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Biosphera 2.0: la casa del futuro che si autoalimenta

Carmine Ferro
biosphera casa

Le frontiere del risparmio energetico si stanno allargando sempre più, dall’ultima progettazione della casa in paglia a Brescia, ecco un’altra piccola grande invenzione: la piccola casa che autoproduce elettricità. Questa casetta è stata realizzata da Aktivhaus con il supporto del Politecnico di Torino e dall’Università della Valle d’Aosta. Vediamo in cosa consiste e quali sono i vantaggi.

Una casa sperimentale

Biosphera 2.0 è una piccola casa di appena 25 metri quadri, un progetto piccolo ma importantissimo per la crescita biotecnologica e  del risparmio energetico.

A questo progetto hanno partecipato 30 ricercatori tra architetti, studiosi di termoidraulica e di energia e biologi che sono riusciti a trovare il giusto mix per quella che già viene considerata la casa del futuro.

Materiali

La casa che si alimenta è un vero ingegno del futuro. Costruita con tecnologie all’avanguardia e criteri di massima sostenibilità, Biosphera 2.0 ha anche una serie di strumenti per produrre elettricità: pannelli fotovoltaici e una cyclette a dinamo.

Biosphera 2.0 è una casa piccola ma ha tutto ciò che occorre avere in un’abitazione: la cucina a induzione, elettrodomestici, riscaldamento e illuminazione a led. Ha poi una zona giorno, una notte e un piccolo bagno.

All’interno c’è un sistema di condizionamento della temperatura che con una pompa di calore mantiene il clima tra i 21 gradi d’inverno e i 25 gradi d’estate, naturalmente con funzionamento elettrico autoprodotto.

Italia

La piccola casa che si autoalimenta è stata installata a Courmayeur, nei prossimi mesi farà tappa anche a Rimini, Aosta, Milano, Lugano. Ci abiteranno 20 persone a rotazione per testare l’equilibrio con il benessere delle persone.

Anche la scelta delle città non è casuale, si vuole infatti testare la piccola abitazione alle differenti condizioni climatiche. E voi abitereste in una casetta così?

Carmine Ferro
Sono Napoletano, 35enne, laureato in Ingegneria Ambientale all'Università degli Studi di Salerno con una particolare attitudine per il risanamento ambientale e la depurazione delle acque reflue, il riciclo, il riutilizzo, la raccolta differenziata. Mi interesso di tutto ciò che ecologico e bio. soprattutto nell'ottica della sostenibilità ambientale.
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