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Autunno, voglia di funghi.. ma attenti alle intossicazioni!

Valeria

I funghi sono uno degli alimenti simbolo dell’autunno: impossibile resistere ad un risotto ai porcini o ad un piatto di funghi trifolati. E’ l’occasione dell’anno in cui si possono finalmente utilizzare funghi freschi in cucina, che potranno poi essere congelati e adoperati per tutto l’anno.

Come sappiamo, poi, i funghi rappresentano un ottimo alleato nelle diete dimagranti: contengono poche calorie e il loro apporto di sali minerali e fibre è decisivo in un regime alimentare sano ed equilibrato.

Attenzione però: secondo una recente indagine ben otto persone su dieci non sanno distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi. “Andare a funghi” dunque non è un’attività esente da rischi; è importante, per evitare intossicazioni alimentari, conoscere bene quali sono le specie che è possibile mangiare e quali, invece, bisogna assolutamente evitare.

I funghi pericolosi contengono sia molecole tossiche termolabili, dunque eliminabili con una cottura a 70 gradi per circa 15-20 minuti, sia sostanze termostabili che non possono essere eliminate con nessun tipo di cottura. Questi ultimi sono spesso talmente tossici che bastano pochi grammi per restare intossicati.

I sintomi possono comparire subito dopo l’ingerimento del fungo (a breve termine) oppure dopo diverso tempo (a lungo termine). In quest’ultimo caso si interviene tardivamente, alla comparsa dei primi segnali, quando ormai le sostanze tossiche sono state in parte assorbite.

Nelle intossicazioni a lungo termine compaiono dapprima sintomi intestinali (nausea, vomito, diarrea e dolori addominali), facilmente imputabili a molte diverse patologie. Si può avvertire pressione bassa e urgente bisogno di bere. In un secondo momento possono comparire problemi al fegato (insufficienza epatica e ittero) e ai reni.

Che fare dunque? Semplice: la prossima volta che “andiamo a funghi” ricordiamoci di portare con noi una guida sui funghi velenosi oppure più semplicemnte rintracciare in rete e stampare le foto delle specie da cui stare alla larga.

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