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Pizzicore alla lingua mentre si mangia? intolleranza alimentare

Sonia Brunelli

È facile confondere un’allergia alimentare con una reazione molto più frequente detta intolleranza alimentare. Pur essendo fastidiosa, l’intolleranza alimentare è un disturbo molto meno grave dell’allergia, che non coinvolge il sistema immunitario, ma dipende dalla scarsa metabolizzazione dei cibi ingeriti.

Infatti, le allergie alimentari sono una reazione immunitaria che accade quasi immediatamente dopo aver assunto un determinato alimento. Persino una minuscola quantità dell’alimento responsabile è in grado di provocare sintomi fastidiosi come:

  • problemi digestivi
  • eruzioni cutanee
  • gonfiore delle vie aeree.

In alcune persone le allergie alimentari possono causare sintomi gravi o addirittura una reazione potenzialmente letale detta shock anafilattico.

Si stima che le allergie alimentari colpiscano una percentuale variabile dal 6 all’8% dei bambini di età inferiore ai tre anni e il 4% degli adulti. Non è stata ancora scoperta alcuna cura, spesso un bambino allergico, crescendo, può guarire spontaneamente. Nel caso dell’intolleranze alimentari si stima che ne soffra circa il 40% della popolazione.

La maggior parte delle allergie alimentari è provocata da determinate proteine contenute in particolari alimenti:

  • Crostacei, ad esempio gamberetti, aragosta e granchio
  • Arachidi
  • Frutta a guscio, come le noci e le noci americane
  • Pesce
  • Uova
  • Latte.

Nel caso delle intolleranze alimentari gli alimenti maggiormente responsabili sono:

  • Ananas
  • Kiwi
  • Fragole.

Tra i sintomi più comuni:

  • Formicolio o bruciore alla bocca
  • Eruzioni cutanee (orticaria), prurito o eczema
  • Gonfiore delle labbra, del volto, della lingua e della gola, o addominale
  • Dispnea, congestione nasale o problemi respiratori
  • Mal di pancia, diarrea, nausea o vomito
  • Digestione lenta e difficoltosa
  • Vertigini, capogiro o svenimento.

Quando si mangia un frutto, spesso a scatenare l’intolleranza sono proprio i suoi acidi (acido citrico negli agrumi o acido malico nelle mele) che si trasformano in zuccheri grazie al calore del sole, ma nel caso di frutta acerba si trovano in quantità molto elevata.

Altro caso particolare d’intolleranze alimentari può riguardare il pesce. Chi ha più di due amalgame e piombature dentali a base di mercurio, ingerendo pesce “contaminato” (i pesci sono ormai intossicati molto da mercuri inquinanti i fondali marini, che puntualmente tornano in tavola sottoforma di alimento) ha una buona probabilità di essere intossicato da metalli pesanti.

Se avete il dubbio di soffrire di un’intolleranza o di un’allergia, rivolgetevi a un esperto, che potrà comprendere, diagnosticare e curare, effettuando i test necessari: test immunoenzimatici, test citotossici, test Dria, test elettrici, test del capello, pulse test. Nel primo caso si deve adottare una dieta a rotazione: cioè si sospende l’alimento “incriminato” per qualche giorno e, poi, gradatamente lo si reintroduce nella dieta. Nel secondo caso, invece, occorre abolire completamente quell’alimento. Tuttavia, in caso di assunzione involontaria, per le reazioni di lieve intensità si assumono antistaminici disponibili in farmacia con o senza ricetta, in grado di alleviare i sintomi ma non in grado di curare le reazioni allergiche.

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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