Ultimo mese di gravidanza, tutto quello che c’è da sapere

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Gli esami medici, il corpo che cambia ancora, le raccomandazioni finali: come affrontare al meglio l’ultimo mese di gravidanza, tra salute ed emozioni.

Ci siamo. Il conto alla rovescia che conduce alla nascita del bambino entra nel vivo. C’è la lista delle ultime cose da fare: gli esami medici, controllare che non manchi nulla, sia nel corredino che nella valigia per l’ospedale… Il corpo della futura mamma e quello del bambino subiscono ulteriori cambiamenti. E poi, non meno importante, ci sono le ansie – da superare – legate al momento del parto e a ciò che succederà dopo.

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Adesso, scopriamo come affrontare l’ultimo mese di gravidanza.

Quando inizia l’ultimo mese di gravidanza?

Non esiste una risposta valida per tutte.  Ci sono donne per le quali l’ultimo mese di gravidanza inizia con la 34esima settimana e termina con la 38esima. Per altre, invece, va dalla 38esima alla 42esima. Gli esperti, infatti, considerano fisiologiche le gravidanze che giungono al termine a 37-38 settimane, così come a 42. La data presunta del parto è solo indicativa e può appunto cadere in qualsiasi momento tra la 37esima e la 42esima settimana. Se avviene prima di questo intervallo si parla di parto pretermine.

I controlli medici da effettuare durante l’ultimo mese di gravidanza

L’elenco dei controlli finali può variare da regione a regione. Basti pensare all’ecografia del terzo trimestre, esame che ha due finalità: valutare la crescita del feto, la quantità di liquido amniotico e l’inserzione della placenta. Se la gravidanza non presenta problemi, non è necessaria. In alcune regioni, tuttavia, si continua a prescrivere questo esame. Stesso discorso per la cardiotocografia, il cosiddetto tracciato. In alcuni casi viene proposto di default a 40 settimane, in altri si aspetta qualche giorno in più, in altri ancora viene addirittura anticipato. Tra gli esami sicuramente previsti durante l’ultimo mese di gravidanza c’è invece il tampone vaginale. Deve essere effettuato tra la 36esima e la 37esima settimana, in aggiunta ad alcuni esami ematologici ed infettivi. Se la gravidanza è a rischio, la situazione cambia: il calendario dei controlli sarà personalizzato e più fitto. Se, infine, si vuole ricorrere all’epidurale, bisogna parlarne con il ginecologo per farsi prescrivere gli esami necessari.

Come cambia il corpo della mamma

Durante l’ultimo mese di gravidanza l’utero raggiunge la sua massima espansione. Dalla giuntura tra le ossa del pube alla sua estremità superiore, misura tra i 36 e i 40 centimetri circa. Se invece lo misuriamo dall’ombelico alla sua estremità superiore si possono contare circa 16 – 20 centimetri. Parallelamente alla crescita dell’utero, l’addome diventa sempre più sporgente. La pelle di quest’area appare molto tirata e la futura mamma talvolta può sentire, a causa dell’eccessiva tensione, un senso di leggero fastidio alla cute.

Il colostro

Il seno, oltre ad aumentare di volume, si prepara alla produzione di latte. Dai capezzoli può uscire un liquido denso e di colore giallastro, chiamato colostro. Sarà il primo pasto del neonato e cambierà di giorno in giorno, per consistenza e composizione chimica. Ciò avverrà in proporzione alle esigenze del neonato, fino all’arrivo della montata lattea. Il colostro è un latte di transizione, più ricco di proteine e sali minerali e più povero di grassi rispetto a quello materno. Inoltre, il suo apporto è prezioso in quanto contiene anticorpi che svolgono un’azione protettrice sulla mucosa dell’intestino. Ciò è molto importante in quanto al momento della nascita le difese del bebè non sono ancora completamente attive.

Come cambia il bambino

La maturazione degli organi del bambino giunge a completamento intorno alla 34esima settimana. Nelle settimane successive cresce, mette su peso e fa degli “esercizi” all’interno dell’utero. L’obiettivo è individuare la posizione migliore, per quanto riguarda la rotazione e la posizione della testa, in vista del parto. In base ad un luogo comune molto diffuso, nell’ultimo mese di gravidanza i bambini si muoverebbero meno, perché non ci sarebbe più spazio per farlo. Non è vero. Più semplicemente, cambiano i movimenti. Per fare un esempio, ci sono meno capriole e più calci o spinte con mani, testa e sedere mentre prende le misure del bacino della mamma. Prestare attenzione ai suoi comportamenti è fondamentale per tenere sotto controllo la situazione e prevenire rischi anche importanti, come la morte in utero.

I disturbi tipici dell’ultimo mese di gravidanza

Durante l’ultimo mese di gravidanza la futura mamma soffrirà probabilmente di insonnia, bruciore allo stomaco, gonfiore e gambe pesanti anche in assenza di ipertensione. Tuttavia, l’insonnia dell’ultimo mese è meno fastidiosa di quanto si possa pensare. È un passaggio fisiologico dell’organismo che si sta preparando ad accogliere il neonato. Il sonno perduto può essere recuperato con qualche pisolino pomeridiano. Infine, si intensificano le contrazioni di Braxton-Hicks. Sono le prove che allenano l’utero alle contrazioni vere e proprie e spingono il bambino a trovare posizioni differenti, spingendolo sempre più giù. Più specificamente, sono forti tensioni della pancia, che partono dall’alto e si diffondono verso il basso. Per fortuna sono indolori.

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Raccomandazioni per la futura mamma

Bere in modo adeguato, almeno due litri d’acqua al giorno, aiuta il corpo a funzionare al meglio. E, soprattutto, mantenere un buon livello di idratazione è fondamentale per prevenire diversi problemi. Quali? Si va dalle infezioni alle vie urinarie (fattore di rischio per il parto pretermine) agli abbassamenti di pressione (se la pressione scende troppo si rischia di svenire). Bere regolarmente durante l’ultimo mese di gravidanza, inoltre, aiuta a mantenere un volume adeguato di liquido amniotico. Di conseguenza, aiuta il bambino a trovare la sua posizione ideale per il parto.

Vita sociale e sessuale durante l’ultimo mese di gravidanza

Nelle ultime settimane di gravidanza molte donne sentono il bisogno di starsene tranquille a casa. Spesso, poi, dedicano un’attenzione quasi maniacale alle pulizie di casa o agli ultimi preparativi (corredino, valigia per l’ospedale…). Non c’è nulla di strano. Si tratta del cosiddetto istinto del nido, ovvero il bisogno innato di prendersi cura dell’ambiente che accoglierà il bambino. È un istinto naturale che sempre più spesso riguarda anche gli uomini. Per altre donne, invece, le ultime settimane di gravidanza rappresentano il momento ideale per le ultime uscite a due con il compagno o con le amiche di sempre, o ancora con le nuove amicizie del corso preparto. Non c’è nulla di sbagliato ad assecondare questo desiderio di socialità. L’importante è non forzarsi ad uscire se non si ha davvero voglia di farlo. Passiamo ai rapporti sessuali. Se non c’è un rischio di parto pretermine, non c’è nessun motivo per smettere di fare l’amore anche nelle settimane conclusive della gravidanza.