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Defaticamento per eliminare l’acido lattico

Jennifer

Chi pratica sport a livello agonistico, o comunque, mette a dura prova il proprio fisico con prestazioni atletiche importanti, a volte si ritrova il giorno dopo distrutto e pieno di acido lattico fino ai capelli. Questo può succedere se non si è ben allenati e si sostengono prove che vanno oltre le possibilità fisiche dell’atleta, insomma, se si tira troppo una Cinquecento scassata sull’autostrada rischia di fondersi il motore.

Tale situazione si verifica spesso quando si svolge una competizione ufficiale, per esempio una partita di tennis o una gara di corsa, in quanto la voglia di vincere e di far bene trascende i nostri limiti fisici facendoci sentire meno la fatica, e questo con il rischio, appunto, di spingere troppo oltre il nostro fisico e causargli dei problemi.

Ovviamente la risposta più chiara è quella di svolgere un allenamento programmato e mirato alla disciplina che si svolge, così da prevenire determinati tipi di trauma. Ma se questo non avviene o la prestazione fisica si è rivelata con un carico maggiore rispetto a quello sopportabile dal nostro corpo, bisogna ricorrere ad altri espedienti post-gara.

Tra i tanti rimedi che si possono utilizzare consigliamo questi tre: la corsa di defaticamento, lo stretching e i bagni con sali minerali.

Corsa di defaticamento

La corsa di defaticamento è utilizzata in quasi tutte le discipline sportive. Al termine di una prestazione fisica importante il corpo ha bisogno di rilassarsi, soprattutto le gambe, dopo essere stato sollecitato durante la gara. Il defaticamento consiste appunto in una corsa a ritmo blando che rilassi la muscolatura dell’atleta, la durata media dell’esercizio è di 5/10 minuti.

Il defaticamento facilita lo smaltimento dei cataboliti prodotti dai muscoli durante lo sforzo; le tossine come l’acido lattico e i radicali liberi che si accumulano nei muscoli vengono allontanati verso gli organi di smaltimento.

In questo modo si verifica un recupero più veloce, perché si ritrova più velocemente un riequilibrio fisico favorito appunto dal ritmo lento di corsa che favorisce il progressivo smaltimento delle tossine mediante il sangue.

Stretching

Anche lo stretching, a patto che sia eseguito correttamente, può favorire un più rapido recupero dei muscoli dopo una prestazione importante. Come dicevamo gli esercizi devono però essere eseguiti con metodo attento; innanzitutto bisogna muoversi con attenzione senza strappi, bisogna tenere le posizioni almeno per 15 secondi e si deve rimanere sempre sotto la soglia del dolore.

Lo stretching va fatto sia immediatamente dopo la prestazione (dopo la corsa di defaticamento), che nei giorni successivi se l’acido lattico accumulato non è stato ancora smaltito. Gli esercizi di stretching devono coinvolgere tutti i muscoli, anche quelli meno utilizzati durante lo sforzo, e inoltre, per renderli ancora più efficaci, bisogna concentrarsi e far partecipare anche la mente, un po’ come avviene nello yoga.

Gli esercizi sono tanti e si possono trovare ovunque, l’importante è avere l’accortezza di farli sempre, è un po’ come lavarsi i denti: una abitudine corretta che aiuta anche a prevenire danni seri.

Sali minerali da bagno

Se lo sforzo è stato così grande che né la corsa di defaticamento che lo stretching sono riusciti a riportare il corpo ad un giusto equilibrio, si può ricorrere ad altri rimedi più particolari. Ad esempio ci sono alcuni sali minerali che facilitano il recupero muscolare e si possono utilizzare nei bagni casalinghi.

Un rimedio più popolare è anche quello del bagno caldo nel sale e nell’aceto, ottimo soprattutto se l’acido lattico è concentrato nelle gambe. Dopo circa 30 minuti di bagno ci si dovrebbe poi sdraiare e sollevare gambe e schiena nella posizione della candela, poi agitare le gambe cercando di sciogliere appunto i muscoli e far defluire la fatica verso il basso.

L’aceto puzzerà un po’, ma credetemi è un toccasana per i muscoli. Se non si ha troppo tempo a disposizione è comunque buono, mentre si fa la doccia, subito dopo la prestazione, alternare la temperatura dell’acqua e farla cadere direttamente sulle zone più affaticate; l’acqua è miracolosa, soprattutto quando è fredda può favorire un recupero più rapido.

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