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ParkRun: la corsa nei parchi del mondo

Redazione
parkrun

ParkRun è un movimento sportivo non agonistico nato in Inghilterra nel 2004 grazie al baronetto Paul Sinton Hewitt, il quale decise di organizzare nel parco di Londra una mini-corsa con 13 amici. Da questa idea locale il movimento si è espanso a macchia d’olio in tutto il mondo tanto che oggi i Paesi coinvolti nell’iniziativa sono ben 15.

Ma cos’è in pratica il ParkRun? Scopriamo insieme in cosa consiste e quali sono le fondamenta di questo movimento non agonistico e gratuito che ha appassionato e coinvolto milioni di persone, tra runners e volontari. E’ una tendenza amichevole che ricorda un po’la passione per il Barefooting.

ParkRun: una filosofia di vita

Il ParkRun oggi vanta il coinvolgimento di ben 15 Paesi in tutto il Mondo, tra cui anche l’Italia, oltre due milioni di runner registrati, più di mille parchi e circa 250 mila volontari. Un movimento che nasce e resta totalmente gratuito, senza spese e costi aggiuntivi.

Il movimento non è agonistico ma “amatoriale” come quando nacque nel 2004, anno in cui il baronetto organizzava la solita corsetta settimanale come appuntamento fisso (un po’ come fanno tanti giovani e meno giovani oggi). Il ParkRun nasce con uno scopo be preciso, quello di fare integrazione e favorire la socialità tra gli individui attraverso lo sport. Tre sono le fondamenta che stanno alla base del movimento:

  • socializzazione
  • gratis
  • regole precise

Quali sono le regole d’oro de ParkRun?

Il ParkRun è un movimento non agonistico, ma per il corretto e sano svolgimento degli allenamenti e dello stare insieme, sono necessarie delle regole precise e molto semplici a cui ognuno deve attenersi:

  1. Briefing: allenarsi prima della corsa
  2. Rispettare il modo di partecipare di ogni corridore
  3. Bambini sotto gli 11 anni devono partecipare accompagnati da un genitore e un tutore
  4. E’ ammesso un solo animale a correre con il padrone e deve stare al guinzaglio
  5. Rispetto dell’ambiente, dei parchi e degli altri (corridori e organizzatori)
  6. Senza codice a barre non c’è risultato
  7. divertirsi in compagnia
  8. l’importanza dei volontari

Come si svolge il ParkRun

Il ParkRun è iniziato come corsetta amatoriale tra amici per poi diventare un vero e proprio progetto internazionale. Dopo un anno di iniziative al Bushy Park di Londra alcuni podisti runner londinesi organizzarono un evento simile, ogni sabato, al Wimbledon Park.

Tutti i podisti del mondo hanno cominciato a interessarsi al’evento (dall’Europa all’Asia) ed è stato creato così il sito parkrun.com. Al sito basta iscriversi e si ottiene un codice a barre identificativo che vale per sempre e per ogni singolo Paese.

Una volta iscritti si è un runner del movimento ParkRun e si può essere in contatto ogni singolo istante con i corridori di tutto il mondo. I corridori devono rispettare i parchi e lungo il percorso, se vedono un collega in difficoltà, devono fermarsi e prestare aiuto.

Il ParkRun mette in evidenza i valori della socialità, della sana competizione e dell’aiuto reciproco. Non è una corsa a vincere la Coppa del primo posto, ma una corsa al divertimento, allo stare insieme e al condividere una sana passione comune.

Chi può iscriversi al ParkRun?

Il ParkRun è un movimento non agonistico, gratuito e aperto a chiunque voglia partecipare alla corsa settimanale che si svolge sempre di sabato alla stessa ora, 9 del mattino, orario valido per tutte le nazioni. In questo lasso di tempo i corridori si incontrano per allenarsi, camminare o correre per una distanza costante di 5 km.

Al movimento possono iscriversi e partecipare:

  • podisti esperti
  • pensionati
  • lavoratori
  • bambini (al di sotto degli 11 anni accompagnati da un genitore)
  • adolescenti
  • donne
  • amatori

Il ParkRun in Italia

Queste persone si incontrano nei parchi di riferimento e fanno conoscenza con il resto del gruppo.Ecco uno dei primi scopi del movimento: la socializzazione attraverso lo sport. In Italia il ParkRun è stato introdotto dall’ingegnere navale Giorgio Cambiano nel 2015.

I Parchi italiani di riferimento sono tanti:

  • Parco Uditore e Favorita a Palermo
  • Parco Marecchia a Rimini
  • Parco Nord a Milano
  • Parco Storga di Treviso
  • Villa Ada a Roma
  • etc

Ogni sabato mattina alle 9 in ognuno di questi parchi italiani e in tanti altri sparsi in tutto il mondo i corridori si incontrano per la loro corsetta amatoriale settimanale. Gli appuntamenti del ParkRun non sono delle gare ma allenamenti (anche se tutto si svolge come fosse un incontro vero e proprio a punti). Vediamo come vengono gestiti gli incontri di runner.

Gestione del ParkRun

Il ParkRun è un movimento non agonistico intorno al quale ruota una vera e propria organizzazione. Gestire l’evento della corsa del sabato settimanale è molto semplice grazie a un team di volontari ognuno con un compito ben preciso. L’organizzazione del runner prevede:

  • volontari
  • direttore della giornata
  • addetto allo scanner per raccogliere i codici a barre dei partecipanti
  • cronometrista che prende i tempi dei corridori

La presenza del cronometrista non deve far pensare a una gara. Il ParkRun resta un movimento amatoriale e questa figura è introdotta solo per far sapere ai corridori i loro tempi di corsa e quali miglioramenti raggiungono settimana dopo settimana.

I codici dei partecipanti vengono caricati su un sito insieme alle foto amatoriali scattate ad ogni evento e ogni 50 corse i partecipanti ricevono una maglietta personalizzata rappresentativa. Un modo per premiare la volontà e la passione degli amatori di questo importante progetto mondiale che mette in evidenza i grandi valori dello sport. L’appuntamento è ogni sabato alle 9 nel Parco di riferimento, in quel momento tutti i corridori del mondo si ritrovano a condividere una stessa passione (un po’ come il flash Mob).

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