Dato che l’obesità, soprattutto infantile, è divenuto un problema assai imponente anche a livello di costi sociali in America, la moglie del Presidente si è adoperata per agire nel concreto e per fare cultura sul cibo.
Dopo aver ingaggiato una vera squadra di nutrizionisti che hanno svolto studi e sperimentazioni sull’alimentazione dei cittadini (diverse estrazioni culturali, età e caratteristiche) lo scorso giugno Michelle Obama in persona ha presentato alla nazione My Plate, il nuovo concetto di alimentazione sana da seguire.
L’obiettivo è quello di raffigurare in modo semplice e facile da ricordare, come e cosa si deve mangiare in modo che i cittadini americani imparino proprio ad alimentarsi. In pratica, il disegno riporta un piatto suddiviso in 4 parti che, a seconda della loro grandezza e proporzione nei confronti delle altre, fa capire quanto è importante e in che misura devono essere presenti per pasto, quegli alimenti indicati.
E’ così che le verdure, in verde, hanno la predominanza; e insieme alla frutta, in rosso, sono gli alimenti che occupano il piatto per metà. Vi sono poi in arancione i cereali e in viola le proteine, la parte più piccola. A fianco, nel cerchio laterale azzurro, risiede il latte e derivati: ciò significa che sono importanti, poiché apportano anch’essi una buona dose di proteine, ma vanno usati senza esagerare.
L’approccio visivo che dà quest’immagine quindi, dà immediatamente idea di ciò che bisogna privilegiare e delle quantità e relativi rapporti che è necessario seguire per non ingrassare: una vera lezione di cultura alimentare dunque, per variare le abitudini americane errate.
Ma vediamone i pro e i contro:
PRO
- è una rappresentazione grafica intuitiva e facile da capire e memorizzare anche per i bambini, e può divenire l’icona mentale per il concetto di alimentazione sana (ossia il primo simbolo che viene in mente quando vi si pensa). Anche a livello inconscio, può modificare il comportamento e le scelte d’acquisto e di cucina
- impatto visivo molto efficace, anche nella scelta dei colori, dove il verde è il via libera alle verdure
- non comprende spuntini e merendine fuori pasto, che vengono così ghettizzati ad essere elementi nocivi e sbagliati per una corretta alimentazione
- risulta immediatamente ben chiaro che la metà del piatto deve essere costituito da prodotti vegetali e bisogna diminuire il resto: secondo gli esperti americani carne, pesce, uova e legumi non possono superare il 25% del fabbisogno quotidiano.
CONTRO
- non vengono considerati gli zuccheri e i condimenti. Soprattutto l’olio d’oliva, che è così importante nella lotta al colesterolo cattivo (e infatti è presente nella piramide), non viene menzionato. Anche per il vino stesso discorso: pur avendo effetti antiossidanti e antitumorali (1 bicchiere a pasto è consigliato anche dai medici), non è presente nel “piatto”
- non vengono distinte le proteine; e le carni bianche (che è risaputo esser migliori a livello nutrizionale) vengono messe sullo stesso piano di quelle rosse (più grasse)
- non è necessario che ogni pasto debba esser costituito sempre da tutti quegli elementi: è un’indicazione alimentare “troppo piena” ossia, si riferisce ad un pasto tipo ma non ad un regime alimentare settimanale in pratica. I carboidrati ad esempio, andrebbero ingeriti maggiormente a pranzo piuttosto che a cena e invece, in My Plate son sempre presenti nella medesima quantità
- il latte a parte (cerchio azzurro), sempre presente, è un’abitudine tipicamente americana, in Italia viene ingerito a colazione o durante gli spuntini, non di certo come bevanda durante il pranzo o cena
- non vengono fatte precisazioni sull’apporto calorico che deve avere ogni piatto: per i bambini, gli adulti e gli anziani, ovviamente, devono essere differenti le calorie e le quantità. Anche gli alimenti da privilegiare devono essere specificati in base al sesso e all’età
- rispetto alla tradizionale piramide alimentare italiana in cui sono alla base, l’importanza dei cereali qui viene ridimensionata
- dimentica di sottolineare che l’acqua è fondamentale (almeno 2 litri al giorno) e che un’alimentazione corretta deve comunque, e sempre, essere accompagnata da una regolare attività fisica.
Possiamo concludere dunque che, nei pregi e nei difetti, My Plate è stato creato tipicamente per gli americani e per una ragione di istruzione alimentare che scarseggia così tanto negli USA: si vuole insegnare come mangiare e “inculcare” nelle menti l’importanza e la presenza che la verdura e la frutta devono avere in ogni pasto, per poter ricreare una corretta mentalità e idea di alimentazione sana.