Non è mai semplice riuscire a leggere (o almeno a comprendere qualcosa) le analisi del sangue. Con esami alla mano dobbiamo rivolgerci al nostro medico di fiducia per interpretarli e avere tutte le delucidazioni del caso. Insieme, cerchiamo allora di capire almeno i valori che sono importanti da individuare e comprendere nelle analisi del sangue. Il sangue è composto da una parte liquida (plasma) e una parte cellulare (ricchissima di sostanze chiamata corpuscolare). Le analisi del sangue non fanno altro che misurare la quantità e le caratteristiche della parte cellulare e delle sostanze trasportate dal plasma (vitamine, proteine, minerali, zuccheri, ormoni, enzimi).
L’emocromo misura la quantità di tutte le cellule presenti nel sangue.
Globuli rossi (RBC) o eritrociti (GR) o emazie. Parliamo di 4,4-5,6 milioni per microlitro nell’uomo, 3,9-4,9 milioni per microlitro nella donna. Un numero elevato può significare: disidratazione, problemi circolatori. Un numero troppo basso: anemie, stati di malnutrizione. Ad altitudini elevate si può determinare un aumento dei globuli rossi.
Globuli bianchi (WBC) 4.000-10.800 per microlitro. Un numero elevato (leucocitosi) può significare che è in atto un’infezione da batteri. Un numero troppo basso (leucopenia) può significare un’infezione da batteri o la presenza di un virus.
Granulociti neutrofili (2.500-7.500/mcl). Un numero elevato può significare che è in atto un’infezione da batteri. Un numero troppo basso può significare un’infezione da batteri o la presenza di un virus.
Granulociti eosinofili (50-400/mcl). Un numero elevato può significare un’allergia o un’infezione da parassita in atto. Un numero troppo basso può essere dovuto a terapie cortisoniche.
Granulociti basofili (<100/mcl). Aumentano quando si è colpiti da tubercolosi o quando ci si sottopone a trattamenti farmacologici (ad esempio con estrogeni). Un numero troppo basso può significare una allergia in atto o quando si seguono terapie cortisoniche. I granulociti basofili contengono istamina, la sostanza che se liberata in eccesso provoca il prurito.
Linfociti (1.500-3.500/mcl). Aumentano quando si è colpiti da una malattia virale (varicella, epatite virale, mononucleosi infettiva). Calano nel caso di trattamenti farmacologici, malattie del sistema immunitario (Lupus), AIDS.
Monociti (200-600/mcl). Solitamente aumentano nel caso di malattie infettive (sifilide, tifo, tubercolosi) e nel caso di alcuni tipi di leucemie.
Piastrine (PLT) (150.000-400.000/mcl). Un numero elevato può significare la presenza di un’infiammazione acuta o nel caso di alcuni tipi di leucemia. Un numero troppo basso può essere dovuto a malattie autoimmunitarie (porpora idiomatica) o infezioni virali.
Emoglobina (HGB) (13-18 g/dl negli uomini, 13-15 g/dl nelle donne) è la proteina presente nel sangue che trasporta l’ossigeno dagli alveoli polmonari ai tessuti. Un numero elevato può significare la presenza di gravi malattie polmonari. Un numero troppo basso indica anemia, carenza di ferro, vitamina B6, B9, B12.
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Ematocrito (HCT) è la parte corpuscolata (globuli rossi, bianchi e piastrine) rispetto al volume di sangue totale (46-54% negli uomini, 36-52% nelle donne).
Il volume corpuscolare dei globuli rossi medio (MCV): indica la grandezza dei globuli rossi ed è importante nella diagnosi delle varie forme di anemie (81-96 femtolitri).
Il contenuto emoglobinico corpuscolare medio (MCH): indica la quantità di emoglobina contenuta in un globulo rosso (27-34 picogrammi).
La concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC): indica la quantità di emoglobina trasportata da 100 ml di globuli rossi (31-36 g/dl%).
Si possono inoltre effettuare analisi del sangue specifiche, come:
– la sideremia, per misurare la concentrazione di ferro nel sangue (75-160 mcg/dl uomini, 60-150 mcg/dl donne)
– la valutazione della coagulazione del sangue (tempo di Quick/tempo di protrombina PT): 12-15 secondi
– la valutazione dello stato infiammatorio (velocità di eritrosedimentazione VES) cioè il tempo necessario perché la parte solida del sangue si separi da quella liquida (1-10mm nell’uomo, 1-15mm nella donna)
– la valutazione della funzionalità del fegato. Si esaminano le transaminasi, che sono enzimi intracellulari che vengono liberati nel sangue in seguito a distruzione delle cellule dei tessuti in cui sono contenute
– la valutazione della funzionalità renale. Si esamina la creatinina (prodotto di scarto del lavoro muscolare) che viene filtrata dai reni e espulsa con le urine (< 1,4 mg/dl per gli uomini, < 1,2 mg/dl per le donne). Un allenamento intenso o la pillola anticoncezionale possono innalzare il valore di creatinina
– la valutazione della funzionalità tiroidea. TSH: è un ormone prodotto dall’ipofisi e che regola il funzionamento della tiroide (la stimola) e la formazione degli ormoni T3 e T4 0.2-0.4 mU/ml
– la valutazione dello stato metabolico e del rischio cardiovascolare. Si esamina la glicemia, cioè la quantità di glucosio (zucchero) nel sangue (65-110 mg/dl). L’aumento è provocato da: diabete, obesità, trattamenti farmacologici, squilibri ormonali, disfunzioni del pancreas). La diminuzione: digiuno, forte affaticamento, somministrazione di farmaci. Questo esame permette di valutare anche il colesterolo presente nel sangue (HDL quello buono, LDL quello cattivo). Buono o cattivo si riferiscono alla capacità di queste molecole di impedire o favorire il deposito sulle pareti vasali. Alcune molecole (saponine) contenute nell’olio d’oliva, nella soia e nel vino rosso, si sono dimostrate ottime alleate per abbassare il colesterolo cattivo (totale:120-200 mg/dL – HDL 40-80mg/dL – LDL <130 mg/dL). Si esaminano anche i trigliceridi ( i nutrienti che vengono depositati nel tessuto adiposo). Insieme alla determinazione del colesterolo, la trigliceridemia è un valore indispensabile per valutare il rischio cardiovascolare (50-170 mg/dl).