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Vitamina K: a cosa serve e dove si trova?

Laura
vitamina k

Tutti sappiamo (o almeno abbiamo sentito dire) quanto siano importanti le vitamine per la salute ma conosciamo davvero le differenze tra le varie vitamine, quali alimenti ne sono più ricchi e quali sono le conseguenze di una possibile carenza?

La vitamina K interviene in numerosi funzioni del corpo di notevole importanza come la protezione delle ossa e la coagulazione del sangue, oltre a regolare la risposta agli stati infiammatori ragion per cui nell’alimentazione non dovrebbero mai mancare i cibi che ne sono più ricchi come verdure e ortaggi a foglia verde.

L’importanza del ruolo della vitamina K nel processo di coagulazione del sangue è provata anche dalle conseguenze della sua eventuale carenza che si manifesta di solito con sanguinamento eccessivo da eventuali ferite o fuoriuscita frequente di sangue dal naso; la vitamina K interviene nel processo di coagulazione  attraverso la carbossilazione, con particolari enzimi che permettono alla vitamina di agire aumentando la viscosità del sangue. Stimolando la proteina MatrixGLA la vitamina K riesce  a prevenire anche la formazione di cristalli di calcio nei vasi sanguigni.

Il calcio è molto importante per la salute delle ossa e la vitamina K le protegge dalla fragilità e dal rischio di fratture e rotture, intervenendo nel processo di demineralizzazione delle ossa, ripristinando i tessuti e ripristinando le proteine fondamentali per il sistema osseo (osteocalcina), assumendo un ruolo fondamentale soprattutto con l’avanzare dell’età e, per le donne, a partire dalla menopausa.

Carenza di vitamina K

La carenza di vitamina K è abbastanza rara  negli adulti perchè nei soggetti sani viene prodotta dalla flora batterica intestinale a partire da un’alimentazione ricca di cibi che la contengono; i neonati sono invece più a rischio perchè potrebbe esserci stato  un modesto trasporto della vitamina durante la gestazione attraverso la placenta o a causa della sterilità dell’intestino nei primi giorno di vita.

La carenza di vitamina K si manifesta generalmente con sanguinamento, fragilità ossea ma anche da sintomi secondari come affaticamento, sonno agitato, nausea, quest’ultimi sintomi collegati alla funzione antiossidante della vitamina a favore delle cellule nervose. Una volta accertata la carenza di vitamina K questa può essere reintegrata con l’alimentazione o con l’assunzione di farmaci (gocce di vitamina K).

I cibi che contengono vitamina K

La vitamina K si può assumere facilmente attraverso l’alimentazione inserendo nella propria dieta i cibi che ne sono più ricchi, verdure e ortaggi verdi come lattuga, spinaci, cavoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles, broccoli, ma anche piselli, asparagi e legumi in generale. Frutta secca, pinoli e kiwi sono delle fonti altrettanto valide di vitamina K insieme a cereali, latte e derivati, in particolare alcuni formaggi fermentati che aiutano maggiormente l’intestino nella formazione di vitamina K attraverso l’intervento di alcuni batteri intestinali specifici.

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