Rigidità alle dita: primo sintomo dell’artrosi

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Può capitare che risulti molto difficile “fare il pugno”con la mano. Colpa delle articolazioni, che s’intorpidiscono e in certi momenti fanno anche male.

Questi sintomi potrebbero essere un primo segnale d’artrosi. Nulla di veramente grave, è purtroppo la conseguenza fisiologica dell’invecchiamento della cartilagine che ricopre le ossa a livello delle articolazioni.

Dato che questo tessuto serve a facilitare lo scorrimento delle estremità ossee tra loro, quando si deteriora, il movimento risulta essere più difficoltoso.

Il senso di rigidità, spesso accompagnato da leggeri gonfiori, si presenta principalmente al mattino e alla sera. Solitamente dura pochi minuti, al massimo mezz’ora, per poi scomparire gradualmente.

L’artrosi può colpire varie parti del corpo: le mani, i piedi, le spalle, i gomiti, le anche, le ginocchia, i piedi, il collo, la zona lombare o dorsale della schiena. Tutte aree in cui è abbondantemente presente la cartilagine.

L’artrosi rappresenta la malattia più frequente nell’età senile e le cifre lo stanno a dimostrare: manifesta segni radiologici di artrosi l’87% delle donne e l’83% degli uomini di età compresa tra i 55 e i 65 anni.

L’esito finale del processo artrosico, dopo moltissimi anni, è il blocco quasi totale dell’articolazione interessata con perdita della sua funzionalità.

Spieghiamo anche che c’è differenza tra “artriti” e “artrosi” ma spesso erroneamente si utilizzano entrambi i termini per illustrare il medesimo problema. L’artrite riguarda principalmente fenomeni infiammatori, mentre l’”artrosi” riguarda fenomeni degenerativi.

Al primo sospetti di artrosi, bisogna parlarne con il proprio medico di fiducia. Se, infatti, è affrontata ai primi sintomi, l’artrosi può essere rallentata.

La terapia che si segue è a base di antinfiammatori e farmaci che stimolano la ricostruzione della cartilagine. Inoltre, ai medicinali si possono abbinare trattamenti laser ed esercizi da praticare ogni giorno per rieducare le articolazioni al movimento.

Ad esempio per l’artrosi delle mani ottimi esercizi sono:

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  • chiudere le mani a pugno lasciando fuori il pollice e riaprirle sciogliendo le dita
  • rotolare una pallina con due dita della mano sinistra e un’altra con due della mano destra, usando prima i pollici e indici, poi medi e anulari
  • premere forte l’unghia dell’indice contro il polpastrello del pollice della stessa mano (il segno OK), ripetere lo stesso movimento con tutte le dita e poi cambiare mano
  • manipolare con il palmo e con le dita una piccola pallina morbida di spugna.

In generale, uno dei migliori alleati nella prevenzione contro l’artrosi è proprio l’attività fisica costante. In questo modo, tutte le articolazioni rimangono vitali ed elastiche proprio grazie al movimento. Ci sono corsi di attività fisica adeguati alle persone che soffrono di artrosi.

L’artrosi può dipendere sicuramente da fattori ereditari, ma il fattore di rischio principale per svilupparla è il peso eccessivo. E’ fondamentale in tal caso diminuire l’apporto calorico nella dieta e incrementare l’attività fisica per consumare i grassi in eccesso
Occorre ricordare che un giusto peso corporeo previene in parte le malattie cardiovascolari e soprattutto l’artrosi delle anche e delle ginocchia.

All’insorgere della menopausa è necessario tenere sotto controllo i dosaggi ormonali.

In alcuni casi, non solo per prevenire l’osteoporosi ma anche l’artrosi, specialmente per le donne potrebbe essere necessario assumere per qualche tempo degli ormoni estrogeni con una terapia ormonale sostitutiva.

Per agire preventivamente, già in giovane età bisognerebbe sottoporsi ad un’analisi posturale presso un fisiatra o un chiropratico. Lo scopo è di individuare eventuali situazioni o comportamenti odierni errati, che un domani potrebbero far nascere gravi problemi, in modo da intervenire precocemente. Ad esempio i piedi piatti, le ginocchia valghe o vare (le famose gambe storte), la scoliosi etc…

Anche determinate condizioni di lavoro possono influire sui fenomeni artrosici. Esiste una scienza medica chiamata “ergonomia” che studia e risolve i problemi inerenti al rapporto ambiente di lavoro-lavoratore.

Molto spesso bastano piccoli accorgimenti per mantenere alta la produttività con minore sforzo corporeo.

In particolare per chi soffre d’artrosi a mani e piedi, in casa può sottoporsi a dei semplici maniluvi o pediluvi. Basta preparare una bacinella con acqua calda a circa 40 gradi cui si aggiungono 100 grammi di sale marino (meglio se del Mar Morto), immergere mani o piedi movendo le dita.

Altro rimedio casalingo che bisognerebbe fosse quotidiano, è sottoporsi alle sabbiature domiciliari. Basta prendere 4 chilogrammi di sabbia di mare, pulirla al settaccio, tenerla in un contenitore da poter mettere dentro al forno e poi riscaldarla fino ad una temperatura di 40 gradi circa e dopo immergerci le mani o i piedi, sempre movendo le dita.

Questo tipo di ginnastica in acqua o nella sabbia, migliora mobilità, riduce il dolore e disturbi connessi.

Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.