L’agnocasto è una pianta ricca di flavonoidi e altre proprietà nutritive appartenente alla famiglia delle Verbenacee. Nell’antichità i Greci definivano la pianta “Albero della Castità” a causa delle proprietà inibenti sulla libido. Le sacerdotesse lo assumevano per rafforzare il voto di castità ed alcuni monaci utilizzavano la tintura di bacche per sopprimere gli impulsi sessuali.
L’arbusto cresce sulle sponde di fiumi nel Mediterraneo e in Asia centrale. La pianta si presenta con un grande fusto ornamentale, foglie caduche simili alla salvia, rami grigi, fiori color lavanda a forma di campanella e frutti nero-rossastri contenenti semini simili al pepe (usati in cucina come spezia).
L’agnocasto è conosciuto per le sue proprietà sedative, antispasmodica e non solo. Vediamole tutte, insieme ai benefici, gli utilizzi ed eventuali controindicazioni della pianta.
Agnocasto: sostanze e proprietà
L’agnocasto è una pianta dalle molteplici proprietà, alcune di queste contenute soprattutto nei fiori e frutti dell’arbusto. Proprio in questi ultimi sono contenute tutte le sostanze capaci di intervenire sull’ipofisi:
- flavonoidi (casticina e C-eterosidi)
- vitexina
- glucosidi
- alcaloidi
- oli essenziali
- etc
Queste proprietà non solo intervengono positivamente sull’ipofisi ma sono le cause principali per il trattamento di diverse problematiche.
Agnocasto: tutti i benefici
Come viene usato l’agnocasto? Le proprietà precedentemente elencate, non solo agiscono efficacemente sull’ipofisi stimolando la produzione dell’ormone onadotropo LH (che regola la prolattina) ma intervengono con benefici su:
- acne
- equilibrio estrogeno-progestinico nell’organismo
- sintomi pre-mestruali
- ansia
- depressione
- mastite
- vertigini
- tachicardia
- spasmi intestinali
- insonnia
- amenorrea
- cisti ovariche e ovaio policistico
- infertilità (come nutrire la fertilità?)
E’ indicato anche come trattamento per irregolarità mestruale. In questo caso è consigliabile assumere gocce di agnocasto almeno due volte al giorno (30 gocce) lontano dai pasti per circa due mesi. Dopo 60 giorni interrompere la cura per 20 giorni e riprenderla per altri due mesi (salvo diversa indicazione medica).
La terapia prolungata è necessaria perchè i benefici dell’agnocasto si manifestano solo a lungo termine e occorre ripetere le assunzioni e il trattamento.
Come usare l’agnocasto?
L’agnocasto è utilizzato per “uso interno” (nessun uso esterno) e si presenta sotto forma di capsule o compresse e tintura madre:
- capsule o compresse: 800 mg di estratto a secco lontano dai pasti
- tintura madre: 30-40 gocce da assumere 2 volte al giorno lontano dai pasti
Prima di assumere agnocasto è consigliabile rivolgersi al medico per posologia e periodo di trattamento.
Controindicazioni dell’agnocasto
L’agnocasto è una pianta senza particolari effetti collaterali. Tutti possono usarla con particolari precauzioni in queste categorie di soggetti:
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- bambini e adolescenti
- soggetti allergici
- soggetti che assumono anticoncezionali
- soggetti che assumono ansiolitici, barbiturici e sonniferi
- gravidanza e allattamento
Tra le conseguenze spiacevoli legate al consumo di agnocasto ci sono:
- dolori addominali
- nausea e vomito
- allergie cutanee
- mal di testa ed emicranie
- mal di stomaco
Secondo recenti studi l’agnocasto sarebbe responsabile del mancato annidamento dell’embrione sulle pareti dell’utero. Per questo motivo e tanti altri, assumere agnocasto solo dopo consulto medico (anche se non si tratta di un farmaco).