Il pile, essendo sintetico, non ama il calore né i prodotti troppo concentrati. Ogni volta che lo lavi male, le fibre si “incollano” tra loro, perdendo aria e morbidezza. Anche la centrifuga forte è un nemico: spezza le microfibre e toglie quella sensazione vellutata.
Capire questo è stato il punto di svolta. Da allora, tratto i miei plaid come una seconda pelle: con delicatezza, acqua fredda e niente eccessi.
Cosa scoprirai?
Come lavare il pile in lavatrice
Il mio metodo ormai non lo cambio più. Metto i plaid da soli in lavatrice, senza mischiarli con altri capi, perché il pile tende a trattenere pelucchi e odori. Uso acqua fredda o al massimo 30 gradi, con un programma per sintetici o delicati.
Il detersivo deve essere liquido e leggero, meglio se ecologico o specifico per capi tecnici. E ne metto pochissimo, meno della metà di quanto indica la confezione. Ti sembrerà strano, ma è proprio il detersivo in eccesso a rendere il pile duro: i residui si infilano tra le fibre e formano una patina appiccicosa.
L’ammorbidente? Anche se promette morbidezza, in realtà “soffoca” le fibre. Al suo posto metto mezzo bicchiere di aceto bianco di alcol nella vaschetta dell’ammorbidente: neutralizza i residui di sapone e lascia i plaid morbidi senza profumo forte.
E se vuoi dare una nota gradevole, aggiungi qualche goccia di olio essenziale (lavanda, talco o muschio bianco sono perfetti). Il profumo resta leggero ma duraturo.
Come far rimanere i plaid morbidi
Quando i plaid sono un po’ induriti o con residui di detersivo, faccio un lavaggio a vuoto solo con una tazza di aceto bianco versata nel cestello: serve a pulire la lavatrice e a sciogliere i depositi di sapone che spesso si attaccano alle fibre del pile. Dopo questo lavaggio “di manutenzione”, la macchina è pronta per lavorare bene e il risultato cambia parecchio.
Durante il lavaggio vero e proprio, invece, uso un cucchiaio di bicarbonato nel cestello insieme ai plaid: aiuta a neutralizzare gli odori e mantiene il tessuto più fresco e leggero, senza rovinare le fibre. È un trucchetto semplice ma davvero efficace per evitare che il pile prenda quell’odore di umido che resta anche dopo l’asciugatura.
E prima di mettere i plaid in lavatrice, non salto mai un piccolo gesto che fa la differenza: li spazzolo a secco con una spazzola morbida per tessuti. Così elimino polvere, peli e pelucchi che altrimenti si incrosterebbero durante il lavaggio e renderebbero il pile opaco e meno soffice.
Come asciugare e profumare il pile senza rovinarlo
L’asciugatura è la fase più delicata. Io dico sempre che il pile “ha bisogno di respirare”. Se hai un’asciugatrice, usa solo il programma delicato a bassa temperatura, con palle di lana o palline da tennis pulite: servono a “sbattere” il tessuto e mantenerlo arioso.
Se invece lo asciughi all’aria, stendilo in orizzontale su uno stendino o una superficie piatta, in un posto ventilato ma lontano dal sole diretto. Non metterlo mai vicino al termosifone: il calore diretto lo secca e fa comparire quell’odore di sintetico bruciacchiato che non va più via.
Quando è quasi asciutto, lo scuoto bene più volte: così le fibre si riaprono e tornano soffici. E per dare un tocco finale, spruzzo un profumatore per tessuti fatto in casa — acqua distillata, un cucchiaino di alcol e 10 gocce di olio essenziale di lavanda o cotone.
Come mantenerli morbidi nel tempo
Il segreto per plaid sempre belli è non farli invecchiare male. Li lavo solo quando serve, massimo una volta al mese in inverno, e li ripongo perfettamente asciutti in sacchetti di cotone o scatole traspiranti (mai nel cellophane).
Ogni tanto, se li sento un po’ “stanchi”, li metto nell’asciugatrice per 10 minuti a freddo, giusto per ridare vita alle fibre. È un trucco semplice ma fa miracoli.
Da quando seguo questi passaggi, i miei plaid sono tornati morbidi, profumati e senza elettricità statica, come nuovi anche dopo anni. E ogni volta che li tiro fuori, sembra di rientrare in un abbraccio caldo e pulito — quello che, in fondo, cerchiamo tutti quando ci avvolgiamo sul divano in una sera d’inverno.

