Negli ultimi anni si sente spesso parlare di piante “deumidificatrici”, capaci cioè di assorbire l’umidità in eccesso dagli ambienti domestici. Ma quanto c’è di vero in questa affermazione?
La realtà è che alcune piante hanno davvero la capacità di assorbire vapore acqueo attraverso le foglie e contribuire a regolare il livello di umidità nell’aria. Tuttavia, è importante fare chiarezza: non si tratta di soluzioni miracolose o sostitutive di un deumidificatore, ma di piccoli alleati naturali che, se scelti e posizionati correttamente, possono dare una mano.
Il meccanismo si basa sulla traspirazione fogliare, un processo naturale durante il quale la pianta assorbe acqua dal terreno e la rilascia nell’aria sotto forma di vapore.
Alcune specie, però, si comportano in modo opposto: catturano l’umidità in eccesso direttamente dall’ambiente, contribuendo a renderlo più salubre.
Cosa scoprirai?
Le piante che aiutano a ridurre l’umidità in casa
Tra le piante più efficaci nel ridurre l’umidità negli ambienti interni, alcune si distinguono per la loro capacità di assorbire vapore acqueo attraverso le foglie. Ecco le più affidabili:
Pothos (Epipremnum aureum) – È una delle piante più consigliate per la purificazione dell’aria, ma è anche utile in ambienti umidi. Le sue foglie spesse e lucide aiutano ad assorbire l’umidità, rendendola perfetta per bagni o cucine.
Felce di Boston (Nephrolepis exaltata) – Ama gli ambienti umidi, ma sa anche regolarne il livello. Grazie alla sua ampia superficie fogliare, assorbe parte del vapore in eccesso e restituisce aria più leggera.
Palma di bambù (Chamaedorea seifrizii) – Oltre ad essere decorativa, è nota per la sua capacità di assorbire umidità e sostanze nocive presenti nell’aria. Richiede poca luce e cresce bene in ambienti chiusi.
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Tillandsia (pianta dell’aria) – Vive senza terra, nutrendosi proprio dell’umidità ambientale. È quindi perfetta da appendere nei punti più umidi della casa, come la doccia o la lavanderia.
Spathiphyllum (pianta del giglio della pace) – Ha una duplice funzione: purifica l’aria e regola l’umidità. È una scelta ideale per chi cerca una pianta resistente e utile al tempo stesso.
Queste piante non fanno miracoli, ma se utilizzate in combinazione con una buona ventilazione e qualche accorgimento (come evitare stendini in stanze chiuse), possono contribuire a un ambiente più asciutto e sano.
Piante che possono peggiorare la situazione
Non tutte le piante sono adatte a contrastare l’umidità. Alcune specie, infatti, amano e trattengono l’umidità, e se posizionate in ambienti già problematici possono addirittura peggiorare la situazione.
Le orchidee, ad esempio, rilasciano molta umidità durante la fioritura. Pur essendo bellissime, non sono consigliate in camere da letto umide o in ambienti poco ventilati.
Anche le piante tropicali a foglia larga, come la Monstera Deliciosa o l’Alocasia, richiedono un livello costante di umidità per crescere bene e tendono a rilasciare ulteriore vapore durante la traspirazione.
Le calathee e le marante, amate per le loro foglie decorative, sono spesso scelte per bagni o cucine. Tuttavia, se l’ambiente è già molto umido, possono contribuire a mantenere l’umidità elevata invece di ridurla.
In generale, se si ha già un problema di umidità eccessiva, è meglio evitare specie che necessitano di nebulizzazione frequente o che richiedono terreni costantemente umidi.
Dove posizionarle
Perché una pianta “deumidificatrice” funzioni davvero, va collocata nel punto giusto, cioè dove l’umidità tende ad accumularsi. I luoghi ideali sono:
Bagno – Spesso soggetto a condensa e vapore acqueo. Qui possono essere posizionati il pothos, la felce o una tillandsia appesa. Meglio evitare piante che richiedono troppa luce, a meno che ci sia una finestra.
Cucina – Anche qui l’umidità non manca. Un angolo vicino al lavello o alla finestra può ospitare una palma di bambù o uno spathiphyllum.
Ingresso e disimpegni – Questi spazi spesso chiusi e poco arieggiati possono beneficiare della presenza di piante capaci di migliorare il microclima generale.
Camera da letto – Se non troppo umida, può accogliere una pianta come lo spathiphyllum, che ha anche un effetto calmante. In caso di umidità eccessiva, meglio evitare le piante tropicali.
Il segreto sta nel osservare l’ambiente e sperimentare: una pianta collocata correttamente non solo migliora l’aria, ma arreda con gusto e regala una piacevole sensazione di benessere.

