Perchè bere acqua frizzante con il colesterolo alto?

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Che l’acqua sia uno degli alimenti fondamentali per la nostra salute non è certo una novità, tanto che è molto importante scegliere quella migliore per il nostro organismo.

Ma le ultime ricerche hanno dimostrato come possa essere utile anche per ridurre il colesterolo cattivo presente, in particolare proprio quella più “frizzante”.

Che cos’è l’acqua frizzante

Cominciamo intanto con il definire che cosa sia l’acqua “frizzante” o “gassata“. In generale si tratta appunto di un’acqua che contiene anidride carbonica (le classiche bollicine) addizionata in maniera artificiale (tramite carbonazione) o già presente in natura come nel caso delle “effervescenti naturali”.

Può essere più o meno frizzante, a seconda della quantità di anidride carbonica presente.

Si è discusso spesso sul fatto che questo tipo di acqua potesse avere qualche contro indicazione specifica, come che gonfiasse la pancia o avesse un effetto negativo sulla dentatura (danneggiando lo smalto).

Ma al momento non c’è nessuno studio scientifico che provi eventuali contro indicazioni in merito. Anzi, a quanto pare ce n’è (almeno) uno che dice esattamente il contrario.

L’acqua frizzante contro il colesterolo

Uno studio condotto dal Dipartimento di Nutrizione e Metabolismo del Consiglio Superiore delle ricerche scientifiche di Madrid, avrebbe infatti dimostrato come l’assunzione di acqua frizzante possa produrre un abbassamento del colesterolo cattivo e una crescita di quello buono.

La ricerca è stata condotta con un iter piuttosto semplice: un gruppo di donne di età compresa tra i 25 e i 60 anni, che durante il test hanno bevuto prima per due mesi almeno un litro al giorno di acqua oligominerale (non frizzante e povera di sali) e poi altri due mesi con sempre almeno un litro di acqua frizzante al giorno (ricca di cloro e bicarbonato di sodio).

I risultati sono stati decisamente sorprendenti perchè se nei primi due mesi, gli esami del sangue fatti a digiuno non hanno riscontrato alcuna sostanziale modifica, in quelli successivi si è mostrata una riduzione di circa il 6,8% per il colesterolo LDL (quello “cattivo”) e un aumento del 8,7% del colesterolo HDL (quello “buono”).

Un risultato che potrebbe essere particolarmente utile per le donne in menopausa, che a seguito del calo degli estrogeni (che si occupano tra le altre cose proprio di mantenere un corretto equilibrio tra LDL e HDL) potrebbero così trovare un nuovo aiuto proprio dalle caratteristiche dell’acqua frizzante.

Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.