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Come curare l’ovaio micropolicistico

Redazione
ovaio micropolicistico

L’ovaio micropolicistico (leggi anche mioma uterino) è una sindrome molto comune tra le giovani donne, la cui origine non è ancora del tutto chiara. Secondo alcuni specialisti questa condizione avrebbe un’origine genetica, ma nessun dato scientifico al momento ne dimostra la certezza.

Quello che sappiamo è che, se non curato, l’ovaio micropolicistico può causare problemi anche gravi come:

  • Infertilità
  • Disturbi cardiovascolari
  • Diabete di tipo 2
  • Insulino-resistente

Di cosa stiamo parlando? Quali sono i sintomi dell’ovaio micropolicistico e soprattutto quali sono le cure farmacologiche attualmente in uso? Scopriamo meglio questa delicata sindrome dell’universo femminile.

Sintomi dell’ovaio micropolicistico

I sintomi dell’ovaio micropolicistico sono abbastanza tipici. Il primo consiste nella presenza di piccole cisti situate nella zona periferica dell’ovaio con una disposizione detta “a corona di rosario” identificabili tramite ecografia transvaginale o transrettale (nelle ragazze che non hanno ancora avuto rapporti sessuali).

Un altro sintomo è l‘irregolarità del ciclo, che può scomparire anche per mesi (amenorrea) e ritornare con dolori anche molto intensi. Anche la peluria è tipica dell’ovaio micropolicistico (causa presenza eccessiva di ormoni maschili).

Altri sintomi caratteristici dell’ovaio micropolicistico:

  • obesità
  • sovrappeso
  • pelle grassa

Come diagnosticare un ovaio micropolicistico?

Una diagnosi corretta è possibile solo con una visita accurata dal ginecologo che, oltre a valutare la storia clinica della paziente, provvederà a prescrivere varie analisi ed esami specifici:

  • ecografia transvaginale o transrettale
  • esami del sangue
  • esami ormonali
  • test di gravidanza

Cure per l’ovaio micropolicistico

Una volta diagnosticata la sindrome dell’ovaio micropolicistico è necessario intervenire tempestivamente e in modo mirato per evitare spiacevoli complicanze future.

Per prima cosa è necessario intervenire sullo stile di vita e far perdere peso (se la paziente è in sovrappeso o obesa) con una dieta ipocalorica adeguata.

Per quanto riguarda la terapia farmacologica si ricorre spesso a estroprogestinici. Essi hanno lo scopo di contrastare gli androgeni (ormoni maschili) e mettere a riposo l’ovaio.

L’ovaio sedato non è sollecitato a produrre ormoni e così le microcisti si riassorbono. Occorre seguire la terapia per almeno 6 mesi per avere un riscontro.

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Un altro farmaco utilizzato è la metformina, che favorisce il ciclo mestruale e la perdita di peso. Anche l’integratore di inositolo aiuta a regolarizzare l’ovulazione.

Esistono anche rimedi omeopatici, ma prima di provare qualsiasi cura farmacologica e alternativa è bene parlarne con il ginecologo. Quest’ultimo afferma che una gravidanza potrebbe normalizzare la situazione.

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