastrointestinali, reazioni cutanee. Sono stati divisi in due gruppi e ad alcuni è stata sottoposta una terapia in capsule contenenti nichel con dosaggio crescente ed altri placebo.

L’obiettivo era trovare una soluzione terapeutica efficace” spiega il dott. Domenico Schiavino, Direttore dell’Unità operativa di allergologia del Gemelli di Roma. Il vaccino è stato efficace per i sintomi gastrointestinali e cutanei sistemici (orticaria, eczema). Per quanto riguarda la dermatite da contatto è molto più difficile da tenere sotto controllo in quanto il nichel può essere presente in tantissimi oggetti, anche in abiti, cellulari, pc.

Qual è la procedura del vaccino?

Le capsule assunte dai pazienti hanno un compito importantissimo: abituare il corpo all’assorbimento del metallo, ecco perché si fa gradualmente. Confermata la diagnosi può iniziare la cura: vanno assunti 500 nanogrammi di nichel (che sarebbe mezzo milionesimo di grammo) tre volte alla settimana per sei mesi. Nei successivi tre mesi si possono introdurre gradualmente quegli alimenti che contengono nichel e infine si può passare ad un regime libero, solo se la situazione risulta essere sotto controllo.

La dieta povera di nichel non è indicata nelle persone con anemia ferropriva. Si tratta di un grande risultato, se si considera che sono 18 milioni gli italiani colpiti da questa fastidiosa allergia, donne soprattutto.  Il vaccino è ancora in fase di sperimentazione, la pubblicazione di questo studio risale al mese di agosto 2014 ed è troppo presto per parlare con certezza di fattori di rischio legati all’assunzione.

Uno degli elementi da tenere in considerazione è il costo. Il prezzo si aggira intorno ai 300/400 euro, per il mantenimento i costi salgono. La iposensibilizzazione serve ad abituare il corpo all’assunzione del metallo, aumentandone la tollerabilità.

Terapia orale e terapia iniettiva

Esistono vari tipi di terapie specifiche (TIS). Orali (in gocce o compresse) e iniettive. Il primo metodo può essere applicato da casa, il secondo sottocutaneo deve essere fatto per forza da un medico che rilevi qualsiasi sintomo successivo, reazioni per un periodo di 30 minuti dopo la somministrazione.

Dopo una diagnosi accertata di allergia al nichel da parte di un esperto competente, si decide se è necessario o no prescrivere il Tio Nichel. Si compilano dei moduli da spedire alla casa produttrice, la quale recapiterà al domicilio del paziente il vaccino. Dopo sei settimane dall’assunzione, si cominciano a reintegrare gradualmente gli alimenti: tre a settimana, tenendo un diario per segnare le reazioni che si hanno. Bisogna sempre stare sotto controllo di un medico e tenere sotto controllo possibili reazioni avverse.

Alcuni hanno avuto tanti effetti collaterali da dover interrompere, altri invece hanno registrato un forte miglioramento. Dipende da persona  a persona. In attesa che il vaccino abbia maggior uso, si può intanto far attenzione ad una serie di cibi controindicati e perciò da evitare come cacao, noci e nocciole, legumi di ogni tipo poiché hanno al loro interno una grande concentrazione di nichel. Inoltre questo metallo è presente anche in alcuni cosmetici, quindi è bene fare attenzione.

È sempre bene chiedere consiglio ad uno specialista che di certo saprà trovare una soluzione efficace per ogni esigenza. Innanzitutto si possono provare delle ricette senza nichel, menu completi da portare a tavola in totale sicurezza.

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Nata nel 1990, si è laureata alla triennale di Editoria e Pubblicistica, ha proseguito gli studi con la Magistrale in Informazione, editoria e giornalismo e un Master in Comunicazione e Giornalismo di moda. E' giornalista pubblicista, Vicedirettrice del periodico “Altirpinia", collabora con varie riviste tra cui Fashion News Magazine e Chic Style. Social media manager e web copywriter. Ama la scrittura, la moda e gli animali.