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Come perdere peso e bruciare i grassi con la chetosi

Sonia Brunelli

Il nostro organismo usa normalmente come fonte d’energia gli zuccheri, semplici o complessi. Quando non li ha a disposizione, utilizza i grassi, che devono essere trasformati dal fegato in corpi chetonici per diventare energia, attraverso un procedimento detto appunto chetosi.

Questo processo può essere sfruttato per perdere peso e tornare in forma, proprio perché la chetosi intacca i grassi di deposito, in sostanza, si deve far in modo che l’organismo vada a usare lo zucchero di scorta, quello che si trova nei muscoli sotto forma di glicogeno, ma senza intaccare i muscoli per evitare l’effetto flaccido.

Per innescare questo meccanismo occorre eliminare dalla dieta quotidiana gli zuccheri per un certo periodo, che deve essere breve e sempre sotto controllo medico. Solo così partirà la chetosi. E’ bene sapere che durante questa dieta il corpo interpreta la riduzione calorica come una “carestia” e per ottenere l’energia utilizza gli zuccheri presente nei muscoli e abbassa la quantità di energia necessaria per mantenere le funzioni vitali.

Solo dopo i primi due/tre giorni di dieta chetonica il corpo spezza questo circolo vizioso. L’organismo deve aver quindi raschiato il fondo di carboidrati per entrare in chetosi. Mangiare o non mangiare un biscotto in questa fase fa quindi un’enorme differenza.

La chetosi è l’indice che il tuo organismo in assenza o quasi di carboidrati sta utilizzando grassi e proteine come combustibile utilizzandone la matrice carboniosa per poi liberarsi dell’azoto presente all’interno di esse.

Il dimagrimento che si ottiene è proprio per questo meccanismo che si viene a creare e che una volta attivato e in condizioni di dieta ipocalorica va a intaccare le nostre scorte di grasso.

Dove si trovano gli zuccheri?

Importante è sapere dove sono gli zuccheri negli alimenti. Non pensiamo solo ai dolci! Gli zuccheri sono anche nella frutta, nelle carote, nel pane, nella pasta, nelle patate, nei cereali, nei legumi, negli alcolici e nelle bibite gassate e non (coca, aranciata, tè etc..)

Ricordo che è indispensabile quotidianamente bere almeno 1.5 , 2 litri di acqua al giorno per non sovraffaticare i reni.

Esiste un test (da fare dopo 3 giorni che non si assumono zuccheri), il Ketur test, si acquista in farmacia e costa circa 6 euro, che indica l’indice di chetosi. Basta immergere la striscia nella prima urina del mattino e verificare il colore. Si è in chetosi anche se il colore indica un solo +.

Finita la dieta chetogenica, dobbiamo imparare a mangiare in modo equilibrato. Via libera all’alimentazione mediterranea. Perfetta la pasta, ma meglio se integrale (ricca di fibre). Attenzione però sempre al suo condimento (no panna e burro, sì a olio d’oliva e verdure).

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Si devono privilegiare esclusivamente gli alimenti con proteine come pollo, bresaola e pesce. Oltre agli alimenti ricchi di sali minerali e vitamine come  zucchine, finocchi, lattuga.

Come capire se l’organismo sta andando in chetosi

Il nostro organismo rischia di andare in chetosi quando nel nostro regime alimentare non introduciamo carboidrati. In questo modo il corpo sfrutta le riserve di grassi per carburare e a lungo andare potrebbero esserci rischi per la salute.

L’assenza di carboidrati, l’assunzione di un numero elevato di proteine e in genere i regimi alimentari iperproteici, se protratti per periodi lunghi, oltre che far dimagrire possono causare scompensi fisici causando non poche conseguenze per l’organismo. E’ bene dunque indirizzarsi verso una dieta bilanciata e ricca di tutte le sostanze utili al mantenimento di un equilibrio alimentare adeguato.

Come capire se il nostro corpo sta andando in chetosi? Semplicemente analizzando varie sintomatologie. Il nostro corpo ci parla e ci dice anche quando siamo in deficit di zuccheri e carboidrati.

Sintomi della chetosi

Tra i principali sintomi, che possono indicare anche altre problematiche (per questo rivolgersi sempre a uno specialista), ci sono:

  • mal di testa
  • vertigini
  • crampi
  • disidratazione
  • danneggiamento dei reni
  • abbassamento del Ph del sangue (casi gravi)
  • alito cattivo (dovuto a una produzione eccessiva di acetone)

Rischi della chetosi

La dieta chetonica non deve protrarsi a lungo per evitare danni organici. La giusta durata va dai 15 ai 20 giorni (sempre monitorati dal medico) dopo i quali non è più possibile adottare un regime alimentare a zero carboidrati in quanto l’organismo per “sopravvivere” si serve dei grassi saturi e una volta terminata anche la riserva di essi, va a consumare il muscolo.

I soggetti più a rischio chetosi sono color che sono affetti dalle seguenti patologie:

  • problemi al fegato e pancreas
  • diabete
  • alcolismo

In color che hanno il diabete intervenire su un corpo in chetosi significa intraprendere la strada dlel’insulina. Per evitare spiacevoli conseguenze si consiglia vivamente di bilanciare gli alimenti che si assumono: carboidrati, proteine, sali minerali e zuccheri (glucosio). Aiutarsi con l’attività fisica e con una buona idratazione.

Consigliamo vivamente però di farsi seguire da un esperto perchè ci possono essere controindicazioni anche gravi. Non bisogna MAI impostare un piano nutrizionale esclusivamente basandosi sulle cose lette su internet!

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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