Mal di pancia dei bambini in viaggio

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Quando si viaggia e si va in vacanza possono presentarsi alcuni fastidi, soprattutto a livello intestinale, causati dal cambiamento di abitudini, di alimentazione e, a volte, di clima. Dolori addominali, stipsi, diarrea e gonfiore possono colpire sia adulti che bambini ma come sempre quando sono i più piccoli a stare male, anche se si tratta di disturbi di lieve entità, le preoccupazioni aumentano.

La vacanza è l’occasione di stare insieme e di divertirsi, recuperando il tempo che durante le giornate lavorative non si riesce a passare insieme e, per evitare di “rovinare” questi giorni di relax e svago a causa di disturbi intestinali assumono un ruolo importante la prevenzione e la cura del microbioma intestinale, ovvero l’insieme dei microrganismi presenti nell’intestino.

Il microbioma è un ecosistema bilanciato ma anche molto delicato che può facilmente essere alterato da cambiamenti delle abitudini e dell’ambiente che si verificano durante un viaggio ed i bambini sono molto più esposti a quella che gli esperti definiscono diosbosi, ovvero una situazione di disequilibrio intestinale che si manifesta sotto forma di vari disturbi, più o meno gravi.

Se il microbioma di un adulto è già formato e sostanzialmente stabile, per cui devono intervenire dei cambiamenti nello stile di vita di vita e nell’alimentazione di una certa entità, nel caso di un bambino, soprattutto nei primi anni di vita, si è ancora in un percorso di raggiungimento dell’equilibrio e diventa molto più facile incorrere in mal di pancia di vario tipo, ancor di più perchè in vacanza tutto sembra lecito e si fanno molte più concessioni del solito come ricorda il Prof. Salvatore Cucchiara, Direttore della Unità di Gastroenterologia e Epatologia Pediatrica dell’Università di Roma “La Sapienza”: “In vacanza i bambini sono più facilmente soggetti a disbiosi intestinale sia in quanto maggiormente predisposti all’influenza di fattori esterni, sia perché in quel periodo vengono fatte loro più concessioni che li portano a seguire un’alimentazione più sregolata, povera in vegetali, frutta e cereali, ma ricca in dolciumi, grassi saturi e bevande zuccherate ipercaloriche”.

I consigli per prevenire il mal di pancia

Per cercare di prevenire la comparsa di “mal di pancia”, ovvero di stipsi o diarrea, dolori addominali e gonfiori gli esperti consigliano 5 semplici regole che riguardano l’alimentazione, l’uso di probiotici e l’igiene. Questi consigli sono utili tanto per i bambini quanto per gli adulti.

In vacanza è molto facile eccedere con il cibo durante i pasti e con gli extra durante la giornata. Il consiglio è di non saltare i pasti e allo stesso tempo di non farsi tentare eccessivamente da carboidrati e farinacei; ricordando che la frutta e la verdura devono essere mangiate anche in vacanza con due-tre porzioni al giorno.

Da non sottovalutare la conservazione degli alimenti, ad esempio se si trasporta con sè del cibo durante il viaggio, così come diventa importante l’igiene dei servizi pubblici che si utilizzano durante le soste in viaggio. Lavarsi sempre le mani è un’abitudine fondamentale per cercare di ridurre la carica batterica.

Nonostante queste indicazioni i cambiamenti climatici, dello stile di vita e delle abitudini e dell’alimentazione sono però inevitabile quando si viaggia e si è in vacanza. Cosa fare se l’equilibrio intestinale si è alterato? La risposta è nell’assunzione di probiotici che possono aiutare a ristabilire il microbioma, scegliendo tra quelli che hanno dimostrato di avere un’azione benefica come il Bifidobacterium longum BB536 e il Lactobacillus rhamnosus HN001 che sono in grado di sopravvivere alle avverse condizioni gastrointestinali, di aderire alla mucosa intestinale e di interagire con l’ambiente intestinale.

I probiotici per quanto efficaci hanno bisogno di tempo per agire: non si può pretendere di stare subito bene nel giro di 3-4 giorni perchè se per alterare l’equilibrio intestinale spesso serve poco, per ristabilirlo i tempi sono molto più lunghi e arrivano fino a qualche settimana, senza dimenticare che i probiotici da soli servono a ben poco se non si associa una corretta alimentazione.