Vai al contenuto

Correre una maratona non è un’impresa impossibile

Alessia
correre una maratona

Certo non è nemmeno una cosa semplice: non ci si sveglia una mattina e si corre per 42 Km e 195 metri come se fosse una passeggiata. Insomma non si corre una maratona da zero senza allenamento!

In media, una persona che non sia abituata a correre regolarmente e su distanze medio-lunghe, che ha un lavoro e una vita normale, necessita di circa un anno di allenamento prima di riuscire a portare a termine una maratona.

Ci vogliono sacrificio, costanza e una grande forza di volontà perché, per un anno (poco più o poco meno), almeno tre volte alla settimana bisognerà dedicare un paio d’ore alla corsa, senza arrendersi al freddo, al caldo, alla stanchezza, alla mancanza di voglia, alla fatica o alla sensazione di non farcela più.

Correre per una distanza e soprattutto per un tempo così lunghi (a meno che non siate Wilson Kipsang, che ha vinto la Maratona di Berlino con il tempo di 2 ore, 3 minuti e 23 secondi) è una grande sfida più per la testa che per gambe e polmoni. Lo stimolo è molto grande, visto che si tratta di una gara molto affascinante, un’impresa che si può definire quasi “estrema”, una sfida a se stessi e ai propri limiti.

Cominciare a correre

Il primo grande sforzo da compiere, prima di iniziare un vero e proprio allenamento, è quello di abituarsi a correre. Correre per quanto è possibile, poi riposarsi camminando e riprendere a correre; dopo qualche tempo cuore, testa e polmoni si abitueranno allo sforzo e sarà possibile correre per un’ora di fila senza mai fermarsi.

Preparazione per la maratona

Bisogna ora affrontare il secondo passo, cioè iniziare a misurare le distanze, servendosi di una delle tante applicazioni per smartphone oppure di un orologio con gps. Quando in un’ora si riusciranno a percorrere 10 km, si potrà iniziare a seguire una vera e propria tabella di allenamento, specifica per arrivare a percorrere la distanza, sempre tenendo a mente che non sarà possibile battere nessun record del mondo e che il vero obiettivo sarà arrivare al traguardo in posizione verticale.

Scarpe adatte per correre la maratona

A questo punto, se non si è già provveduto prima, sarà fondamentale scegliere un buon paio di scarpe; aumentando le distanze infatti, ci si accorgerà che una calzatura adeguata è fondamentale. Non bisogna spendere per forza molti soldi; ci sono in commercio buone scarpe a basso costo: l’importante è che siano sufficientemente comode e ammortizzate, leggere e da runner, in modo da ridurre (evitarli è impossibile) tutti quei microtraumi alle giunture che provoca la corsa. Con una scarpa che calza bene, il piede è sempre comodo e non si formano vesciche, che sono la conseguenza di calzature non adatte.

Programma allenamento maratona

L’altro grosso punto è la scelta del programma d’allenamento da seguire. Per chi corre da poco tempo, è meglio programmare una Maratona almeno con 8 mesi di preparazione: nei primi 3 mesi si inizia a partecipare alle gare sui 10km; nei 3 mesi successivi si inseriscono allenamenti lunghi e lenti con eventuali Mezze Maratone, e negli ultimi 2 mesi ci si incentra sull’obiettivo Maratona.

Per chi invece è abituato a correre agevolmente i 10 km, saranno sufficienti 6 mesi di preparazione; e per i corridori abituali delle mezze maratone, 4 mesi. Come programma d’allenamento, una possibilità è quella di rivolgersi ad un personal trainer, che elaborerà una tabella adeguata al nostro fisico e alle nostre abitudini. Oppure, in maniera molto più semplice, è possibile cercare una tabella già pronta e adeguarla a noi.

Esistono molte scuole di pensiero su come preparare una maratona. Alcuni ritengono fondamentale correre sempre su distanze lunghe, altri lo ritengono dannoso; qualcuno preferisce allenarsi in modo più intenso su distanze brevi, oppure facendo quasi esclusivamente ripetute e cambi di ritmo. Un consiglio molto utile è sicuramente quello di optare per il programma più equilibrato e, soprattutto, che ci possa “piacere” di più, in modo da sentirlo più nostro e affrontarlo più volentieri: questo è il “programma migliore”.

Ah dimenticavo! Se ti piacciono questi Consigli Naturali posso inviarteli ogni giorno direttamente su Messenger! Iscriviti al mio Canale! Ti aspetto!

Tabella allenamento maratona

In linea di massima, su tre sedute settimanali, una sarà dedicata a una corsa su una distanza breve (attorno ai 10 km), una alle “ripetute” o a una corsa con variazioni di ritmo e l’ultima dovrà essere svolta a ritmo lento su una distanza lunga, partendo dai 15 km per arrivare ai 30-35; non si arriverà mai a percorrere, in allenamento, l’intera distanza della maratona: solo il giorno della gara si potrà provare l’ebbrezza dei 42 km.

Corsa breve a ritmo sostenuto

avrà la funzione di prendere confidenza con il ritmo, mantenendolo costante per un certo numero di km, in modo da renderlo parte di noi e da poterlo reggere per tutta la gara.

Corsa con variazioni di ritmo

che alterna tratti veloci di uno o due km, a tratti di recupero in corsa leggera o camminando, ha lo scopo di abituare il fisico all’aumento del passo, oltre ad allenare gambe e cuore a sopportare sforzi lunghi con poco tempo per il recupero.

Corsa lunga

invece, serve per imparare a correre per tempi lunghi, abituando il corpo allo sforzo prolungato nel tempo, ma soprattutto serve per allenare la mente all’idea che, per correre una maratona, bisognerà passare 4 ore a ripetere sempre lo stesso gesto, senza mai fermarsi (difficoltà da non sottovalutare: 4 ore passate a correre sono davvero tante!).

Riposo dopo l’allenamento

Per chi è all’inizio è consigliabile far trascorrere sempre un giorno di riposo tra una seduta di allenamento e l’altra (magari inserendo bici e nuoto in questi giorni di off), poiché anche correre lentamente conduce le articolazioni, tendini, muscoli a carichi eccessivi e traumatismi.

Detto così sembra quasi una passeggiata, ma non sarà così semplice, considerando che questo programma andrà seguito con costanza, nonostante le condizioni meteo avverse, gli impegni, la stanchezza e la voglia di fermarsi pensando “chi me lo fa fare?”.

Un grande aiuto, però, verrà sicuramente da noi stessi, grazie alla sensazione di benessere che riesce a dare l’attività fisica e grazie soprattutto alla voglia di migliorarsi che seguirà senza dubbio ad ogni obiettivo raggiunto e ad ogni miglioramento.

E chissà che non diventi una droga da quanto ci piace… la corsa può creare dipendenza fino al punto di non poterne più fare a meno!

Condividi

COSA SCOPRIRAI