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La cataratta: cause, sintomi e intervento

Laura
occhi donna orzaiolo

Tra le malattie dell’occhio la cataratta è tra le più diffuse e conosciute, solitamente collegata all’avanzare dell’età è una progressiva opacizzazione del cristallino influenzata sicuramente dagli anni che passano ma anche da altri fattori come diabete, fumo, alcool, raggi ultravioletti e alcune terapie cortisoniche.

Esistono diversi tipi di cataratta che si distinguono dalla zona del cristallino che inizia ad opacizzarsi che può essere il centro (nucleare), i bordi (corticale) o le aree sottocapsulari, polari posteriori, a cavaliere, pulverulente ecc. La cataratta, al contrario di ciò che si pensa, non è un velo che improvvisamente scende sull’occhio ma è una malattia progressiva, un processo lento di disidratazione, ossidazione, inspessimento e opacizzazione del cristallino.

Le cellule morte e invecchiate della pelle possono essere facilmente eliminate a differenza di quelle del cristallino che una volta staccate si vanno a depositare, ad esempio nel centro o ai lati, e con il tempo si sovrappongono dando vita alla cataratta; a questa poi contribuisce anche la progressiva diminuzione di umore vitreo con conseguente ossidazione e disidratazione del cristallino.

Questo naturale e fisiologico processo di formazione della cataratta viene influenzato e accelerato in soggetti con diabete o disfunzioni della tiroide; in chi eccede con fumo ed alcool, a causa dei raggi ultravioletti (uso di occhiali con lenti solari inadeguate) e dell’uso-abuso di  corticosteroidi. Fattori ereditari e congeniti, traumi e lesioni perforanti dell’occhio sono altresì cause di comparsa di cataratta a qualunque età.

I sintomi della cataratta

Trattandosi di una processo lento e progressivo i primi sintomi della cataratta sono spesso ignorati fino a quando non si aggravano, a meno di non sottoporsi ad una visita specialistica. I sintomi più diffusi sono: annebbiamenti transitori o permanenti della vista; latenza nella messa a fuoco a varie distanze; affaticamento alla lettura e difficoltà nella guida notturna; bruciore e stanchezza; senso di facile abbagliamento nella visione controluce e lentezza nell’adattamento al buio; difficoltà nel distinguere i colori.

Nella maggior parte dei casi la cataratta si scopre per caso, a volte durante visite oculistiche di routine come può essere quella per il rinnovo della patente, anche se sarebbe sempre prudente effettuare un controllo specialistico in presenza di affaticamento o altri disturbi alla vista. Il tempismo nella diagnosi della cataratta è molto importante perchè con l’avanzare della degenerazione del cristallino la cataratta diventa sempre più dura e opaca e l’intervento presenta maggiori difficoltà.

L’intervento di cataratta

Così come si credeva che la cataratta comparassi all’improvviso come un velo sull’occhio allo stesso modo era opinione diffusa dover attendere la maturazione della stessa (dura e tale da impedire la vista) per poter intervenire.

Attualmente si preferisce intervenire il prima possibile proprio per evitare un eccessivo indurimento della cataratta, il tutto utilizzando tecniche mini invasive per evitare di danneggiare le delicate strutture dell’occhio. Utilizzando gli ultrasuoni (la tecnica più diffusa è la facoemulsificazione ad ultrasuoni) il chirurgo frantuma il cristallino e lo aspira tramite un’incisione di circa 2 mm, la stessa che servirà per inserire la lente artificiale pieghevole (si apre come un fiore e si posiziona in sede) che va a sostituire il cristallino asportato.

Nelle ore successive all’intervento si possono avvertire dei disturbi come bruciore, senso di corpo estraneo, prurito e indolenzimento e il giorno successivo sarà necessaria una visita post-operatoria a seguito della quale il medico prescriverà la terapia adeguata, generalmente a base di collirio antibiotico e antinfiammatorio.

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