Da bambina aspettavo sempre i primi freddi per andare a cercare le castagne matte, quelle del castagno d’India, che non si mangiano ma che le nonne consideravano preziose.
Ricordo il rumore secco di quei ricci duri sotto gli stivali e la soddisfazione di infilare in tasca quella castagna lucida come una biglia. Era un piccolo gesto che sapeva di casa, di stagioni che cambiano, di protezione semplice e un po’ magica.
Ancora oggi mi capita di raccoglierne una quando arriva l’autunno, come se fosse un modo per sentirmi più vicina a quelle tradizioni che scaldano il cuore.
Cosa scoprirai?
La leggenda della castagna matta e i suoi significati
La leggenda che ho sentito raccontare fin da piccola dice che la castagna matta porti fortuna e protegga dai malanni. Si pensava che tenere questa castagna in tasca aiutasse a “nutrire il corpo di calore”, quasi come un piccolo talismano naturale. Nella cultura popolare era vista come un simbolo di forza, perché il suo guscio duro rappresentava la capacità di resistere ai rigori dell’inverno, proprio come dovremmo fare noi.
Molte nonne raccontavano anche che la castagna matta sapesse “assorbire” l’umidità e l’aria fredda che irritano le ossa. Non è una verità scientifica, certo, ma nelle case di una volta le credenze erano spesso un modo affettuoso per prendersi cura della famiglia, trasformando un frutto comune in un oggetto di protezione.
Perché portarla in tasca in inverno
Secondo la tradizione popolare, la castagna matta aiuterebbe a tenere lontani i reumatismi e i dolori provocati dal freddo. L’idea era che la sua presenza in tasca facesse da scudo, come se creasse una piccola barriera contro i brividi dell’inverno. Molte persone ancora oggi la portano con sé perché dicono che, in qualche modo, faccia sentire più “caldi”. Forse è solo suggestione, ma a volte le piccole abitudini hanno un potere sorprendente sul nostro benessere.
In fondo, portare una castagna matta in tasca è anche un gesto tenero e rassicurante. La sua superficie liscia diventa un pensiero che ci accompagna durante la giornata, e ci ricorda che prendersi cura di sé passa anche da rituali semplici, quelli che ci fanno sentire in equilibrio con le stagioni.
Come scegliere e conservare la castagna matta
Quando raccolgo una castagna matta da tenere in tasca, cerco sempre quella più liscia e intatta, senza spaccature. Deve essere ben dura e brillante, perché sono proprio queste le castagne che durano tutto l’inverno senza rovinarsi. Una volta portata a casa, la lascio asciugare per un paio di giorni in un angolo ben ventilato, così evita di ammuffire.
Sono Giulia e sono sempre felice di aiutarti con tanti piccoli trucchetti in casa. Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!
Per conservarla al meglio, conviene non chiuderla in ambienti troppo umidi. Io la tengo semplicemente in tasca o dentro un piccolo sacchetto di stoffa, come faceva mia nonna. E ogni volta che ci infilo la mano e la sento lì, levigata e familiare, mi torna in mente quella tradizione antica che, nonostante tutto, continua a regalare un piccolo senso di protezione, proprio nel cuore dell’inverno.

