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Per capire se in casa c’è troppa umidità uso il controllo del bicchiere della nonna

Per capire se in casa c’è troppa umidità uso il controllo del bicchiere della nonna
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Quando l’umidità in casa comincia a farsi sentire, la casa manda sempre qualche segnale. Le pareti possono mostrarsi più fredde del solito al tatto e i tessuti, come tende e copridivani, sembrano non asciugarsi mai del tutto, restando leggermente appiccicosi.

Anche gli odori cambiano: un leggero sentore di stagnato negli ambienti meno arieggiati è spesso un campanello d’allarme che non va ignorato.

Osservando questi indizi quotidiani, si riesce facilmente a intuire se l’umidità è salita oltre la normalità.

Come riconoscere l’umidità dalle superfici di casa

Le superfici sono tra le prime a rivelare una condensa eccessiva. Sui vetri può formarsi un velo d’acqua persistente, soprattutto al mattino, segno che l’aria interna è troppo satura. Sugli angoli delle pareti del bagno o dietro ai mobili possono comparire piccole macchioline scure, tipiche della muffa agli stadi iniziali.

Anche il pavimento può apparire più scivoloso o lucido del solito, come se trattenesse un po’ d’umidità. Osservare con calma questi dettagli permette di capire molto più di quanto sembri.

Cosa osservare

L’aria stessa cambia quando c’è troppa umidità. Risulta più pesante, quasi difficile da rinnovare con l’apertura delle finestre, e tende a trattenere gli odori della cucina o del bucato molto più a lungo.

A volte capita di percepire una leggera sensazione di freddo umido anche con il riscaldamento acceso, segno che l’ambiente non riesce a bilanciare correttamente il livello di vapore.

Piccoli fastidi come asciugamani che non asciugano, letti che sembrano sempre freschi e vestiti che impiegano ore per perdere l’umidità sono indizi semplici ma molto efficaci.

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La prova fai da te

Esistono anche prove pratiche che non richiedono strumenti professionali. Una delle più intuitive è la “prova del bicchiere”: mettendo in frigo un bicchiere asciutto e poi appoggiandolo su un mobile, si può osservare quanto velocemente si forma condensa sulla superficie esterna.

Se compare in pochi secondi, l’umidità dell’ambiente è probabilmente alta. Un altro metodo consiste nel controllare la carta: se riviste o quaderni tendono ad arricciarsi o ammorbidire le pagine, significa che stanno assorbendo vapore dall’aria.

Anche la sensazione dei panni stesi è rivelatrice: se asciugano con grande fatica, l’umidità ha sicuramente superato la soglia ideale.

Il metodo del sale grosso

Si può provare anche il metodo del bicchiere con il sale grosso, molto utile per capire quanto l’ambiente sia umido. Si riempie un bicchiere con del sale grosso e lo si lascia in una stanza per 24 ore.

Il sale, naturalmente igroscopico, assorbe l’umidità presente nell’aria. Se dopo un giorno appare bagnato, compatto o addirittura con dell’acqua sul fondo, significa che l’ambiente è davvero umido. Se invece resta asciutto, i livelli sono più tranquilli.

Per capire se in casa c’è troppa umidità uso il controllo del bicchiere della nonna

Quando è il caso di intervenire

Diventa necessario intervenire quando i segnali diventano persistenti e non scompaiono nemmeno con una buona areazione quotidiana. Se la condensa è costante, gli odori di umido non passano e qualche puntino di muffa comincia ad affacciarsi, è il momento di prendere misure concrete per riportare la situazione alla normalità.

Basta iniziare da semplici accorgimenti come aprire più spesso, evitare di asciugare il bucato in casa o spostare leggermente i mobili dalle pareti fredde.

Riconoscere in tempo un’umidità eccessiva aiuta a mantenere la casa più salubre, prevenendo problemi ben più fastidiosi.