Ospedali a misura di bambino: bollino di qualità in pediatria

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La malattia fa spesso paura. E ancora di più se risulta necessario un ricovero. Paura che colpisce tutti, adulti e bambini, ma l’impatto di un ricovero su dei piccoli pazienti è spesso traumatico.

Grazie ad un accordo tra la Fondazione ABIO Italia Onlus – per il Bambino in Ospedale e la Società Italiana di Pediatria (SIP), arriva il “bollino di qualità”nelle divisioni di Pediatria.

Una certificazione che consentirà di misurare e verificare in quali strutture ospedaliere italiane trovano concreta applicazione i principi sanciti dalla Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale.

Si tratta di un progetto che mira ad un importante obiettivo: l’umanizzazione dell’Ospedale, dove il concetto di “curare” viene sostituito dal “prendersi cura”, cioè accogliere il bambino e l’adolescente ammalato, tenendo sempre conto dei suoi bisogni emotivi, affettivi e culturali.

Il momento del ricovero per il bambino è molto delicato: l’ambiente sconosciuto, la perdita dei quotidiani punti di riferimento, la preoccupazione per la propria salute e il trovarsi spesso da soli, influiscono sull’equilibrio del bambino e dei suoi genitori.

La Carta evidenzia l’importanza di passare dal curare le malattie al prendersi cura dei bambini e degli adolescenti malati. Per questo sono importanti: un ambiente il più possibile a misura di bambino (allegro, colorato), l’opportunità di garantire il gioco anche durante il ricovero, la necessità della presenza dei genitori, il diritto alle cure migliori e al ricovero all’interno di reparti pediatrici.
Fondamentale è la figura del “volontario”.

I volontari ABIO da 33 anni si prendono cura dei bambini e degli adolescenti in ospedale attraverso l’accoglienza ed il gioco e sostengono i genitori che li accompagnano.
Questo è il proposito che ha ispirato e che guida ABIO, applicato tutti i giorni dai 4.500 volontari ABIO.

Il compito del volontario è quello di realizzare una buona accoglienza nei confronti del bambino e della sua famiglia, inserendosi con discrezione e disponibilità tra le diverse figure che operano in ospedale.

Per diventare volontari ABIO è richiesta un’età minima di 18 anni, e per ragioni assicurative, massima di 69.

Il Volontario ABIO non è un volontario del tempo libero, bensì una persona consapevole che il proprio impegno, unito a quello altrui, costituisce un valore sociale.

Per questo ABIO richiede ad ogni volontario:

Ah dimenicavo... se ti piacciono questi rimedi puoi riceverli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Ecco come fare.. ti aspetto!

– la partecipazione obbligatoria al corso di formazione
– un turno settimanale di minimo 4 ore in ospedale con regolarità almeno per un anno
– la regolare presenza agli incontri di gruppo e ai corsi d’aggiornamento.

Chi è interessato a diventare volontario può richiedere informazioni sui Corsi di Formazione ad una delle sedi ABIO attive sul territorio.

Segnaliamo che la prossima iniziativa ABIO è “Le pere più buone aiutano i bambini in ospedale”. Si terrà il 24 settembre 2011 in 100 piazze italiane. Offrendo un contributo riceverai un cestino di pere. I soldi raccolti verranno utilizzati per i progetti AIBO a favore dei bambini di tutta Italia.

Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.