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Pisolino e pennichella: riposare dopo pranzo fa bene?

Sonia Brunelli
pisolino

Altro che passeggiare. Per digerire meglio e rigenerarsi dopo pranzo, l’ideale è un pisolino. Lo dicono le ultime ricerche dell’Università di Berkeley in California e ha sottolinearlo è anche il guru dell’erboristeria francese: Alain Messèguè.

E’così sconfessata la fama di lusso per pigroni, anzi oggi la pennichella, è addirittura raccomandata dopo pranzo.

Un po’ di riposo dopo il pranzo, consente al sangue di concentrarsi sull’attività digestiva, senza alcuna “distrazione”, in modo da tornare più freschi e rinvigoriti al lavoro, perché sembra che il pisolino “ripulisca” il cervello per fare spazio a nuove informazioni.

In realtà non serve dormire, basta sedersi al parco su una panchina, chiudere gli occhi per una decina di minuti, per staccare la spina, allentare il flusso di sangue al cervello e riprendere l’attività lavorativa con più slancio e lucidità.

Le regole per un riposo perfetto

Ma attenzione ci sono delle regole perché la pennichella sia ristoratrice!

Non è adatta per chi soffre d’insonnia. Il sonnellino pomeridiano è indicato per chi è in buona salute e che non soffre di problemi di digestione (ricordiamo che la digestione richiama sangue all’intestino e allo stomaco). Il riposino non permette, infatti, di recuperare le ore perse di sonno notturno, anzi, rischia di aggravare la situazione perché innesca un circolo vizioso, cioè dormendo di giorno, non si arriva mai abbastanza stanchi la sera.

Mai dopo le tre del pomeriggio. Il momento migliore per riposare è dopo il pranzo ma non oltre le ore 15. Questo per non interferire con il sonno. Meglio evitare di appisolarsi dopo cena, piuttosto è meglio andare a dormire presto, prima comunque di mezzanotte, quando il sonno è più riposante.

Una mezzora al massimo. In modo da fermarsi agli stadi di sonno più leggero, dai quali ci si può svegliare con facilità. Mentre se si dorme per più tempo, si entra nello stadio di sonno profondo, svegliandosi intontiti e inoltre si rischia di pregiudicare il riposo notturno. Basta sapere che il ciclo del sonno dura dai 90 ai 110 minuti ed è diviso in 5 stadi, per questo è sempre meglio rimanere nel primo stadio di sonno.

Sarebbe sempre meglio potersi svegliare “naturalmente” ma per chi teme di dormire troppo l’ideale è impostare la sveglia del cellulare (io voto per la vibrazione…).

No al letto, sì al divano. Gli esperti dicono che se ci si corica a letto, si rischia poi di sprofondare nel sonno. Meglio fare la siesta sul divano, vestiti. Oppure in poltrona. Infatti, sembra che la postura semi sdraiata aiuti la digestione e mantenga un minimo di stato di veglia.

E proprio la parola romana “pennica”, da cui deriva pennichella, indica la posizione di chi pendola avanti e indietro. Importante è slacciarci capi d’abbigliamento stretti o troppo aderenti (cravatta, jeans, reggiseno).

Quindi calate la mascherina sugli occhi, usate un paio di tappi se siete in un luogo molto rumoroso e…staccate la spina

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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