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Come scegliere la crema solare protettiva adatta per la propria pelle?

Alessia
abbronzatura spiaggia

Mare, sole e abbronzatura perfetta sono le tre parole d’ordine di ogni estate ma si sa, la pelle deve essere protetta quando viene esposta al sole. Come destreggiarsi nella scelta del protettivo solare?

Una prima distinzione da fare è tra i diversi  solari che si possono classificare in assorbenti e respingenti:

assorbenti (filtri chimici), più diffusi, contengono sostanze chimiche che impediscono la penetrazione nella pelle delle radiazioni solari, catturandole e trasformandole in innocue. Il filtro è selettivo per certe lunghezze d’onda quindi, alcuni prodotti associano più filtri per ampliare la gamma delle radiazioni assorbite ed estendono la protezione anche agli UVA. Per poter garantire la copertura dell’intero spettro solare un prodotto a base di filtri chimici dovrebbe contenerne almeno 3 o 4 di diverso tipo ed in elevate concentrazioni.

respingenti (filtri fisici), riflettono e disperdono le radiazioni, in quanto contengono sostanze minerali (es. ossido di zinco, biossido di titanio, mica) che non lasciano passare i raggi ultravioletti. Riflettono però anche la luce visibile e lasciano sulla pelle un sottile strato bianco esteticamente poco gradevole.

Sono indicati  per chi ha una pelle chiara, con spiccata tendenza agli eritemi o con forme neoplastiche, o per parti del corpo molto sensibili come il naso e le labbra. I filtri sono opportunamente “completati”, a livello di composizione, con altri principi attivi che hanno la funzione di reidratare la pelle (aloe, burro di karitè, allantoina, acido ialuronico, pantenolo, ecc.) e lenire gli effetti nocivi del sole (camomilla o alfa-bisabololo, calendula, malva, acido glicirretico, ecc.).

L’altro elemento fondamentale per la scelta del solare protettivo è il fattore di protezione, cioè il numero che indica quanto tempo è possibile stare al sole (con quel prodotto “spalmato”) prima che la pelle si scotti: è preferibile cominciare con un indice più alto rispetto a quello calcolato in base alle variabili sopra citate, e applicare una quantità media di prodotto (non parsimoniosa!) pari all’incirca al volume di una noce (1,5 g) per il braccio, l’avambraccio e la mano (per il resto del corpo, utilizzare un quantitativo proporzionato alla relativa superficie).

Il numero del fattore indica, nella pratica, quante volte è possibile moltiplicare il tempo di permanenza al sole prima che ci sia una scottatura della pelle: ad esempio, un prodotto che ha un fattore di protezione 4 permette di stare al sole un tempo 4 volte più lungo di quello normalmente previsto per non scottarsi (tempo di eritema), esponendosi senza protezione nelle stesse condizioni.

Il protettivo deve essere applicato almeno mezz’ora prima di esporsi al sole, per essere ben assorbito e poi, applicato nuovamente nel corso della giornata (ogni 2 ore è l’ideale, in media): infatti la sudorazione, lo sfregamento con i teli da spiaggia, i bagni, le docce o una disomogenea applicazione ne riducono la capacità protettiva. Si consiglia un’applicazione costante anche perché il prodotto solare garantisce una maggiore idratazione degli strati più superficiali dell’epidermide e contribuisce così a preservare l’abbronzatura più a lungo.

Attenzione al riverbero anche sotto l’ombrellone, specie su spiagge dove la sabbia è molto chiara e riflettente: pur stando al riparo, è opportuno utilizzare il prodotto solare più volte, durante tutta la giornata. Inoltre, i prodotti solari, una volta aperti, anche se non sono avariati, possono aver perso la capacità protettiva e, quindi, l’anno successivo, utilizzarli tranquillamente come creme corpo ma preferire prodotti nuovi per l’esposizione diretta al sole.

Non sempre è chiaro quale sia realmente l’indice di protezione dai raggi UVA e UVB (indice SPF = Sun Protection Factor oppure IP = indice di protezione) perché spesso è indicato utilizzando diverse scale di numerazione sui prodotti in commercio. Per confrontare solari di diversa provenienza quindi, si deve controllare che i SPF siano appartenenti alla stessa scala.

L’Unipro (Associazione Italiana Industrie Cosmetiche) ha classificato i fotoprotettori in 5 classi:

  • Protezione bassa: SPF/IP 2-6;
  • Protezione moderata: SPF/IP 8-12;
  • Protezione alta: SPF/IP 15-25;
  • Protezione altissima: SPF/IP 30-50;
  • Protezione ultra alta: SPF/IP 50+.

Per le radiazioni UVA, a differenza di quelle UVB, non esiste una metodica standardizzata per il calcolo dell’indice di protezione anzi, per molto tempo sono state considerate inoffensive e si ignorava fossero le principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Dato che gli UVA non sono in grado di provocare arrossamento cutaneo (parametro misurato nel calcolo dell’SPF), è difficile stabilire l’efficacia protettiva del prodotto e solitamente viene fatto riferimento alla pigmentazione immediata e persistente in seguito all’esposizione. La maggior parte dei protettivi solari quindi non riporta il valore di protezione per i raggi UVA; se presente, è indicato dalla sigla PPD o IPD. Generalmente, comunque la protezione UVA è coerente con la protezione UVB (alta protezione UVB = alta protezione UVA).

Ma come scegliere e decidere il prodotto solare concretamente?

