Per alcuni è indispensabile per superare indenni i mesi più caldi dell’anno, per altri è assolutamente da evitare: l’aria condizionata divide tra favorevoli e contrari ma qual è la “verità”? Come spesso accade è l’utilizzo a fare la differenza.
Occorre innanzitutto distinguere tra condizionatore e climatizzatore, termini usati spesso come sinonimo ma che in realtà indicano due dispositivi che modificano entrambi la temperatura dell’ambiente ma in maniera diversa: il condizionatore raffredda solo l’aria invece il climatizzatore assicura anche la deumidificazione dell’ambiente e il ricambio d’aria con l’esterno e, per questo, è da preferire tra i due sistemi.
Le alte temperature e l’umidità influiscono negativamente sulle attività quotidiane: tutto sembra più difficile e faticoso quando si ha caldo a causa del calo della concentrazione, della prontezza dei riflessi e un generale senso di stanchezza, tutte cause di una maggiore produttività sul lavoro o nello studio.
L’aria condizionata è stata definita come uno dei migliori contributi alla qualità del microclima domestico ovviamente a condizione di utilizzarla in maniera corretta senza eccessi. I primi due errori che spesso si commettono riguardano temperatura e tempi di accensione, cedendo al piacere di avere un ambiente molto freddo per tutto il tempo che vi si trascorre (ad esempio una giornata di lavoro in ufficio).
Per quanto piacevole tenere l’aria condizionata ad una temperatura troppo bassa che in alcuni casi si definisce “polare” crea un dannoso sbalzo termico con la temperatura esterna o degli ambienti in cui non è presente l’aria condizionata, favorendo il colpo di calore quando si abbandona la stanza (o la macchina) climatizzata.
Anche quando si imposta la giusta temperatura (si consiglia 4-5 gradi in meno rispetto all’esterno) non bisogna esagerare con il tempo di accensione dell’impianto di raffreddamento: bastano poche ore al giorno, ad esempio quelle più calde o in prossimità dei pasti, per rinfrescare l’ambiente, avviando l’aria condizionata solo quando se ne sente il bisogno.
Oltre alla temperatura bisogna impostare anche il grado di umidità (per questo motivo è da preferire un climatizzatore) che dovrebbe essere mantenuta tra il 40 e il 60% per evitare di creare un ambiente troppo secco. Molto importante il posizionamento del getto di aria fresca che non deve essere diretto e puntato sul corpo, nè tanto meno di spalle.
Commettere gli errori suddetti (temperatura polare, accensione indiscriminata, creazione di un ambiente secco e getto indirizzato sul corpo) se da un lato regala una sensazione di benessere in realtà ha conseguenze negative sulla salute causando mal di testa, dolori articolari e muscolari (spesso cervicali), tipiche malattie da raffreddamento come tosse e raffreddore e in alcuni casi disturbi all’apparato gastro intestinale.
Da non dimenticare infine la manutenzione con la pulizia del filtro per evitare l’accumulo di sporcizia, batteri ed acari così da permettere all’apparecchio di funzionare al meglio e, allo stesso tempo, si eviterà agli allergeni di contaminare l’aria.
Il filtro, solitamente posto dopo la griglia che permette la fuoriscita dell’aria, può essere in pvc, a carboni o ioni attivi e questo comporta una diversa pulizia per cui andrà sempre consultato il manuale di istruzione per rimuovere al meglio e correttamente tutti i residui senza rovinare il filtro.