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Come avere all’infinito una nuova piantina di Albero di Giada con un solo Rametto

Gianluca Grimaldi
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Le sue foglioline, rotonde e doppie, dal colore verde scuro sono un segno inconfondibile: l’Albero di Giada, il cui vero nome è Crassula Ovata, è una pianta grassa perfetta sia per gli ambienti interni che per l’esterno.

Resistentissima e dall’aspetto particolare, questa pianta può avere diverse dimensioni: può essere molto piccola, tanto da poter essere tenuta anche sulla scrivania o un piccolo pensile, o può essere molto grande e tenuta in ampi vasi da balcone. Molto dipende da quanto spazio le date per crescere!

Ma sapete che, se avete già una di queste piantine, potete moltiplicarla ottenendo una nuova pianta di Albero di Giada? Vi basta solamente un piccolo rametto. Vediamo come fare.

Tagliate un rametto

Innanzitutto, è importante che la pianta principale sia matura e in salute.

Dopo esservene accertati, dando uno sguardo allo stato delle foglie, scegliete un rametto, o meglio uno stelo, e recidetelo aiutandovi con un paio di cesoie da giardino.

N.B: prima di utilizzarle, ricordate di sterilizzare le cesoie.

Il rametto che ricaverete è detto talea e deve avere alcune caratteristiche. Per prima cosa, deve essere lungo almeno 7-10 cm. Inoltre, deve essere provvisto di giunture per le foglie: è da qui che lo stelo produrrà nuove foglioline.

Fate asciugare

Ora è arrivato il momento di far asciugare un po’ il taglio per evitare che si sviluppino infezioni o si presentino altre problematiche.

Mettete lo stelo tagliato all’aria aperta per qualche giorno, in modo che il taglio possa rimarginarsi. Noterete che la base tende ad indurirsi e scurirsi: si tratta di un fenomeno assolutamente normale.

Un trucchetto? Potete passare la base dello stelo in un po’ di cannella in polvere: questa sostanza, oltre a ridurre il rischio di infezioni, è uno stimolante per la nascita e lo sviluppo di nuove radici.

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Volete scoprire altri utilizzi della cannella in polvere in giardino? Eccoli qui.

Scegliete il giusto terriccio

Prima di interrare il rametto in un nuovo vaso, dobbiamo scegliere il giusto terriccio.

Purtroppo, il terriccio universale non è molto adatto in quanto eccessivamente pesante per consentire lo sviluppo di nuove radici.

Il consiglio è quello di utilizzare un miscuglio di torba, sabbia, un po’ di compost e perlite. In alternativa, potete andare al vivaio e acquistare del terreno per piante grasse già pronto.

L’importante è che il terriccio in cui metteremo la talea sia molto drenante, ossia non trattenga troppo l’acqua, evitando così i ristagni.

Attenzione: se avete dubbi su come fare e temete di sbagliate, chiedete consiglio a un professionista.

Interrate

Dopo aver messo il terreno in un vaso (per una talea andrà benissimo anche un vaso di piccole dimensioni), fate un piccolo buco al centro del terreno con un dito e interrate il rametto in modo che questo rimanga dritto.

Poi, bagnate il terreno rendendolo umido, ma non bagnato.

Se siete alla ricerca di tutte le informazioni e i segreti di questa pianta, leggete qui.

Come prendersene cura

Ora dovete solo attendere che spuntino le radici dal rametto.

Perché questo avvenga, è essenziale che ne abbiate buona cura. Mettetelo in un luogo dove ci sia una buona dose giornaliera di luce solare indiretta, mentre evitate di esporla ai raggi diretti del sole.

Potete tenere il vasetto sia in casa che all’esterno, l’importante è che sia esposto a una temperatura abbastanza costante non inferiore ai 15 e non superiore ai 24 °C.

Non sapete bene dove mettere la piantina? Scoprite qui quali sono i luoghi più adatti. Se, invece, avete deciso di tenerlo in balcone, leggete qui per alcuni consigli.

Dopo qualche settimana noterete che sono spuntate le radici: la vostra nuova piantina di albero di giada è pronta!

Potete sia trasferirla in un nuovo vaso sia attendere che cresca ancora un po’ prima di rinvasarla.

Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di prodotti biologici, del loro utilizzo e di tutto quello che è benessere. Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".
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