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Volete farvi un piercing? Ecco cosa sapere

Jennifer

Il piercing, dall’inglese forgiare, consiste come è ben noto nel praticare micro fori sulla pelle per adornarla con piccoli gioielli metallici, dalle forme e diverse fantasie, molto amati soprattutto dai giovani.

Sebbene infatti sia una pratica millenaria in quanto già gli antichi egizi lo facevano, ai giorni nostri la moda del piercing è dilagata intorno agli anni 70 con il movimento punk.

Le zone del corpo che comunemente vengono forate sono i lobi delle orecchie, questo ormai rientra nella “normalità” e con poche accortezze è un gesto sicuro che permette soprattutto a noi donne di indossare orecchini senza clips. Oltre ai lobi il piercing oggi viene praticato anche su altra zone, in base alle preferenze personali, come la lingua, il naso, l’ombelico, i capezzoli e più raramente nelle zone intime.

Se avete anche voi intenzione di farne uno, è bene essere adeguatamente informati sulle modalità, eventuali rischi e conseguenze a cui vi esponete. L’esperienza ha infatti dimostrato come non siano rari i casi in cui il corpo non reagisce nella maniera sperata alla “perforazione” e infezioni possono presentarsi creando non pochi fastidi e difficoltà.

Anzitutto è bene rivolgersi ad un professionista del settore, che eseguirà l’operazione in un ambiente sterile, utilizzando strumentazioni altrettanto sterili. Questa è la cosa principale perché nel fare il buco, si viene a creare una fuoriuscita di sangue e se non c’è la dovuta igiene, si possono diffondere virus da una persona all’altra per l’utilizzo di strumenti non adatti oltre che comportare personali reazioni all’ingresso di un corpo estraneo non adeguatamente sterile.

Sicuramente non va mai praticato in casa, il fai da te è perciò assolutamente vietato, perché ciò vi esporrebbe a molti più rischi d’infezione. Anche se un piercing sul naso , per esempio, sembra una cosa banale, in realtà non lo è, per cui non sottovalutate mai quello che fate.

Quindi premesso che ci si deve sempre rivolgere a una struttura attrezzata per lo scopo, il secondo passo è chiedere  e verificare che il centro rispetti determinati requisiti di igiene, che come detto poc’anzi sono fondamentali per una buona riuscita del foro senza complicazioni. Non si tratta di fare del terrorismo psicologico ma solo di osservare le giuste precauzioni personali perché dopotutto siete voi che subite l’operazione e la prudenza è sempre buona.

E’ importante che il professionista vi assicuri che per ogni cliente cambi i guanti, che dopo essersi lavato le mani usi tovaglioli usa e getta, che per ogni cliente usi un nuovo ago, che gli strumenti utilizzati siano sterilizzati per ogni nuovo utilizzo. Anche gli orecchini devono essere accuratamente sterilizzati prima di essere inseriti nella pelle ed essere presi da una confezione chiusa quindi del tutto nuova.

L’ambiente di lavoro deve essere sterile, pulito, non si deve fumare e non ci devono essere animali.

La scheda d’ingresso richiede di sapere anche se avete qualche malattia o virus come l’HIV, in quanto in tali casi la precauzione deve essere massima per evitare contaminazioni. Vi devono chiedere anche se state facendo una cura farmacologica, se soffrite di allergie e a che cosa. Per esempio ci sono molti che non tollerano il nichel, per cui il gioiello da applicare dovrà esserne privo.

La parte nella quale verrà inserita il piercing deve essere disinfettata con alcool al 70% e lasciata asciugare prima di praticare il foro.

Tra quelli più rischiosi sono da annoverare il piercing alla lingua e ai genitali. Queste sono parti estremamente delicate e piene di vasi sanguigni e terminazioni nervose per cui è più facile che i batteri e le infezioni si instaurino o che si abbia una reazione patologica. Inoltre l’orecchino posto in queste zone richiede una cura igienica costante, tale che quando si mangia, nel caso della lingua, va tolto, va lavato e disinfettato quotidianamente, tolto durante la notte e tenuto presente che per la sua sporgenza può causare danni agli stessi denti, graffiandoli e irritando le gengive. Stesso discorso vale per le zone intime, dove va evitata la proliferazione di batteri che si possono insinuare nel foro e creare pus, gonfiori e infezioni di varia natura.

Per i primi giorni è bene mantenere la parte asciutta il più possibile (ovviamente non è possibile per quello in bocca), tale che dopo ad esempio la doccia, bisogna riasciugarsi con cura e velocemente, evitando micro ristagni d’acqua. Prima di toccarsi nella zona d’interesse le mani vanno accuratamente lavate e l’eventuale biancheria a contatto con l’orecchino deve essere pulita e non sfregare o stringere in modo pericoloso sullo stesso.

Avere dei rossori o dei gonfiori durante i primi giorni è normale ma sono reazioni che devono regredire entro un mese al massimo. Quindi è normale avere un leggero sanguinamento e gonfiore della pelle. Già più preoccupante la formazione di cheloidi ovvero piccole cicatrici o endocardite ovvero un’infiammazione delle valvole cardiache. Questi sono veri e propri effetti collaterali che richiedono un’attenta analisi medica. Anche avere febbre dopo l’operazione di piercing, pus, un arrossamento espanso è preoccupante in quanto è indice di infezione batterica, che come tale andrà curata con gli specifici accorgimenti, se del caso , su indicazione medica anche con cura antibiotica.

Dunque una pratica delicate come avete potuto notare, che richiede una decisione ben ponderata in quanto i rischi ci sono e anche elevati. Affidarsi ad un serio professionista che vi accompagni nel percorso è la cosa più giusta da fare, anche per la successiva osservazione del piercing dopo averlo praticato.

 

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