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Integratore di ferro: quando e come sceglierlo

Giuliana Mele
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Il ferro rappresenta un minerale essenziale per l’organismo, in cui svolge un ruolo fondamentale. La sua carenza può causare sia stati stanchezza, pallore al viso e mal di testa, ma essere anche sintomo di patologie più complesse e importanti.

Avere un’alimentazione varia ed equilibrata si rivela un presupposto imprescindibile per prevenire la carenza di ferro, ma talvolta può non bastare.

Assumere un integratore a base di ferro si rivela non solo utile ma in molti casi persino necessario. Diversi i prodotti disponibili in commercio e tra i più efficaci troviamo l’integratore di ferro Sideral Forte 20 capsule, valido in presenza di carenze alimentari e per aumentare i fabbisogni derivanti dall’assenza dei nutrienti.

In questo articolo vi raccontiamo perché tenere sotto controllo il livello del ferro e quando utilizzare prodotti quali proprio gli integratori.

Ferro: a cosa serve

Il ferro ha come funzione principale la sintesi dell’emoglobina e della mioglobina: la prima è la proteina che trasporta l’ossigeno dai polmoni fino al resto del corpo; la seconda è la proteina che porta l’ossigeno nei muscoli. Il ferro è parte integrante di entrambe.

È inoltre essenziale per l’attività di molteplici enzimi e per la produzione di diversi ormoni. Contribuisce a rafforzare il sistema immunitario e si rivela un valido aiuto per sopportare la stanchezza.

Quali alimenti contengono ferro?

Il ferro è facile da assumere. Sono tanti gli alimenti che lo contengono, a cominciare da carne rossa, legumi, pesce, verdure a foglia verde, frutta secca e cioccolato fondente.

Per ognuno l’organismo presenta una differente capacità di assimilazione: quello nelle carni è più semplice da questo punto di vista, mentre il minerale contenuto negli ingredienti vegetali lo è molto meno.

In ogni caso, per favorirne l’assimilazione è utile abbinare nello stesso pasto ingredienti che presentano un alto contenuto di vitamina C, in grado di fare da facilitatori. È sufficiente, ad esempio, aggiungere come condimento il succo del limone, molto gradevole al gusto tra l’altro.

I regimi vegetariani e vegani presentano un rischio maggiore per quanto riguarda la possibilità di riscontrare una carenza di ferro. In questi casi l’assunzione del ferro può essere fatta anche a livello preventivo, oltre che per sopperire a livelli più o meno bassi.

I sintomi della carenza di ferro

La carenza di ferro si caratterizza per sintomi che possono essere più o meno visibili, a seconda di quanto è importante. I più comuni sono affaticamento, stanchezza, pallore, mal di testa, irritabilità, calo delle difese immunitarie, perdita della memoria e difficoltà a concentrarsi.

Non solo, un deficit di ferro è spesso la causa di stati quali problematiche della pelle e della cute, provocando persino la caduta dei capelli che tendono a diventare secchi e fragili. Tali condizioni fanno parte di un disturbo noto come anemia, che può manifestarsi secondo diversi livelli.

La carenza di ferro non va mai sottovalutata, dal momento che influisce sul benessere quotidiano e tende a provocare spiacevoli stati. Può, inoltre, essere sintomo di condizioni patologiche più importanti quali emorroidi (in presenza di perdite intestinali), malattie infiammatorie dell’intestino nonché tumori, all’intestino e persino al colon.

Per conoscere se si ha una carenza di ferro il modo migliore è quello di effettuare le analisi del sangue. In particolare, i parametri da tenere sotto controllo sono emoglobina, sideremia, ferritina e transferrina.

Ricordiamo che questo tipo di esami andrebbero eseguiti, come consigliano i medici, una volta l’anno salvo differenti indicazioni date dallo specialista.

A cosa serve l’integratore di ferro?

L’integratore di ferro si rivela una soluzione utile e persino necessaria sia per evitare una possibile carenza, sia la comparsa di una condizione, anche invalidante, come l’anemia: una problematica per la quale sono adoperati anche nella cura.

I fattori che portano a una maggiore incidenza di carenza di ferro e per i quali l’assunzione degli integratori a base di ferro si rivela necessaria sono i seguenti:

  • Le donne sono i soggetti più colpiti, soprattutto se presentano mestruazioni abbondanti.
  • Le donne in gravidanza e quelle che allattano sono maggiormente a rischio.
  • Condizioni di ridotto assorbimento di ferro.
  • Celiachia.
  • Dieta vegetariana, vegana, poco varia o con un abuso di fibre come ad esempio la crusca.
  • Attività sportiva intensa.
  • Condizioni emorragiche.
  • Farmaci che portano a una diminuzione del ferro.
  • Condizioni patologiche come quelle oncologiche, respiratorie, renali, ecc. ecc.

In tutti i casi si rivela essenziale l’assunzione di integratori a base di ferro, sempre da attuare sotto la supervisione medica.

Quale integratore scegliere?

La scelta degli integratori per il ferro è importante che veda prodotti sicuri e dall’indubbia efficacia. Sotto questo punto di vista sono particolarmente validi quelli che si possono trovare presso le farmacie, incluse quelle online che li propongono spesso a prezzi più vantaggiosi.

Uno dei prodotti più interessanti è Sideral Forte, un integratore a base di Ferro Sucrosomiale e Vitamina C, la quale, come abbiamo accennato, si rivela importante per favorire l’assimilazione del minerale. Si tratta di un prodotto che non contiene glutine ed è quindi adatto ai soggetti che presentano intolleranze in tal senso.

Sideral Forte, inoltre, supera l’ambiente gastrico arrivando direttamente all’intestino: non presenta alcun rischio a livello gastrico. Ogni confezione contiene 20 capsule; è consigliata l’assunzione di una capsula al giorno, all’interno di una dieta varia ed equilibrata.

Giuliana Mele
Laureata in Lingue, Lettere e Culture comparate presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”. Con la danza nel cuore e nell’anima, resto affascinata da ogni forma d’arte. Divoratrice di libri e musica e da sempre appassionata di benessere, cosmetica bio e rimedi naturali.
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