Vai al contenuto

Capodanno: esistono cibi che portano fortuna?

Stefy
capodanno 2016

Tra poco ci lasceremo alle spalle il 2018 ed entreremo nel 2019, che ci auguriamo per tutti possa essere migliore dell’anno appena trascorso. Da sempre, abbiamo considerato alcuni alimenti come di buon auspicio, e che non possono mancare sulle nostre tavole imbandite per il cenone di Capodanno.

Tra gli alimenti di  buon auspicio non potevano mancare le lenticchie e il cotechino (in alcune regioni si cucina lo zampone-simbolo di sazietà), un must di sempre, i cibi tradizionali che per primi assaggiamo nei primi minuti del nuovo anno. Le lenticchie sono i legumi che spesso associamo alle nostre tavole, simbolo del danaro, forse per la forma rotonda, viene spesso aggiunto come contorno nei nostri piatti.

Secondo la leggenda, Esaù barattò un piatto di lenticchie, con il diritto sull’eredità con il fratello Giacobbe. Si tratta di legumi che insieme ai fagioli, ceci, piselli, lupini e alle cicerchie, contengono  proteine e carboidrati. Le lenticchie sono povere in grassi ma di elevato potere calorico, ricche di ferro, fosforo, fibre e vitamine del gruppo B.

Il Cotechino è il piatto contenente maiale, una pietanza nutriente, grassa e abbondante. Così è stato associato nei secoli, alla fortuna, intesa come abbondanza. Infatti anche i salvadanai hanno la forma spesso di un maialino.

Anche il pesce non può mancare sulle nostre tavole al cenone di Capodanno. Ma qual è il motivo? Quasi in tutti i paese europei, simboleggia l’abbondanza, in Polonia e Germania, si consumano le aringhe a mezzanotte ed in Svezia l’intero cenone è a base di pesce.

Frutta fresca e frutta secca

Melograno: il melograno spesso è usato in cucina a scopi decorativi ed ornamentali, per rendere più colorato un piatto. La buccia è rossastra mentre la polpa interna è divisa in logge, e ci sono i semini molto succosi e gelatinosi.

Poiché quando viene aperto, rilascia questi semini, è stato associato anche in passato alla fecondità. Da un solo frutto la fuoriuscita di tanti semi, è associata alla fortuna, la dea Giunone era spesso raffigurata, con il melograno simbolo di fortuna. Sono anche considerati fortunati i cibi rossi, come lamponi e ribes.

Uva e mandarini: per l’uva è facilmente associata la forma della pigna d’uva e tutti i suoi acini, all’abbondanza. Ricordiamo tante scene di film degli antichi romani con le tavole imbandite ricche di uva. Infine i mandarini, così come tutti i frutti rotondi, richiamano all’eternità e alla fortuna per la vita. La buccia è aromatica, nella variante cinese, il mandarino cinese è un agrume di dimensioni minore e dalla polpa dal sapore acidulo.

Noci e castagne: anche le noci sono ricche di vitamina B e Sali minerali, potassio, fosforo, ferro, calcio e magnesio. Per la salute del cuore, ricordiamo L-arginina e l’acido alfa-linoleico.  Le castagne si difendono con il guscio spinoso, vengono usate per produrre la farina per la polenta, oppure il noto castagnaccio.

Dolci

Passiamo ora ai dolci che potrebbero essere di buon auspicio e che non debbono mancare sulle nostra tavole imbandite.

La pasta reale: la pasta reale è detta anche marzapane, il nome che deriva dall’arabo indica una moneta, una misura di capacità ed un contenitore nel quale veniva conservato il marzapane. È costituito da pasta di mandorle, zucchero, albume in Sicilia viene modellata fino a formare della frutta o dei cestini.

Terminiamo con un dolce: le monete di cioccolata. Il cioccolato è ritenuto un alimento legato all’abbondanza, che in passato era quasi un lusso, oggi possiamo regalarcelo, sotto forma di monete portafortuna.

Condividi

COSA SCOPRIRAI