Al supermercato è un fiorire di formaggi e biscotti leggeri, mozzarelle magre, burro e dolci con pochi grassi, bevande a zero calorie, caramelle e marmellate dietetiche. Oltre l’80% dei prodotti oggi ha una sua versione “magra”. I cibi light promettono poche calorie, ma non sempre è cosi.
Da un paio d’anni l’industria alimentare punta su questi prodotti, con l’aiuto di pubblicità sempre molto accattivanti, che devono essere nel contempo saporiti e snelli.
Molti cibi light, però, non sono fatti per gli amanti del gusto o almeno, di quello tradizionale. Il sapore è “diverso”. La colpa è degli addensanti, amido e fibre vegetali, utilizzati per aggiungere consistenza e dei conservanti. Anche i dolcificanti chimici distorcono il sapore.
I cibi dolci light non contengono zucchero, ma dolcificanti artificiali, come aspartame, saccarina e ciclammati. Dolcificanti che purtroppo non saziano. Lo zucchero, infatti, manda ai recettori dell’intestino segnali precisi, agendo sulla produzione d’insulina e sul senso di sazietà. Cosa che non avviene con i dolcificanti artificiali. Esagerando con alcuni tipi di edulcoranti, c’è il rischio di uno sgradevole effetto lassativo.
Il numero inferiore di calorie tra un cibo tradizionale e uno light, varia moltissimo in realtà da alimento ad alimento. Gli yogurt magri contengono la metà delle calorie rispetto al normale. Questo perché non c’è zucchero e il latte impiegato è scremato e non intero.
Idem per alimenti in cui viene eliminato lo zucchero, come nelle marmellate.
Discorso diverso quando si parla di salse e condimenti, patatine fritte, biscotti, formaggi e dolci. Le calorie nella versione light sono meno, ma comunque il rapporto calorico dell’alimento rimane sempre molto elevato.
Gli alimenti light che hanno avuto più successo, sono sicuramente le bevande “zero”: grazie ai dolcificanti possono apportare al massimo 4 calorie per lattina. Il problema delle bibite light è che durante la giornata s’ingeriscono non pensandoci, aumentando l’apporto calorico senza neanche accorgersene.
Consumando alimenti light c’è inoltre il rischio di eccedere nelle porzioni. Questo è soprattutto un problema psicologico, l’alibi del cibo leggero fa eccedere nelle quantità, sentendosi poi meno in colpa. In realtà, non è così: il rischio di ingerire poi troppe calorie c’è anche con i cibi light.
Uno dei cibi considerato spesso erroneamente light, anche in versione tradizionale, è la mozzarella. E’ un formaggio fresco, che in media apporta 260 calorie per 100 grammi. Non è poco se si considera che un piatto di pesce come il merluzzo apporta circa 85 calorie e il manzo ne apporta circa 110. La mozzarella non è quindi certamente un cibo poco calorico, anche nella versione light.
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Consumare abitualmente cibi light non serve a nulla se non si segue quotidianamente un regime dietetico. Può, invece, essere utile ogni tanto per rendere più sopportabili regimi molto restrittivi o per soddisfare uno sfizio alimentare.
I cibi light possono essere anche molto indicati in presenza di disturbi come il diabete, in cui è necessario diminuire l’apporto di nutrienti come lo zucchero.
Il consiglio è comunque quello di leggere sempre le etichette dell’alimento e controllare l’apporto calorico, facendo un paragone tra la versione light e quella tradizionale. Per alcuni alimenti le calorie risparmiate sono irrisorie, a scapito del gusto e del sapore.