Innanzitutto, calcolare il proprio tempo dopo il quale insorgerà l’eritema solare: genericamente, calcolate un’esposizione di 5 minuti per il primo giorno per il fototipo 1, aumentando 5 minuti per ogni fototipo (10 minuti per il 2, 15 per il 3, e così via) e di 5 minuti ogni giorno successivo. Ad esempio, se la nostra pelle è del fototipo 2, il primo giorno si potrà rimanere al sole senza protezione per soli 10 minuti. Utilizzando un protettivo solare con fattore 6 potremo allungare questo periodo ad 1 ora (10 minuti x 6 SPF = 60 minuti). Se si vuole rimanere sotto il sole per un periodo di tempo più lungo, dunque, bisognerà scegliere un fattore più alto.

Bisogna poi domandarsi per quale tipo di pelle e per quale parte del corpo si deve utilizzare quel prodotto: in commercio ci sono varie tipologie, come latte, crema, gel e spray, olio, e la scelta dipende da criteri e gusti personali. In generale, le creme e i gel sono indicati per le parti del corpo non estese (viso, spalle e petto), mentre le altre sono indicate per tutto il corpo.

I latti contengono un’elevata percentuale di acqua, sono facilmente spalmabili ma vanno rinnovati più spesso degli altri prodotti perché poco resistenti.

Le creme hanno un’adesività maggiore e generalmente si utilizzano per il viso, in quanto sono più difficili da spalmare.

I gel sono più adatti a chi ha la pelle grassa perché il veicolo in cui è disperso il filtro solare tende a dare secchezza alla pelle.

Gli oli solari normalmente hanno indici di protezione bassi, conferiscono lucentezza alla pelle e facilitano la penetrazione delle radiazioni. Non sono consigliati nel caso di carnagioni chiare.

Preferire prodotti resistenti all’acqua: quelli definiti impermeabili all’acqua (”waterproof”) mantengono la loro efficacia anche dopo 80 minuti di immersione nell’acqua, mentre i prodotti definiti resistenti all’acqua (”water-resistant”) sono ancora efficaci dopo 40 minuti.

Gli autoabbronzanti sono un buon alleato perché consentono di ottenere una buona pigmentazione cutanea, in poche ore e in assenza di sole (l’abbronzatura scompare in 2 o 3 giorni però). Sono coloranti dello strato corneo e non sono dannosi: la loro capacità pigmentante è dovuta a uno zucchero che si lega alla cheratina, una proteina dell’epidermide.

Questo legame dà luogo a composti nuovi, colorati per l’appunto. Ottimi dunque per un gusto estetico di abbronzatura, bisogna sempre ricordare però che gli autoabbronzanti non conferiscono alcuna protezione e quindi non vanno mai usati da soli, in sostituzione dei prodotti solari protettivi, a meno che non siano addizionati di filtri.

Gli acceleratori di abbronzatura -gli abbronzanti- invece, sono prodotti in genere a base di oli – per esempio, di cocco o di noce – che potenziano l’attività iperpigmentante delle radiazioni. Secondo gli esperti però aumentano il rischio di ustioni e facilitano l’invecchiamento della pelle: attenzione!

Idratare la pelle al sole

L’esposizione prolungata alle radiazioni solari sottrae alla pelle quantità considerevoli di liquidi che, se non reintegrati, causano fenomeni di secchezza e di desquamazione alla stessa. Per mantenere dunque la pelle elastica, è necessario utilizzare una crema idratante o un prodotto doposole che abbiano funzioni restitutive e lenitive, ossia che contengano sostanze dotate di proprietà rinfrescanti e disarrossanti (ad es. achillea, calendula, aloe, tiglio, jojoba, ecc.), idratanti (ad es. allantoina, acido ialuronico, ecc.) e ad azione antiradicalica, per contrastare il “fotoinvecchiamento”.

In commercio sotto diverse forme (emulsione, gel, crema ecc.), sono tutte caratterizzate da un’elevata presenza di acqua, quindi una facile evaporazione dell’acqua che sottrae calore al corpo e dona una sensazione di frescura e sollievo e idratano e conferiscono elasticità alla pelle. Ciò non significa però che  possano prolungare l’abbronzatura: per natura, la pelle si rinnova continuamente ed elimina gli strati superficiali per cui, l’abbronzatura è destinata a scomparire. Bisogna ricordarlo ed accettarlo!

Facciamo dunque, un riassunto semplificatore su come poter scegliere il prodotto solare adatto:

  1. Determinare il proprio fototipo
  2. Considerare l’età (bambini e anziani necessitano a priori di un fattore protettivo molto più alto)
  3. Considerare il luogo in cui avverrà l’esposizione: altitudine, latitudine, stagione, caratteristiche climatiche, ventilazione, etc. L’intensità delle radiazioni aumenta del 12% ogni 1000 m di altezza: è quindi più pericolosa l’esposizione in montagna che al mare.
  4. Notare la presenza di eventuali superfici riflettenti (la neve è in grado di riflettere circa l’80% dei raggi ultravioletti, la sabbia più del 25%)
  5. Stabilire gli orari e la durata di esposizione desiderata e prevista
  6. Considerare lo svolgimento di attività all’aria aperta e quindi della possibile esposizione inconsapevole e diretta
  7. Ricordare e verificare l’eventuale assunzione di farmaci in contemporanea
  8. Verificare la possibile personale soggezione ad allergie o patologie legate al sole
  9. Valutare le caratteristiche del prodotto solare, considerando elementi come: Capacità di proteggere da qualsiasi radiazione ultravioletta. Che non sia tossico e sensibilizzante. Che sia dotato di un sistema filtrante resistente al calore (fotostabile). Che sia resistente all’acqua. Che sia facile da applicare e sia gradevole per voi stessi, a livello cosmetico, olfattivo, etc.
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