Vai al contenuto

Le proprietà e gli usi del grano saraceno

Sonia Brunelli
grano saraceno

Sentiamo spesso parlare di grano saraceno, ma questo nome è ingannevole, infatti, non ha nulla a che fare con i cereali e non appartiene alla famiglia delle graminacee, ma a quella delle poligonacee.

Il nome di questa pianta, grano saraceno, va attribuito alla popolazione dei turchi (saraceni) che per primi ne introdussero la pianta in Europa.

Il grano saraceno è originario della Cina, dove era utilizzato per produrre pane, fu poi introdotto nell’Europa dell’est, dove tutt’oggi è utilizzato per preparare il porridge o per accompagnare secondi piatti, al posto del riso.

Si consuma anche nelle minestre, specialmente di verdure e, in forma di farina, per le crespelle, per le crepes, per la preparazione della pasta alimentare (famosi i pizzoccheri della Valtellina, la soba giapponese e i bliny russo).

Il grano saraceno è una buona fonte di fibre e di minerali, soprattutto calcio, fosforo, zinco, manganese e magnesio. Nel grano saraceno sono presenti alcune vitamine del gruppo B e precisamente la vitamina B1, B2, B3, B5 e B6, oltre la vitamina E.

Caratteristica fondamentale: è privo di glutine, quindi è adatto per i soggetti celiaci.

Gli usi in cucina del grano saraceno

Il grano saraceno è disponibile quasi esclusivamente confezionato, soprattutto nelle erboristerie e nei negozi di cibo biologico. Non è facile trovarlo nei supermercati o nei negozi comuni (se non in Valtellina e Sud Tirolo dove invece si trova facilmente).

La farina di grano saraceno, invece, è piuttosto diffusa poiché è l’ingrediente fondamentale nella preparazione della polenta taragna o saracena, un piatto tipico della Valtellina e delle valli del bergamasco. Le calorie fornite da 100 grammi di grano saraceno corrispondo a 350.

Come cucinare il grano saraceno?

Il grano saraceno prima di essere cucinato necessita di essere lavato, è preferibile anche più di un lavaggio in acqua fredda fino a che l’acqua non risulta limpida. Una volta scolati i chicchi devono essere tostati per un paio di minuti dopodiché possono essere cotti in acqua calda salata per un tempo non inferiore ai 20 minuti.

Dove comparare il grano saraceno?

È consigliabile l’acquisto del grano saraceno (chicchi o farina) in confezioni sigillate poiché è facile che il prodotto sfuso rimanga a lungo a contatto con l’aria, deteriorandosi. La confezione una volta aperta deve essere trasferita in sacchetti che si possano sigillare. In estate è consigliabile conservare il prodotto in frigorifero dopo l’apertura.

Proprietà del grano saraceno

Il grano saraceno contiene un glucoside denominato rutina, che tonifica le pareti dei vasi capillari riducendo il rischio di emorragie nelle persone affette da ipertensione e migliorando la microcircolazione nelle persone con insufficienza venosa cronica.

Da una recente ricerca condotta in Canada, sembrerebbe che il grano saraceno contenga un principio attivo chiamato chiroinositolo che potrebbe avere un ruolo fondamentale nella cura del diabete mellito.

Secondo i risultati forniti da questi studi questa sostanza contenuta nel grano saraceno, sarebbe in grado di abbassare del 19% la glicemia e aprirebbe quindi nuovi scenari nel trattamento di questa malattia.

Attenzione al consumo di alimenti a base di grano saraceno, perché non sono rari i casi d’intolleranza alimentare.

Grano saraceno per la bellezza della pelle

Infine, ecco un’idea beauty: utilizzare la farina di grano saraceno per farsi belle. Se sotto la doccia la spalmate sulla pelle, stile bagnoschiuma, rimarrete sorprese! Lascia la pelle molto morbida e con un buonissimo odore. La farina di grano si può usare anche amalgamandola con oli vegetali e essenziali.

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
Condividi

COSA SCOPRIRAI