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Addio alla plastica mono-uso!

Giorgia Greco
basta plastica

L’emergenza ambientale è un problema sempre più radicato ed evidente. L’inquinamento del suolo e dei mari ha raggiunto dimensioni catastrofiche e richiede provvedimenti sempre più urgenti e sensibili alla problematica che sta rendendo invivibile il nostro pianeta.

Anche se i provvedimenti legislativi in materia di ambiente scorrono a rilento e sono ancora troppo ridotti rispetto all’enormità dell’emergenza, l’ordinamento sta facendo grossi passi in avanti.

Infatti, una delle novità più importanti è che l’Unione Europea ha appena superato l’ultimo scoglio burocratico e ha approvato il decreto con cui sono messi al bando tutti gli oggetti di plastica monouso – di cui è vietata quindi la produzione e la vendita – a partire dal 2021.

Perché eliminare la vendita di plastica monouso?

I danni sono ambientali, certo, come detto prima ma sono anche danni economici. Infatti, l’Europa ha stimato che entro il 2030 la plastica abbandonata in mare produrrà danni per circa 22 miliardi di euro, a discapito in particolare del settore ittico e del settore turistico, i cui profitti dipendono proprio dalla vita marina.

La plastica monouso che tutti utilizziamo senza preoccuparci troppo del suo smaltimento costituisce ben il 70% di tutti i rifiuti che ogni giorno vengono dispersi in mare e contribuiscono al suo inquinamento e all’estinzione di moltissime specie di pesci e uccelli, che spesso ingeriscono microplastiche e muoiono a causa dell’inquinamento.

Quali sono i prodotti vietati dal 2021?

Il procedimento legislativo è stato lento – se si pensa che l’iter è stato avviato nel maggio 2018 ed è stato approvato definitivamente solo nel 2019 – ma alla fine il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva che vieta l’utilizzo di alcuni prodotti in plastica usa e getta che hanno già dei validi sostituti meno inquinanti, anche se sarà applicabile pienamente soltanto tra due anni.

Tra i prodotti che l’Europa ha messo al bando vi ritroviamo molti dei prodotti in plastica usa e getta più utilizzati dalla popolazione mondiale:

  • posate di plastica
  • cannucce di plastica
  • piatti di plastica
  • bicchieri di plastica
  • contenitori per bevande/alimenti in polistirolo espanso con o senza coperchio
  • tazze in polistirolo espanso
  • bastoncini di cotone in plastica (esistono già cotton-fioc biodegradabili economici)
  • prodotti in plastica oxo-degradabile (ossia tutti quei prodotti contenenti additivi, che fanno si che la plastica si disgreghi in micro-frammenti attraverso le condizioni aerobiche).

Inoltre, l’Europa non si ferma qui: un altro obiettivo – per quanto ambizioso – è quello di ridurre significativamente il consumo di tutti quei prodotti in plastica per cui al momento non esistono ancora valide alternative biodegradabile come – ad esempio – le bottiglie in plastica monouso di bevande, adottando il sistema del vuoto a rendere.

Anche noi possiamo riutilizzare le bottiglie di plastica in modo semplice e divertente: guarda come fare qui!

Cosa fare nel frattempo?

Anche se il decreto diverrà operativo solo a partire dal 2021, tutti noi – nel nostro piccolo – possiamo già attivarci per diminuire l’inquinamento marittimo e del suolo, evitando di comprare e consumare prodotti in plastica monouso e preferendo alternative sostenibili, biodegradabili e riciclabili, che sono già presenti in commercio. Fare la differenza è importante per garantire la sopravvivenza del nostro pianeta e il futuro delle generazioni che verranno.

 

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Giorgia Greco
Frequento la facoltà di Economia Aziendale all'università degli studi del Sannio di Benevento, la mia grande passione è scrivere e sono da sempre interessata a tutto ciò che riguarda il benessere, la bellezza e la cosmetica.
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