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Fiato corto e respiro affannoso? i sintomi della BPCO

Anna Vollono
bpco

La BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è una patologia a carico dell’apparato respiratorio, progressiva e irreversibile. È caratterizzata dall’ostruzione delle vie aeree, ad una riorganizzazione delle vie respiratorie e nella conseguente respirazione difficoltosa. Spesso sono associati stati infiammatori e ricorrenti infezioni che ne peggiorano il quadro clinico.

Si stima che sono nella popolazione italiana ne siano affette circa 3 milioni di persone.

Cause

Le cause più frequenti della BPCO sono:

  • tabagismo: comporta un’aggressione cronica alle funzionalità respiratorie e ha un’azione irritativa sui bronchi
  • inquinamento (polveri sottili e smog)
  • esposizione a sostanze tossiche di origine industriale
  • deficit di alfa-1-antitripsina: malattia genetica, l’alfa-1-antitripsina è una proteina di origine epatica che ha un ruolo protettivo per i polmoni

Sintomi

I sintomi della BPCO sono molteplici:

  • Dispnea (difficoltà nel respirare)
  • Respiro affannoso
  • fiato corto
  • Tosse persistente
  • Dolore durante la deglutizione 
  • Produzione eccessiva di muco (in alcuni casi è possibile notare la presenza di sangue)
  • Febbre
  • Brividi di freddo
  • Respiro sibilante
  • Faringite
  • Raucedine
  • Oppressione al torace
  • Debolezza
  • Disturbi del sonno

Diagnosi

La diagnosi di BPCO spetta ad uno specialista pneumologo. Procede con l’anamnesi del paziente, seguita da una valutazione funzionale con un esame spirometrico, che indaga l’ostruzione delle vie aeree. Le alterazioni strutturali dei polmoni e dei bronchi sono invece indagate da indagini radiografiche (Rx e TAC) e infine l’emogasanalisi definisce il rapporto di anidride carbonica e ossigeno nel sangue arterioso.

Trattamento

Attualmente la BPCO è una patologia che non ha una cura: la patologia quindi progredisce, peggiora e periodicamente si riacutizza. I trattamenti sono adottati dallo specialista hanno come obiettivo frenare la progressione della patologia, attenuare i sintomi e migliorare la qualità di vita e ridurre la mortalità del paziente.

Le strategie utilizzate per il trattamento della BPCO prevedono:

  • Broncodilatatori (per via inalatoria): rilassano la muscolatura delle vie respiratorie
  • Corticosteroidi (cortisone): sono antinfiammatori e favoriscono la broncodilatazione
  • Teofillina: favorisce la funzionalità respiratoria
  • Antibiotici: per curare le infezioni ricorrenti nei pazienti affetti
  • Ossigenoterapia: compensa la quota di ossigeno che non arriva fisiologicamente ai tessuti e agli organi (in particolare al cuore)
  • Riabilitazione polmonare: esercizi mirati per recuperare la funzionalità polmonare e della muscolatura

Nuova frontiera per il trattamento della BPCO?

Recentemente, però, sembra che la ricerca nel trattamento della BPCO stia facendo un significativo passo avanti: la casa farmaceutica Chiesi ha condotto uno studio in 18 Paesi coinvolgendo 1534 pazienti affetti da BPCO per sperimentare un nuovo farmaco. Questo prevede l’azione combinata di tre farmaci già usati per il trattamento della patologia: beclometasone dipropionato (un corticosteroide), formoterolo fumarato e glicopirronio (due broncodilatatori).

I risultati dello studio sono stati molto positivi. L’azione del nuovo farmaco ha:

  • ridotto del 15% le ricadute della patologia rispetto al trattamento con solo i due broncodilatatori
  • diminuito le riacutizzazioni moderate e gravi
  • aumentato la funzionalità polmonare
  • migliorato la qualità di vita dei pazienti

Prevenzione

Nonostante la ricerca in merito a questa patologia sia molto attiva, il trattamento migliore è la prevenzione. Cambiare lo stile di vita risulta una strategia vincente, quindi si consiglia di:

  • smettere di fumare: si stima che il 25% dei fumatori in un futuro possa incorrere nella BPCO, in quanto il fumo di sigaretta favorisce infiammazioni e irritazione delle vie respiratorie
  • limitare l’esposizione a sostanze tossiche
  • ridurre l’esposizione ad agenti inquinanti
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