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Il tech-neck e le rughe da smartphone

Alessandra Montefusco
tech neck

Se vi guardate intorno – al lavoro, sui mezzi pubblici, nei bar – vi renderete conto di quante persone hanno gli occhi fissi sui loro smartphone, con la testa inclinata di 45 gradi. Passiamo, infatti, sempre più ore incollati ai nostri dispositivi mobili senza renderci conto dei danni che questo può provocare a lungo termine.

Essere sempre connessi ormai è diventato il nostro pane quotidiano, una necessità di cui non riusciamo più a fare a meno, con esiti spesso negativi per la nostra salute.

Noi tutti potremmo quindi essere vittime della  sindrome di ‘tech-neck, anche detta ‘sindrome del nuovo millennio’.

Cos’è il tech-neck?

È una condizione di eccessiva rilassatezza della pelle del collo dovuta a un ripetuto movimento che porta quella zona a piegarsi costantemente: proprio come quando guardiamo il nostro telefonino o il nostro tablet. In questo modo, i muscoli tendono a lavorare eccessivamente, causandone il precoce rilassamento.

Inizialmente, le rughe che si formeranno dal guardare ripetutamente verso il basso saranno di natura dinamica, tenderanno cioè a scomparire non appena si rialza la testa. Col passare del tempo, però, i segni diventano statici, rimanendo impressi anche quando si mantiene la posizione eretta.

L’epidermide che avvolge il nostro collo è estremamente delicata e quindi incline a contrarre rughe premature; questo perché il derma – lo strato di pelle che contiene il collagene – è molto sottile. È per questo motivo che, molto spesso, si dice che il collo rivela la vera età di una persona.

Il tech-neck è stato riscontrato soprattutto in persone tra i 18 e i 39 anni di età che – come è stato analizzato – in media, guardano il loro telefonino fino a 150 volte al giorno, accelerando così l’impatto della forza di gravità e la perdita di elasticità della pelle del collo. Questo sguardo costantemente indirizzato verso il basso ha impatti negativi anche sul mento, stimolando la formazione di antiestetici eccessi di pelle cadente.

Con lo sviluppo dei nuovi devices mobili, questo fenomeno sta trovando largo riscontro, ponendosi come il problema di un’intera generazione. Recenti studi hanno messo in evidenza che la classe di persone più sensibili alla comparsa di rughe da smartphone sono in particolare le giovani donne.

A parte sottoporsi a interventi di chirurgia laser, l’unico modo per combattere il tech-neck è la prevenzione. Un metodo efficace per prevenire eventuali inestetismi è quello di posizionare il proprio smartphone, laptop o tablet in un modo che permetta al collo di rimanere in una posizione neutra.

Provate a muovere il cellulare in alto, verso il vostro viso, invece di costringere il collo a piegarsi verso il basso per guardarlo. Non esistono esercizi mirati per evitare il problema, quindi l’attenzione va posta esclusivamente sul cercare di limitare il più possibile i movimenti.

Un’ulteriore accortezza che – come per ogni parte del nostro corpo – vale anche per il collo è quella di tenerlo sempre adeguatamente idratato. Utilizzate ogni giorno creme idratanti e integrate la dieta con alimenti che contengono molta vitamina C, come agrumi, kiwi e peperoni.

In questo modo aiuterete l’epidermide del collo a rimanere elastica più a lungo, rendendola in grado di contrastare gli effetti negativi del tech-neck.

Alessandra Montefusco
Ho una laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e sono appassionata di rimedi naturali e cosmetica ecobio sin dall’adolescenza. Per questo cerco sempre di tenermi aggiornata sulle ultime novità del settore e sulle potenzialità dei prodotti che madre natura ci ha donato. Mi occupo di comunicazione e lavoro nel settore degli audiovisivi. Amo la musica - mia grande passione - la letteratura, il cinema, le passeggiate all’aria aperta e…il cibo!
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