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Le caraffe filtranti fanno male?

Sonia Brunelli
caraffe per filtrare acqua

Le brocche filtranti, tanto in voga gli anni scorsi, per depurare l’acqua del rubinetto sono oggi sotto accusa. Da quando il Ministero della Salute le ha dichiarate “inadeguate”, si è scatenato il dibattito pro e contro le caraffe.

Il Ministero sostiene che l’acqua “filtrata dalle caraffe” presenta una peggiore potabilità rispetto a come esce originariamente dal rubinetto, questo perché ne vengono alterare le caratteristiche organolettiche, chimiche e biologiche.

Le associazioni dei consumatori stanno lanciando una battaglia contro questo prodotto a loro dire completamente inutile.

Ma sono quindi davvero pericolose per la nostra salute?

In questo momento le aziende produttrici hanno sei mesi di tempo (quindi entro fine 2012) per adeguarsi ai nuovi criteri di sicurezza che riguardano le istruzioni per l’utilizzo, i materiali e la manutenzione.

La funzione delle caraffe filtranti è purificare l’acqua del rubinetto, eliminando quel particolare sapore di cloro non proprio piacevole. I filtri eliminano però anche minerali preziosi come calcio e magnesio.

Quindi l’acqua filtrata, anche se varia le sue caratteristiche “iniziali”, non è nociva, però la recente legislazione italiana, più restrittiva, le considera fuori norma perché i filtri contengono argento e ammoniaca in valori leggermente superiori al limite (0,5 milligrammi per litro).

Niente timori però, lo sforamento è minimo, parliamo dell’1%, che non influisce minimamente sul nostro benessere e non causa alcun disturbo.

In ogni caso, l’acqua filtrata contiene nitrato di sodio, che potrebbe sovraccaricare i reni, quindi è sconsigliata ai neonati, ai bambini e alle persone anziane con problemi renali. Non c’è comunque da preoccuparsi se il consumo è invece saltuario.

Attenzione alla manutenzione e al cambio dei filtri

Ma i problemi più gravi nascono in realtà se non si esegue correttamente e puntualmente la manutenzione necessaria. E’ importante seguire scrupolosamente le indicazioni contenute sul libretto delle istruzioni che, con le nuove norme in arrivo, dovrà essere molto più preciso e dettagliato per evitare errori.

Se non si cambiano i filtri quando sono scaduti, generalmente ogni 28 giorni (le caraffe presentano un indicatore dei giorni di utilizzo dei filtri a carbone attivo), l’acqua diventa carica di batteri, che a lungo andare potrebbe dare gravi problemi di intossicazione, dissenteria e dolori addominali.

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Per lo stesso motivo è importante tenere quotidianamente la brocca pulita e a fine giornata buttare sempre l’acqua rimasta (usandola per annaffiare le piante…).

Se non amate il sapore dell’acqua del vostro rubinetto, non siete in grado di trasportare dal supermercato a casa decine di litri d’acqua e non sopportate di avere il bidone della plastica pieno di bottiglie, le caraffe filtranti possono fare ottimamente al caso vostro.

Essendo io utilizzatrice di caraffa filtrante, vi dico subito che si tende a cambiare poco i filtri soprattutto per una questione economica! Oggi, infatti, le brocche si trovano a costi veramente bassi, ma i filtri per depurare l’acqua (che vanno inseriti nella brocca) sono piuttosto costosi, circa 6/7 euro l’uno, e durando al massimo un mese, risultano quindi essere il costo maggiore da sostenere!

Concludendo, seguendo queste semplici regole di manutenzione e utilizzando le caraffe con il simbolino della conformità europea (CE), non si corrono assolutamente rischi per la salute.

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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