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L’incenso, dall’antichità alle nostre camere da letto!

Redazione

In commercio esistono diverse varietà d’incenso, per venire incontro alle esigenze di ognuno. Potrete quindi, acquistarli in grani e consumarli nei bracieri, o più comodamente in stick, o ancora come polveri.

Perduta in epoche ancestrali, la storia dell’incenso è tanto antica quanto impossibile da stabilirsi. L’uso di questa gommoresina è verosimilmente attribuibile ai popoli medio orientali, estrattori di resine degli alberi di Boswelia, particolarmente copiosi nell’Arabia del Sud.

Con l’incedere degli scambi commerciali, anche i popoli europei ed asiatici furono iniziati all’esercizio di questa pratica che ha invero natura spirituale.

L’incenso nel mondo classico

È nei riti funebri il primo impiego di cui si ha anche notizia  scritta attraverso “Il libro dei morti” egizio, antico  formulario magico-religioso interamente incentrato sul viaggio dopo morte.

Come si apprende dal papiro, la combustione di resine era da intendersi come offerta al defunto e agli dèi, ritenuta capace attraverso la propria natura aerea, volatile e penetrante di colmare il divario fra il mondo dei vivi e quello dell’Ombra.

Gli aromi, inoltre, col loro potere seduttivo e magnetico erano ritenuti capaci non solo di stabilire un canale di comunicazione fra l’uomo e gli dèi, placandone le ire, ma anche di catalizzare lo stato di veggenza. Così nel mondo greco, la Pizia, sacerdotessa del santuario delfico, vaticinava fra le fumigazioni di alloro e Opoponace,  una resina conosciuta come  “Mirra dolce”.

L’incenso in Asia

Altro uso rinomato è quello meditativo, soprattutto presso l’Asia buddhista. Nei templi, i monaci in preghiera erano, e sono ancora, soliti bruciare il legno di sandalo, per favorire la concentrazione. Questa fragranza incredibilmente dolce e corposa, che la leggenda vuole essere stata la pira funebre di Gotama Buddha, è distensiva per i nervi, antisettica, e perfino afrodisiaca.

Il ruolo degli incensi fu di grande importanza perfino nella terapia  medica, in particolare quella del sonno, che attraverso i fumi  di particolari miscele, induceva secondo i medici-maghi di allora, il malato ad un sonno profondo e rivelatore, capace di svelare la natura e i conseguenti rimedi del loro male.

O ancora come purificatori di ambienti e nella cura di infezioni polmonari attraverso le suffumicazioni di canfora, nota per le sue proprietà  decongestionanti. Anche la moderna scienza ha riscontrato l’effettiva capacità degli “acidi boswellici” contenuti nella resina della Boswelia  di inibire gli enzimi “5-lipossigenasi” coinvolti nei processi di infiammazione cronica tipici delle reazioni allergiche ed immunologiche.

Come scegliere l’incenso

Fate i vostri acquisti nei negozi specializzati, ed evitate accuratamente i venditori privi di certificazioni. È di fondamentale importanza, perché l’uso dell’incenso sia un’esperienza piacevole e ripetibile nel tempo, che il prodotto non contenga sostanze tossiche e irritanti; un incenso di qualità difficilmente vi brucerà la gola o renderà faticosa la respirazione.

Dunque, lasciatevi pure cullare dagli affascinanti aromi dell’incenso, magari poco prima di dormire o di ritorno da una giornata stressante, gioverà certamente al vostro umore, e forse, anche al vostro spirito.

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