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Quando scompare il sudore:l’anidrosi

Alessia
anidrosi

anidrosiQuando si parla di sudore si tende ad analizzare le cause della sua presenza eccessiva, qui invece vi parleremo della sua assenza, vale a dire dell‘anidrosi è l’assenza completa di sudorazione, ossia l’incapacità dell’organismo di produrre sudore,  mentre l’oligoidrosi è la semplice riduzione di sudorazione: entrambe sono l’opposto dell’iperidrosi dunque. L’oligoidrosi può essere congenita o acquisita, dovuta ad interferenze sulla funzionalità ed il trofismo delle ghiandole sudoripare, ed è la “figlia minore” dell’anidrosi.

L’anidrosi può interessare sia aree limitate della pelle sia estendersi ad ampie superfici del corpo: quest’ultimo caso può rivelarsi pericoloso per la persona in quanto viene compromesso il meccanismo termodispersivo mediato dal sudore (regolazione della temperatura corporea), aumenta il rischio di ipertermie per esposizione al calore e/o a sforzi fisici e, per compensare, si verifica una iperidrosi (eccessiva sudorazione) delle aree che funzionano generalmente normali.

L’anidrosi localizzata si verifica nel periodo di lesioni al sistema nervoso periferico o del midollo spinale o di malattie cutanee che causano la chiusura dei dotti sudoriferi. Quella generalizzata invece, si ha per distruzione dei centri regolatori dell’ipotalamo (a causa di tumori, alterazioni vascolari, traumi), per avvelenamento da atropina o farmaci vagolitici, per disidratazione dell’organismo in seguito a diarree e vomiti consistenti e ripetuti, ancora durante malattie del sistema nervoso periferico o per assenza congenita delle ghiandole sudoripare. Quest’ultimi soggetti presentano una spiccata sensibilità a tutte le condizioni che portano ad un aumento della temperatura corporea, come malattie febbrili e influenze, ambienti molto caldi e attività fisiche prolungate.

Come sintomi, la cute presenta secchezza, desquamazione, ragadi sul tallone o sotto le dita e la persona avverte intolleranza al caldo, cefalea, malessere, malumore e si stanca facilmente.
L’assenza totale di sudorazione può essere mortale, a livello potenziale, perché può comportare un surriscaldamento del corpo e danni alle cellule; se l’anidrosi riguarda solo zone limitate invece, non è una patologia pericolosa da essere letale ma deve comunque esser tenuta sotto controllo, anche solo per i disturbi o malesseri che può provocare.

Raffreddare e idratare il corpo

La diagnosi si basa su un’anamnesi e una visita clinica del paziente: quindi di competenza di un medico professionista. Ad oggi, per l’anidrosi congenita non esiste cura; per le altre tipologie, le terapie non danno molti risultati ma si può procedere con il raffreddare le superfici interessate (è sufficiente l’acqua) e mantenerle ben idratate tramite specifici prodotti: la lanolina è particolarmente indicata per questo scopo. E’ una cera naturale di color giallastro che protegge e idrata a fondo (in modo errato, viene generalmente chiamata “grasso di lana”); già in passato, i marinai la utilizzavano per proteggere la pelle (come una pellicola), contro l’acqua e gli altri probabili problemi causati dalla disidratazione del vento e dall’acqua salata.

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