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Cos’è l’effetto nocebo?

Laura
pillola effetto nocebo

Abbiamo preso ormai familiarità con l’effetto placebo che porta a sentirci subito meglio quando sappiamo di prendere qualcosa (farmaco, alimento, ecc) che dovrebbe far bene alla nostra salute, ma cosa si intende per effetto nocebo?

Si tratta semplicemente dell‘effetto opposto a quello placebo e, proprio per questo, non bisogna sottovalutarlo perchè potrebbe rivelarsi addirittura dannoso, condizionando in negativo gli esiti di una cura e dell’assunzione di un medicinale. Se l’effetto placebo innesca una risposta positiva nell’organismo così da rendere efficace e benefico anche un preparato “neutro”, ovvero privo degli specifici principi attivi terapeutici, l’effetto nocebo, essendo la controparte del placebo, innesca un meccanismo per cui si iniziano a percepire gli effetti collaterali.

Il termine “nocebo” deriva dal latino ‘nocere’ (nuocere) ed è proprio il medicinale che si sta assumendo ad essere percepito come “dannoso”, concentrandosi più sui possibili effetti negativi che sui benefici. Il foglietto illustrativo o bugiardino è il maggior responsabile del verificarsi dell’effetto nocebo: è capitato prima o poi ha tutti di leggere i possibili effetti collaterali dell’assunzione di un farmaco e successivamente di vederli manifestare, soprattutto i casi di nausea, emicrania e sonnolenza. L’effetto nocebo si manifesta anche a seguito di una chiacchierata con il medico quando vengono da questi illustrati al paziente i possibili effetti collaterali di una cura.

E’ nel potere della suggestione che si ritrova la principale causa dell’effetto nocebo, come dimostrano una serie di studi clinici durante i quali i pazienti sono stati messi a corrente dei possibili effetti collaterali ed indesiderati dell’assunzione di un determinato farmaco. In media il 25% dei partecipanti hanno sperimentato e lamentato effetti collaterali di varia entità (come ad esempio stanchezza, vomito, debolezza muscolare, raffreddori, ronzio alle orecchie, disturbi del gusto, disturbi della memoria) pur avendo assunto in realtà delle pillole di zucchero.

La suggestione che fa attivare l’effetto nocebo è ancora più forte quando si tratta di dolore perchè nel paziente si crea la paura che qualunque stimolo, anche il più innocuo, possa far aumentare il dolore provato.

Come evitare l’effetto nocebo?

Per evitare di cadere nella “trappola” dell’effetto nocebo bisogna innanzitutto avere le giuste informazioni e non lasciarsi intimorire o condizionare dalle informazioni presenti sul bugiardino: mettendo da parte il fai da te e le informazioni che si possono trovare online bisogna rivolgersi sempre al proprio medico che saprà sciogliere tutti i dubbi e rassicurare il paziente.

Il ruolo e l’atteggiamento del medico è fondamentale per cercare di contenere l’effetto nocebo: se è vero che il dottore deve presentare pro e contro di un trattamento è stato dimostrato che un approccio positivo ed illustrare, ad esempio, la percentuale di pazienti che facendo un determinato quel trattamento non hanno presentato effetti collaterali, riesce a liminare l’effetto nocebo.

Un’altra soluzione adottata da alcuni specialisti è il cosiddetto “nascondimento autorizzato“: si tratta in pratica di un accordo tra paziente e medico in base al quale quest’ultimo è autorizzato dal primo a nascondere alcuni dei possibili effetti collaterali (sempre non gravi) della cura per evitare di influenzarlo e condizionarlo.

La modalità più efficace resta sempre il pensiero positivo, soprattutto da parte del paziente, infatti chi si concentra soprattutto su come stare bene e affronta la cura con ottimismo spesso guarisce più velocemente!

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