Scegliere lo sport ideale a misura di bambino: individuale o di squadra?

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Spesso le vacanze (estive o invernali) possono fornire l’occasione per far conoscere e provare ai bambini le diverse pratiche sportive. Approfittiamo di questi momenti per individuare e proporre ai nostri figli gli sport più idonei, secondo la loro emotività, psiche, dalle esigenze dettate dai passaggi di crescita e, perché no, anche dalla loro innata curiosità.

Abituare fin da piccoli i bambini a praticare uno sport con regolarità e impegno significa farli crescere in modo sano. Secondo l’Unicef, lo sport a partire dai 5 anni è un diritto fondamentale del bambino e i suoi benefici sono molteplici: il bambino che fa sport irrobustisce fisico e ossa, si ammala meno, non ha problemi di peso, dorme meglio e va bene a scuola. Impara anche a stare in compagnia nel rispetto di se stesso, dell’allenatore, dei compagni e degli spazi circostanti, seguendo regole di comportamento comuni.

E’ stato inoltre dimostrato che bambini che fin da piccoli hanno praticato attività sportive di vario genere, variando sport anche di anno in anno in base alla crescita, da adolescenti si sono poi dimostrati più intuitivi, empatici, responsabili e consapevoli, rispetto ai coetanei che non avevano mai praticato alcuna disciplina sportiva.

Lo sport è uno degli strumenti e degli stimoli più validi per la formazione fisica e psicologica di un bambino, soprattutto se nella scelta si tiene ben conto di una serie di fattori quali: età, costituzione, maturità, indole e affinità con il suo carattere.

Se il bambino è introverso o con poca fiducia nelle sue capacità, si può indirizzarlo verso uno sport individuale che gli infonda coraggio e lo faccia sentire più sicuro di sé.

E’ importante però che al piccolo non s’impongano traguardi obbligati. Deve essere libero e arrivare fin dove si sente. Ideali sono il nuoto, le arti marziali, il pattinaggio e l’atletica.

Per le ragazzine, in particolare, saranno perfette la danza o la ginnastica artistica, che possono aiutare a completare in modo armonico l’apparato motorio e scheletrico.

Se il bambino ha un carattere molto vivace, può essere utile indirizzarlo verso uno sport di squadra coma la pallavolo, il calcio, la pallanuoto, rugby e il basket. In questo modo imparerà che per raggiungere un obiettivo comune è importante collaborare tutti insieme.

Per un bambino vivace, dispersivo, che soffre di mancanza di concentrazione, ma anche estroverso e quindi senza la necessità di essere spinto a socializzare, può essere adatto anche uno sport individuale, per aiutarlo a canalizzare le proprie energie verso un obiettivo (che non deve per forza essere un obiettivo agonistico!).

Per un bambino iperattivo, molto irrequieto, è preferibile uno sport con regole comportamentali ben definite: efficaci in questo senso sono le arti marziali che aiutano il bambino ad autodisciplinarsi.

Gli sport di squadra sono un’ottima scelta anche per i “figli unici”, che molto spesso fanno fatica a rapportarsi e confrontarsi con il gruppo e a crearsi una rete di amicizie.

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L’importante è che il bambino, maschio o femmina che sia, possa scegliere liberamente lo sport da praticare, senza essere in alcun modo influenzato dai genitori. Talvolta i genitori tendono a condizionarla, proiettando sui figli le proprie aspettative.

La scelta, invece, sì deve essere esaminata, discussa e condivisa insieme, ma senza imposizioni. Approfittate delle “giornate di prova” che tutti i corsi prevedono sempre. E se tale opportunità non fosse prevista, chiedete che il bambino possa provare almeno due o tre lezioni, per rendersi contro se è l’attività che si aspettava e se gli piace come aveva immaginato.

Verificate che durante gli allenamenti non si respiri un’aria eccessivamente agonistica.

Se i genitori hanno delle obiezioni sulla scelta sportiva del figlio, devono anche spiegargli il perché molto chiaramente: luogo degli allenamenti troppo lontano da casa, orari improbabili che non si accordano con quelli dei genitori, disciplina troppo costosa etc..

Lo sport deve essere sempre un momento di divertimento e svago indipendentemente dai risultati raggiunti!

Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.