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Ooho: Bolla d’acqua per eliminare l’inquinamento delle bottiglie di plastica

Redazione
ooho bolla acqua

Il problema della plastica è un discorso molto serio, che abbiamo già affrontato con il progetto della ceramista friulana “Più terracotta, meno plastica”. Il fenomeno delle Plastic Island, infatti, è un esempio palese di questa emergenza inquinamento.

Questa problematica ha sollecitato l’interesse di alcuni ingegneri per la realizzazione di un nuovo progetto denominato “Ooho“, pensato e sviluppato da Skipping Rocks Lab che consiste nella creazione di una bolla d’acqua commestibile per eliminare l’inquinamento dovuto alle fantomatiche bottiglie di plastica e sperimentare un nuovo modo di dissetarsi.

Vediamo in cosa consiste il Progetto Ooho e in che modo questa bolla d’acqua tecnologica può risolvere uno dei più grandi problemi sociali e ambientali del secolo.

Cos’è Ooho e in cosa consiste la bolla d’acqua?

Il progetto Ooho, realizzato dai laboratori Skipping Rock, è una delle ultime strabilianti invenzioni tecnologiche pensare per la risoluzione di un grande problema. Il progetto ha come perno centrale una bolla d’acqua. Starete pensando a una follia, in realtà è una pensata geniale.

La bolla d’acqua è una specifica membrana commestibile e aromatizzabile che permette di consumare l’acqua al suo interno. In poche parole stiamo parlando di una innovativa bottiglietta commestibile che, una volta consumata l’acqua, ci disseta a impatto ambientale zero.

Le bolle piene di liquido hanno una doppia membrana gelatinosa e sono costituite da una mistura di alginato di sodio (ricavato da alghe marine) e da cloruro di calcio.

Il progetto ha raccolto finanziamenti per 400.000 sterline in poche settimane e sarà promosso con importanti strategie di marketing da concerti ed eventi inglesi con un solo obiettivo: sfiduciare le persone all’acquisto delle bottiglie di plastica.

La bolla d’acqua è l’equivalente di un bicchiere di plastica con le relative differenze:

  • commestibile (ingerita in un sol boccone)
  • economica
  • igienica (realizzata con doppio strato di pellicola)
  • biodegradabile
  • facile sa trasportare (si tiene in tasca)
  • impatto ambientale zero

Prima di bere sarà necessario togliere solo lo strato più superficiale esterno di pellicola (ideato per applicarvi le etichette). Vi starete chiedendo come si creano queste bolle d’acqua? Semplicemente con la stessa tecnica della gelificazione in cucina, ovvero si trasforma una sostanza liquida in gel con l’aggiunta di un agente gelificante. Le bolle d’acqua rappresentano l’evoluzione del futuro grazie ai tre inventori spagnoli.

Avreste mai immaginato di poter bere acqua mangiando direttamente una bolla? Questo innovativo contenitore può contenere anche altri  liquidi come liquori e anche cosmetici.

Bolla d’acqua: alcune curiosità

Sapete da dove proviene l‘idea della bolla d’acqua venuta ai tre ingegneri spagnoli? Dall’osservazione delle caratteristiche delle uova. L’idea si ispira ai tuorli dell’uovo e alla membrana sottile che permette al liquido di non disperdersi e di restare intatto fino a quando qualcuno non lo rompe per cucinarlo.

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L’idea della bolla d’acqua non è stata subito pensata per un uso comune e di massa e soprattutto per una lotta alla plastica, ma per gli atleti nelle maratone. Questo per facilitare i concorrenti a dissetarsi durante la corsa senza necessità di aprire una bottiglia, rallentare la corsa, ma per praticità. Solo in seguito la bolla d’acqua è stata pensata come una rivoluzione planetaria del modo di bere.

Ogni bolla può contenere fino a 250 ml di liquido (che siano acqua, liquore o bevande zuccherate). Il liquido contenuto sarà anche facilmente digeribile vista l’esigua quantità e soprattutto la soddisfazione di essere dissetati in un solo boccone.

L’invenzione almeno in teoria è destinata a diventare il nuovo boom economico del futuro (pensate che per produrre una sola bolla servono solo 2 centesimi). Il costo della bolla non è sicuro, prima bisogna trovare un finanziatore disposto al lancio e produzione mondiale e in più bisogna far fronte agli imprenditori della plastica (non contenti di questa piccola ma grande minaccia).

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