Importato dagli Stati Uniti d’America, il massaggio mio-fasciale prende il nome dal suffisso “mio” che deriva da muscolo e “fasciale” da fascia. Si tratta di una tecnica di terapia manuale che non lavora sui muscoli, ma letteralmente tra i muscoli.
Parliamo di una tecnica di manipolazione della fascia muscolare-connettivale che nasce allo scopo di modificare e “riorganizzare” essenzialmente il sistema mio-fasciale. Questo massaggio agisce sulle strutture neuro-muscolari, articolatori e connettivali.
E’ un trattamento particolarmente indicato per gli sportivi sia amatoriali sia professionisti, per i problemi posturali (soprattutto di scoliosi), ed è anche ideale come massaggio tonificante del tessuto.
Ma spieghiamo cos’è il sistema mio-fasciale: non è altro che una fitta struttura connettivale che avvolge e mette in collegamento tra loro muscoli, tessuti e organi, fornendo loro delle guaine “protettive” elastiche. Queste “guaine” a loro volta non sono isolate ma formano una rete estesa in tutto il corpo, appunto il sistema mio-fasciale.
Attraverso gli strati fasciali, si determina dunque la posizione, la postura del corpo, si trasmette il movimento ai vari segmenti corporei e si configura la struttura fisica della persona nella sua interezza.
Per posizioni lavorative particolari, stress o traumi, la maggior parte degli individui assume posture non armoniche, irrigidendo (contrattura muscolare) o curvando la schiena, modificando dunque la corretta postura.
Ecco perchè è importante mantenere sempre il sistema mio-fasciale attivo e in buono stato, ovvero nel giusto equilibrio di elasticità e di tono. Durante il massaggio mio-fasciale la pressione esercitata dall’operatore è energica e profonda, con un ritmo delle frizioni lento e ripetuto.
Si utilizzano le dita, il pollice ed anche i gomiti quando occorre, senza però scatenare dolore o infiammazione del tessuto trattato. Pur richiedendo da parte dell’operatore grande precisione e buona conoscenza dell’anatomia, il massaggio mio-fasciale è di facile esecuzione e può essere modulato in base alle necessità del destinatario.
Il legame tra terapista e ricevente è talmente importante che prevede la sincronizzazione della respirazione tra i due. Quando si inspira, la tensione muscolare aumenta sensibilmente, in particolare nella zona del tronco; quando invece si espira, si decontraggono i muscoli e legamenti che diventano morbidi e cedevoli. Per questo il terapista deve chiedere al contraente di assumere un ritmo respiratorio lento e regolare, contando fino a 5 durante l’inspirazione e l’espirazione. Il terapista esercita pressione mentre si espira e rilascia mentre si inspira.
In generale, questo massaggio ha un azione molto profonda sull’organismo chiamando in causa anche il sistema vegetativo (eliminando così i ristagni venosi), tanto da provocare in alcuni tessuti, stati di profondo rilassamento del sistema nervoso. Per questo motivo spesso è efficace anche nei casi di mal di testa miotensivi e nelle problematiche circolatorie locali migliorando il deflusso venoso e linfatico.
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In seguito all’azione profonda sul corpo prodotta dal massaggio mio-fasciale, ci sono soggetti che provano un benessere immediato consistente in una aumentata libertà di movimento e una sensazione di leggerezza e altri che, invece, accusano una stanchezza profonda; per questi ultimi i benefici sono solo rimandati. La tecnica è in grado di migliorare nel tempo sia la postura, sia la fluidità dei movimenti e di conseguenza la qualità della vita quotidiana e sportiva. Si consiglia un ciclo di almeno 10 sedute.
L’unica accortezza del massaggio mio-fasciale è che non devono assolutamente essere trattate tutte quelle zone dove sono presenti infiammazioni importanti, ove ci sono situazioni vascolari compromesse o edemi.