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Perchè questa immagine dovrebbe preoccuparti e farti riflettere?

Sonia Brunelli

Sentiamo sempre più spesso parlare di “Cambiamenti Climatici“, ed è un bene perchè in effetti la situazione sta diventando ogni anno più drammatica e difficile da affrontare.

E’ importante quindi più che mai conoscere bene il problema e magari cominciare ad attivare alcuni piccoli (e grandi) gesti che possano se non risolvere almeno contribuire a non peggiorare ulteriormente le cose.

Che cos’è il cambiamento climatico

Può intanto essere utile capire di che cosa si tratta esattamente quando sentiamo parlare di cambiamento climatico. A tutti gli effetti, infatti, la Terra da sempre ha un clima mutevole e ciclicamente attraversa fasi di estremo caldo ed estremo freddo. Fa parte della naturale variabilità climatica del nostro bel pianeta.

Il problema però, è quando questo naturale cambiamento è alterato direttamente (o indirettamente) dalle attività umane. Ed è esattamente questo il caso, come conferma ben il 97% degli scienziati che si occupano dell’ambiente.

La “non” unanimità peraltro, non è dovuta alla non accettazione del fatto (il pianeta si sta davvero scaldando e sono tutti concordi), quanto all’attribuzione delle “colpe” umane del caso.

Ma il fatto, come si diceva, è assolutamente acclarato: la Terra si sta scaldando a un ritmo sempre più veloce e il principale motivo è la presenza sempre più massiva di CO2 (a altri gas) nell’aria.

E proprio le attività umane incidono pesantemente sulla presenza di anidride carbonica, sia in maniera attiva (scarichi, fabbriche, allevamenti) sia in maniera indiretta (deforestazione per esempio).

Le prove del riscaldamento globale

Malgrado quindi solo ultimamente si stia tornando prepotentemente a parlare di riscaldamento globale, grazie anche alla presenza mediatica ottenuta da Greta Thunberg, il processo in realtà è in corso già da parecchio tempo, ma la crescita è sempre più esponenziale.

Stiamo parlando dell’ordine di +1°C ogni secolo, ma aumentarne ancora uno da qua alla fine del prossimo avrebbe conseguenze tragiche (scioglimento dei ghiacciai, acidificazione del mare, aumento intensità temporalesca, mancanza di acqua potabile, cambiamento correnti marine e infinite altre conseguenze a cascata).

Per capire quanto la situazione sia reale in maniera inequivocabile, prendiamo ad esempio la grafica creata dal climatologo inglese Ed Hawkins, che ha sintetizzato tramite i colori i dati relativi alla temperatura media del nostro paese dal 1901 fino al 2018 anno per anno.

Il risultato, purtroppo, non lascia molto spazio al dubbio.

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Cosa fare per migliorare la situazione

Bene, ora che sappiamo per certo che il pianeta si sta scaldando e che la principale colpa è della CO2, cosa possiamo fare?

Ovviamente dovremmo cominciare a diminuire la quantità di anidride carbonica che immettiamo nell’atmosfera. Per farlo ci sono vari gradi di intervento, i maggiori dei quali dipendono da scelte “dall’alto” che prima o poi dovranno essere prese.

Ma anche nel nostro piccolo dobbiamo e possiamo pensare di cambiare le nostre scelte quotidiane in modo da incidere il meno possibile. In base al “costo” di anidride carbonica, una delle cose migliori da fare è Non usare la macchina, che fa risparmiare qualcosa come 2,4 tonnellate di CO2 l’anno.

Sappiamo ovviamente quanto sia quasi impossibile rinunciarvi totalmente (anche perchè l’uso dei mezzi non è poi così a impatto zero come si pensa), ma di certo dobbiamo considerare di utilizzarla meno, quando si può.

Anche i voli in aeroplano sono altamente impattanti dal punto di vista di CO2 (ogni volo transoceanico ne produce da solo oltre 1,6 tonnellate), ma anche senza rinunciare alla nostre vacanze, magari possiamo considerare di fare una scelta che è altrettanto importante per la salvaguardia del pianeta: mangiare meno carne.

Passare a una dieta completamente vegetale infatti, fa risparmiare circa 0,8 tonnellate di anidride carbonica l’anno (a testa). Per i meno drastici, anche in questo caso ovvio che il semplice diminuirne il consumo non può fare che bene (al pianeta almeno).

Ci sono poi altre scelte a impatto più basso, ma comunque indispensabili anche per creare un certo senso civico sul problema: dalla raccolta differenziata all’uso di acqua fredda in casa, dall’uso di tecnologie più “green” (lampadine e pannelli solari per esempio) alle classiche auto elettriche.

Insomma, ognuno dovrà trovare il suo modo per aiutare la Terra, ma l’importante è darsi tutti da fare il prima possibile, perchè la salvezza passa certamente attraverso un rinnovato spirito ambientale ed ecologico.

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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